Attenzione all'ECU-MANIA....

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Caterina63
00sabato 27 giugno 2009 17:11
L'Anno Paolino è giunto al termine....
c'è chi ne trae le somme, c'è chi ne parla bene, c'è chi ne parla meno bene, c'è chi, legittimamente, pone domande rimaste senza risposta e c'è chi, giustamente, si chiede in quale modo san Paolo fosse un "ecumenico" e che senso ha oggi questo termine....

Per fare queste brevi riflessioni mi sono, volutamente, lasciata aiutare da un significativo aricolo uscito nel giornalino della FSSPX (Fraternità Sacerdotale San Pio X - e per piacere, non chiamateli lefebvriani in senso dispregiativo!), il n. è  "La Tradizione Cattolica" Anno XX -n.2 (70) - 2009 (si può richiederlo alla Sede centrale CLICCANDO QUI), a pag.9, a firma di don Chad Kinney e che personalmente ho molto apprezzato e molto mi ha fatto riflettere....

Per affrontare l'argomento vorrei che tenessimo come traccia fondamentale di comprensione di unità quanto disse  Benedetto XVI, appena eletto Pontefice, a Colonia (agosto 2005) nell'incontro con i Protestanti:

Non può esserci un dialogo a prezzo della verità; il dialogo deve svolgersi nella carità e verità”.

Naturalmente la FSSPX critica l'idea Ecumenica che anima Benedetto XVI, e naturalmente vuole chiarire la posizione del Concilio Vaticano II sulla forma di Ecumenismo adottato.... noi riteniamo che forse la FSSPX dovrebbe comprendere invece che Benedetto XVI ha una idea sana del vero ecumenismo e  occorre che anche loro facciano uno sforzo per comprenderlo, così come i cattolici "modernisti-progressisti" comprendano che la loro idea di ecumenismo è falsa e fuorviante....e che la responsabilità non sta nel Concilio, ma nella interpretazione che fu data come denuncia a più riprese lo stesso Pontefice...

Dunque, don Kinney, in questo articolo dedicato alla chiusura dell'Anno Paolino, solleva alcune problematiche che condivido e che in parte mi fanno riflettere...

Pochi sanno che Benedetto XVI aveva annunciato (per l'Anno Paolino) l'allestimento di una cappella ecumenica DENTRO LA BASILICA... tale iniziativa fu contestata però non solo da molti cattolici ma anche dai Protestanti stessi! Pochi sanno che furono proprio i Protestanti  a volere invece insistere che per pregare bastava la Basilica stessa, senza cappelle separate...
I lavori per la cappella ecumenica furono così sospesi....ma la situazione non è stata risolta!


Ma cosa è questa ECU-MANIA a tutti i costi e a discapito della Verità?

Don Kinney riporta:

" Questo errore di affermare (o anche di dare l'impressione) che tutti i battezzati siano nella stessa Chiesa di Cristo, era ben noto al grande Papa Pio IX.
Infatti alla sua epoca, circolava, soprattutto in Inghilterra, la teoria dei rami ("Branch Theory").
Secondo questa teoria, la Chiesa di Cristo considererebbe in un ceppo comune con tre (almeno) rami - cioè la Chiesa romana con il Papa, l'ortodossia in Oriente, e l'anglicasimo in Inghilterra, indipendentemente dalla loro fede o obbedienza.

Ecco quanto diceva Pio IX circa una fondazione di Londra avente per scopo questo progetto:
<< Fondata infatti e diretta dai protestanti, essa si ispira a questo concetto espressamente affermato, che le tre comunioni cristiane: ossia la cattolico-romana, la greco-scismatica, e l'anglicana, ancorchè tra di loro separate e divise, hanno tutte uguale diritto di chiamarsi cattoliche.
La Società è perciò aperta a tutte le persone di ogni luogo, siano esse cattoliche, siano greco-scismatiche o anglicane, a questa condizione però che non sia lecito a nessuno discutere sui diversi punti dottrinali in cui dissentono, e che ognuno possa liberamente conformarsi con tutta tranquillità di spirito alle opinioni della propria confessione religiosa....
Questa novità - continua Papa Pio IX - è tanto più pericolosa, in quanto essa si presenta sotto le apparenze della pietà e della viva sollecitudine per l'unione della Società cristiana.
Il fondamento sul quale (il movimento) si appoggia è tale da sconvolgere, da cima a fondo, la Costituzione divina della Chiesa.
Esso infatti - prosegue il Papa Pio IX - si basa sulla supposizione che la vera Chiesa di Gesù Cristo sia formata in parte dalla Chiesa Romana stabilita e diffusa nel mondo intero, in parte dallo scisma di Fozio, e in parte dall'eresia anglicana: queste parti avrebbero in comune con la Chiesa Romana "un solo Signore, una sola fede ed un unico battesimo".
Per far sparire le divergenze - dice ancora Papa Pio IX - che separano queste tre comunioni cristiane con grande scandalo e con danno della verità e della carità, detta Società ordina delle preghiere e dei sacrifici (rituali) per ottenere da Dio la grazia dell'unione.
Certamente - sottolinea Papa Pio IX - ad un cattolico nulla deve stare più a cuore che vedere sparire completamente scismi e dissensi tra i cristiani, e vedere i cristiani tutti preoccupati di conservare l'unità di spirito nel vincolo della pace.
Per questo la Chiesa prega e invita i fedeli a pregare Iddio ottimo e massimo, perchè tutti quelli che hanno lasciato la Chiesa si convertano alla vera fede e, rinnegati i loro errori, rientrino in grazia con la santa Chiesa Romana, fuori della quale non vi è salvezza >>.


Fino a qui le parole di Pio IX riportate da don Kinney, dunque le parole sono del Pontefice, come dare torto a quella preoccupazione e a quella sollecitazione a non cadere nella trappola di una ECU-MANIA-CALE...quando possiamo constatare, oggi, che tali preoccupazioni sono diventate una triste realtà?

Non dimentichiamo che Papa Pio IX è stato riconosciuto Beato da Giovanni Paolo II e da lui inscritto nell'Albo dei Beati della Chiesa nell'Anno del Giubileo del 2000!

Nella sua Lettera ai Vescovi, proprio per chiarire la questione della Tradizione nella Chiesa associata alla discussione alla FSSPX, il Pontefice Benedetto XVI ha detto:

"Ad alcuni di coloro che si segnalano come grandi difensori del
Concilio deve essere richiamato alla memoria che il Vaticano II
porta in sé l’intera storia dottrinale della Chiesa.
Chi vuole essere obbediente al Concilio, deve accettare
la fede professata nel  corso dei secoli e non può tagliare le
radici di cui l’albero vive
".





Come ha insegnato, dunque, il supporto ecumenico della Chiesa in tutti questi secoli proprio in funzione di una vera e futura comunione?
Il Beato Pio IX l'ha detto:

Per questo la Chiesa prega e invita i fedeli a pregare Iddio ottimo e massimo, perchè tutti quelli che hanno lasciato la Chiesa si convertano alla vera fede e, rinnegati i loro errori, rientrino in grazia con la santa Chiesa Romana, fuori della quale non vi è salvezza...

Una cosa è l'Ecumenismo, altra cosa è l'Ecu-MANIA attraverso la quale non solo non si prega più la conversione dell'altro, ma si usa l'ecumenismo per affermarsi e consolidarsi negli errori che diedero origine alla divisione nella Chiesa...
Non si propaga così la FEDE della Verità, bensì l'errore sostenuto per altro (involontariamente? in buona fede?), da molti prelati e Principi della Chiesa...

Don Kinney nell'articolo segnalato, porta anche un altra riflessione che condivido....scrive:

" La dichiarazione del Papa (all'apertura dell'Anno Paolino), ci spinge, senz'altro, a riscoprire questo grande apostolo, la cui storia ci è raccontata in modo particolare negli Atti degli Apostoli e nei suoi scritti (non dimentichiamoci che più della metà del N.T. è stato scritto da lui!).
Premesso questo, ci si può legittimamente chiedere il motivo profondo di questo patrocinio di san Paolo tra le molteplici altre opzioni d'anniversario che il Papa avrebbe potuto scegliere all'inizio di questo nuovo millenario..."

Don Kinney attribuisce la risposta esclusivamente dalle parole del Pontefice all'Omelia di apertura dell'Anno paolino, rinchiudendolo nella motivazione ECUMENICA....il Papa per la verità ha motivato tale iniziativa anche per i cattolici e per tutti gli uomini del nostro tempo che dimostrano di NON conoscere affatto cosa ha scritto san Paolo...tuttavia la motivazione scaturita dalla riflessione di don Kenney la condivido....egli scrive e domanda:

"Lo scopo del cosidetto ecumenismo è cercare l'unità.
Tuttavia, il principio dell'unità nella Chiesa è il capo, il Vicario di Cristo, successore di san Pietro. Allora, perchè non aver fatto un "ANNO PIETRINO", o almeno un "Anno Pietro-Paolino"?
In realtà - prosegue don Kinney - san Pietro dà fastidio al programma dell'ecumenismo.
E' precisamente lui, nella persona del suo successore attuale, che gli scismatici rifiutano.
Allora gli ecumenisti devono cercare un'altra figura di riferimento per creare l'unità con coloro che rifiutano il primato del Vescovo di Roma.
In realtà l'ecumenismo non si sposa con la spiritualità Paolina, perchè non è cattolico.
(..)
San Paolo è molto chiaro nei suoi scritti rispetto all'atteggiamento che devono avere i fedeli nei confronti di chi ha lasciato la Chiesa.
Non parla di "fratelli separati" ma usa il termine più chiaro di "falsi fratelli" (Galati 2,4).
(..)
Nella Liturgia romana, san Pietro e san Paolo non vanno mai separati. Ogni qualvolta si celebra l'uno, si fa necessariamente commemorazione dell'altro.
 (...)
...analizzando le Scritture, possiamo dire che questi due giganti della fede si equilibrano, o meglio, si completano..."

Don Kinney analizza quando san Paolo rimprovera Pietro per la sua debolezza in Galati 2,11-17 guarda caso il brano sembra proprio sottolineare un aspetto ecumenico del suo tempo...
secondo Paolo Pietro è..."troppo ecumenico" e Paolo lo ferma a riflettere...
l'altro episodio che don Kinney porta a riflessione è il monito di Pietro questa volta, a quanti leggono le Scritture:
2Pietro 3,15

15 La magnanimità del Signore nostro giudicatela come salvezza, come anche il nostro carissimo fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; 16 così egli fa in tutte le lettere, in cui tratta di queste cose. In esse ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina.
17 Voi dunque, carissimi, essendo stati preavvisati, state in guardia per non venir meno nella vostra fermezza, travolti anche voi dall'errore degli empi; 18 ma crescete nella grazia e nella conoscenza del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria, ora e nel giorno dell'eternità. Amen!

don Kinney si chiede se il Successore di Pietro ribadirà questo monito agli "ignoranti e poco stabili" che leggeranno san Paolo....

Concludo questa prima parte di riflessioni, usando le stesse parole del Beato Pio IX usate da don Kinney nell'articolo:

" La vera soluzione
...leggiamo le parole piene di fede cattolica e carità cristiana del Papa Pio IX rivolte a tutti i Protestanti in occasione della convocazione del Concilio Vaticano I:
<< Ora poi, chi accuratamente consideri e rifletta sulla condizione in cui si trovano le diverse e fra loro discordanti società religiose separate dalla chiesa cattolica (...) dovrebbe persuadersi molto facilmente che nessuna in particolare fra le medesime società, e neppure tutte insieme congiunte, in nessun modo costituiscono e sono quell'una e cattolica Chiesa che Cristo Signore ha edificato, costituito e voluto che fosse, e che neppure possono essere dette in nessun modo un membro o una parte della stessa chiesa, dal momento che sono visibilmente separate dalla cattolica unità.
Perciò tutti quelli che conservano l'unità e la verità della chiesa cattolica, accolgano l'occasione di questo concilio, con il quale la Chiesa cattolica, della quale i loro Antenati facevano parte, mostra un nuovo argomento dell'interiore unità e della sua invincibile forza vitale e, corrispondendo ai bisogni del loro cuore, cerchino di strapparsi da quello stato nel quale  non possono essere sicuri della loro propria salvezza >>.

Se Benedetto XVI nella Lettera ai Vescovi ha scritto:

"Ad alcuni di coloro che si segnalano come grandi difensori del
Concilio deve essere richiamato alla memoria che il Vaticano II
porta in sé l’intera storia dottrinale della Chiesa.
Chi vuole essere obbediente al Concilio, deve accettare
la fede professata nel  corso dei secoli e non può tagliare le
radici di cui l’albero vive
".


appare evidente che le parole sopra riportate del Beato Pio IX, pronunciate all'apertura del Concilio Vaticano I non hanno perduto nulla della loro autenticità ed autorità...e che l'Ecumenismo lanciato dal Concilio Vaticano II deve essere letto in questa chiave o non essere affatto sostenuto se non vogliamo farne una....ECU-MANIA atta a distruggere le fondamenta della Chiesa stessa...

E con don Kinney ci chiediamo:
se molti vescovi e laici della Chiesa Cattolica ritengono illegittima la FSSPX, la ostacolano in tutti i modi, la avversano, insegnano contro di lei ogni ostilità...gli si vieta di celebrare la Divina Liturgia....gli si impone loro di obbedire senza quasi porsi domande, l'autorità dei Vescovi, come mai, invece, si pronunciano assidui incoraggiamenti verso i pastori Protestanti, li si invitano calorosamente, si prestano loro addirittura gli Altari, le chiese, si impone ai fedeli l'obbligo di pregare INSIEME senza pretendere da essi, dai Protestanti, alcuna forma di obbedienza o peggio, nessuna conversione alla Chiesa?

E' ovvio che la FSSPX non è valutata alla stessa stregua delle comunità Protestanti.... la richiesta d'obbedienza la si rivolge infatti a chi è cattolico, non a chi NON lo è
la loro situazione e posizione è unica nella Chiesa, è molto particolare come particolare è la situazione che stiamo vivendo...ciò non toglie che spesso si usa l'arma dell'ecumenismo per offuscare la Verità, per giungere a compromessi, spesso obbligando i fedeli ad accettare forme di convivenza che san Paolo letteralmente condanna verso chi NON accettava il monito degli Apostoli legittimi, verso chi rifiutava la Tradizione, finendo per penalizzare invece, una piena comunione verso coloro che, veramente cattolici, finivano per formare nuove comunità ma in obbedienza alla Tradizione della Chiesa e degli Apostoli...

Buona meditazione....


P.S.
per evitare uno scandalo inesistente per aver citato la FSSPX, rammento che è intenzione del Pontefice Benedetto XVI avviare con loro dialoghi dottrinali atti a comprendere quei punti di rottura causati NON dal Concilio, ma dalle false interpretazioni scaturite da esso...
rammento che è sua intenzione confermare questi Fratelli nella fede comune appena saranno chiarite le questioni che al momento sono all'origine della divisione....
Rammento che la situazione attuale della FSSPX NON è di forma eretica ma dottrinale  così come spiega il Pontefice nella Lettera ai Vescovi....ossia di CHIARIMENTI CIRCA LE IMPOSTAZIONI DOTTRINALI-PASTORALI DETTATE DAL CONCILIO VATICANO II....non dunque di "nuove dottrine" per le quali ci sarebbe state allora un problema di eresia....



Cattolico_Romano
00domenica 28 giugno 2009 17:31
Non ti nascondo cara Caterina che anch'io quando fu indetto l'Anno Paolino mi sono chiesto come ha fatto don Kinney del perchè Paolino e non Petrino?


In effetti è Pietro il simbolo dell’unità, questo in concordanza con i padri della Chiesa:

Se qualcuno vuol considerare ed esaminare queste cose, non ha bisogno di una discussione con argomenti a non finire. La prova della fede è facile, per la sinteticità della verità. Dice il Signore a Pietro: «Io ti dico che tu sei Pietro e sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte del l’inferno non la vinceranno. A te darò le chiavi del regno dei cieli: quanto avrai legato sulla terra sarà legato anche in cielo, e ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto anche in cielo» (Matteo 16,18-19) . Sopra uno solo edifica la Chiesa, e a lui comanda di pascere le sue pecore. E benché a tutti gli apostoli, dopo la sua risurrezione, abbia conferito la stessa potestà dicendo: «Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi. Ricevete lo Spirito Santo: a chi rimetterete i peccati, gli saranno rimessi; a chi li riterrete, gli sa ranno ritenuti» (Giovanni 20,21-23), tuttavia perché si manifestasse l’unità dispose con la sua autorità che l’origine della stessa unità derivasse da uno solo.
(san Cipriano: L’unità della Chiesa Cattolica)

E san Girolamo esortava dicendo:

"Rimani fermamente attaccato alla dottrina tradizionale che ti è stata insegnata, affinché tu possa esortare secondo la sana dottrina e confutare coloro che la contraddicono» (Ep. 52,7). In particolare, dato che Gesù Cristo ha fondato la sua Chiesa su Pietro, ogni cristiano – egli concludeva - deve essere in comunione «con la Cattedra di san Pietro. Io so che su questa pietra è edificata la Chiesa» (Ep. 15,2). Conseguentemente, senza mezzi termini, dichiarava: «Io sono con chiunque sia unito alla Cattedra di san Pietro» (Ep. 16).

La Cattedra di Pietro quindi era ed è il vessillo dell’Unità della Chiesa.

Allora perché questo Anno Paolino e non Petrino?

Personalmente sono giunto a due conclusioni; la prima è la più banale:

Paolo è l’apostolo dei Gentili, quindi il nostro apostolo per antonomasia.

La seconda è che Paolo a differenza di Pietro suscita meno problematiche all’interno del dialogo ecumenico.

Sappiamo benissimo che la teologia protestante è fondata su un paolismo a volte esasperato, e che il N.T. viene letto da loro alla luce degli scritti paolini.

La scelta è ricaduta su Paolo perché tale apostolo è apprezzato universalmente da tutte le confessioni cristiane, per lo più questa scelta non rischiava di ricadere in una moltitudine di polemiche sterili.

La figura di Pietro invece avrebbe creato immediatamente le solite polemiche che esistono dallo scisma con l’oriente fino ad oggi.

Concordo che si è persa una grande occasione, se si vuol fare un ecumenismo vero, fondato sulla verità e sulla carità, non c’era miglior occasione nell’indire un Anno Petrino nella scia anche dell’enciclica di Giovanni Paolo II Ut unum sint.

Prima o poi si dovranno affrontare questi temi.

A meno che la Chiesa con l’Anno Paolino non abbia voluto far in modo di avvicinare ancor di più i fratelli separati grazie ad una figura come Paolo accettato universalmente da tutti, per poi in un futuro prossimo indire l’Anno Petrino in un clima di più comunione e meno pregiudizi.

Rimane però il fatto che se è questa la volontà della Chiesa non si comprende il perché si sia indetto l’Anno Sacerdotale e non subito l’Anno Petrino cavalcando l’onda dell’entusiasmo causato dall’Anno Paolino.

Come giustamente dice don Kinney la figura di Paolo non è per nulla ecumenica.

Di solito gli ecumenismi per sostenere tali tesi si rifanno alla lettera ai Corinzi dove Paolo esorta la comunità all’unità.

In effetti c’è una sorta di ecumenismo ma non è un ecumenismo di livello teologico, ma di agape, di fratellanza all’interno della medesima Chiesa ed ecclesiologia, non tra diverse vedute ecclesiologiche e teologiche.

I Corinti erano divisi non a livello dottrinale ma a livello di partitocrazia, ognuno si era fatto un suo clan sotto l’effige di un determinato predicatore carismatico (Cefa, Apollo et ecc..), non risulta infatti che questi gruppi aderivano a dottrine diverse ma che la loro divisione era di carità fraterna tant’è che Paolo poi li bacchetterà sulla Cena del Signore invitandoli all’unità fraterna (un unico corpo) per non rincorrere al giudizio di Dio.

Quando invece Paolo è a conoscenza che alcuni cristiani aderiscono a dottrine non conformi alla Traditio egli si scaglia con tutta l’autorità che gli compete chiamando tali persone e chi li ha deviati falsi fratelli e falsi apostoli.

In verità nessuna figura apostolica neotestamentaria può essere presa come personaggio ecumenico, Pietro chiama gli erranti nella fede instabili ed ignoranti che incorrono alla perdizione.

L’apostolo Giovanni è ancora più duro sia di Pietro che di Paolo definendoli ANTICRISTI!

Giuda dal canto suo non è più docile chiamandoli empi! (Giuda 1:4)

Naturalmente mi auto-consiglio a non decontestualizzare tali scritti, oggi viviamo in una realtà diversa e quindi dobbiamo leggere tali testi in base alla realtà in cui oggi viviamo, per non rischiare un certo fondamentalismo settario che non riconosce nei credenti di altre confessione dei nostri fratelli seppur separati.

Caterina63
00martedì 30 giugno 2009 18:44
Ottima analisi la tua amico mio....anzi mi permetterò di citarla in un altro forum... [SM=g7348]

Si credo anch'io che le cose siano andate come da te meditato e del resto è anche corretto che ci sia stato un Anno Paolino, il fatto proprio della sua miassione è oggi molto urgente da riscoprire perchè in troppe parti dell'occidente che una volta era Cristiano, si sta perdendo o si è perduto il senso di Dio...

San Paolo in questo è una forma di garanzia universale....

Indubbiamente il paolismo che ha contagiato il protestantesimo è atto proprio a negare il ruolo di Pietro, anzi a sostituire Paolo facendolo un superapostoli, soffocando il ruolo petrino...
ma proprio per questo il concetto di ECU-MANIA che non è mio, ma che ho fatto mio, mi è piaciuto molto per le riflessioni che poi ho apportato...

C'è una ecu-mania all'interno della Chiesa che è condannata dallo stesso Benedetto XVI... [SM=g8864] non a caso questo Pontefice non è affatto molto amato...la ribellione di certi gruppi di vescovi è all'ordine del giorno, ma egli resiste... [SM=g7182]

Al momento l'Anno Sacerdotale è davvero più importante sia dell'Anno Paolino sia dell'Anno Petrino... [SM=g8864] la priorità data da Ratzinger è davvero profetica....il modello dato nel santo Curato d'Ars e in san Padre Pio ci dice chiaramente cosa e come deve essere il prete oggi...l'umiltà di Ratzinger è talmente profonda e sana che si sta mettendo da parte per far emergere NON il ruolo che ricopre, MA L'INCARICO DI PRETE CHE RIVESTE...egli è prima di tutto SACERDOTE e il Papa in quanto sacerdote è pari all'ultimo prete di campagna... [SM=g8864]

Questa priorità spero davvero che venga compresa...del resto fu Lutero, il Protestantesimo, ad eliminare la figura del Presbitero...sostituendola con il pastore tutto fare...o con le pastore perchè privi del Sacramento dell'Ordine Sacro e della Successione apostolica...
RISCOPERTA L'IDENTITA' DEL PRETE anche il ruolo petrino ritornerà ad assumere i suoi interessi come avviene infatti nel mondo ortodosso dove se ne discute perchè lì hanno le idee chiare sul sacerdozio [SM=g8864]

Grazie per questa condivisione... [SM=g7474]
Cattolico_Romano
00martedì 30 giugno 2009 19:06

Ottima analisi la tua amico mio....anzi mi permetterò di citarla in un altro forum...



Ne sono onorato

Naturalmente poi in privato concorderemo per i diritti d'autore.

Ritornando seri, L'Anno sacerdotale per noi cattolici è ancora più importante dell'Anno Paolino, se da noi manca una chiara identità di cosa noi siamo come possiamo trasmettere il nostro essere cattolici ad altri?
Quindi prima riscopriamo riappropriandoci delle nostre radici e di cosa noi siamo, i sacerdoti in senso proprio, ma anche noi laici dobbiamo riscoprire cos'è il sacerdote, e poi con amore trasmettere tutto ciò ai nostri fratelli separati e naturalmente a tutti gli uomini di buona volontà, aggiungo anche quelli di cattiva volontà, tanto per non fare particolarità

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