Actuosa participatio

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
S_Daniele
00sabato 23 gennaio 2010 16:45

Actuosa participatio

Don Gianluigi ci manda queste riflessioni di un giovane studente. Da meditare

Oggi, davanti al Signore nel Tabernacolo, mi son chiesto, e mi chiedo:

se davvero l’actuosa partecipatio è la verbosità di formule stanche (che neanche mancavano nell’antico rito, se pur in misura minore);

se davvero l’actuosa partecipatio è quella di chi, quando in alcuni prefazi, si dice “per Cristo Signore nostro”, risponde meccanicamente “amen”;

se davvero l’actuosa partecipatio è recitare tutti insieme – come all’asilo – la colletta o l’epiclesi, confondendo il sacerdozio ministeriale con quello comune;

se davvero l’actuosa partecipatio è passare dall’altare alla tastiera per animare la celebrazione (come nei villaggi turistici?!);

se davvero l’actuosa partecipatio è quella di chi, durante la liturgia della Parola, sghignazza con il compagno… di banco;

se davvero l’actuosa partecipatio è quella di chi fa a gomitate con l’altro per portare le offerte all’altare;

se davvero l’actuosa partecipatio di chi imposta la voce con un colpetto di tosse per declamare le letture;

se davvero l’actuosa partecipatio è dimenticarci che il Signore è realmente sull’altare e collezionare quante più strette di mano possibile (facendo attenzione a non sederci accanto a chi ci sta antipatico);

se davvero l’actuosa partecipatio è sentire tante parole, le solite parole, con la solita lingua, con i soliti ritmi, le solite chitarre, la solita musica… si cerca Dio, e si trova ancora l’uomo. Il solito uomo.

O, se, forse – ma è un mio modestissimo parere – partecipa più ‘attivamente’ alla Santa Messa:

la vecchietta che medita i misteri dolorosi mentre si rinnova il Sacrifico della Croce;

il bambino che è richiamato dalla campanella all’elevazione, ed è incuriosito da tutte quelle genuflessioni (“forse che sia qualcosa di importante? qualcosa di più un semplice raccontino?”);

chi, ancora, recita nell’intimo le sue preghiere adorando, riparando, propiziando ed impetrando;

chi non capisce quello che si dice, ma sa quello che succede (e oggi? si sa quello che succede? Questa è la vera conoscenza; la sintassi e la grammatica non salvano…);

chi sa che oltre la balaustra non c’è il “caos” del mondo, ma il “cosmo” di Dio;

chi sta lì a guardare, senza farsi troppe domande, ma senza fare neanche troppe storie quando c’è da inginocchiarsi…

Insomma, mi son chiesto se ‘actuosa partecipatio’ (che poi… non è che l’aggettivo ‘actuosa’ indichi qualcosa di più di una parte da recitare sul palcoscenico… magari una unione, non necessariamente coi sensi, al Sacrificio della Croce? Non è che forse è la partecipazione del cuore quella che conta? E non è che forse un rito che riempie il popolo di gestualità e verbosità faccia perdere molto dell’intimità di cui la Santa Messa avrebbe bisogno? E tra l’altro mi chiedo: com’è che i nostri fedeli sono felicissimi di compiere qualsiasi gesto li faccia sentire protagonisti – braccia allargate, strette di mano, balletti e così via – e poi… si dimentica di inginocchiarsi durante la consacrazione?) – dicevo: mi son chiesto, insomma, se ‘actuosa partecipatio’ sia quella dei soldati che gridano e giocano a dadi sotto la croce, o quella di Maria e Giovanni che vi stanno in silenzio… Io preferisco Maria e Giovanni. O forse, perché non parlavano, non hanno partecipato attivamente a quanto stava accadendo?

Messainlatino
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:51.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com