Dal 1° al 3 maggio a Vilnius il prossimo pellegrinaggio di fiducia della comunità ecumenica internazionale

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Cattolico_Romano
00mercoledì 22 aprile 2009 11:53
Dal 1° al 3 maggio a Vilnius il prossimo pellegrinaggio di fiducia della comunità ecumenica internazionale

La prima volta di Taizé in Lituania
I giovani e l'Europa senza frontiere


di fratel Rob e fratel Jean-Marie
Comunità di Taizé

Giunti numerosi a Taizé da quando il loro Paese ha ritrovato l'indipendenza (9 febbraio 1991) e le frontiere hanno cominciato ad aprirsi, i giovani lituani sono molto presto divenuti una presenza importante negli incontri animati dalla nostra comunità. Non temendo né i lunghi viaggi attraverso l'Europa, né i pullman piuttosto spartani dell'epoca, si mettevano volentieri in cammino per raggiungere giovani di altre nazioni, per pregare e confrontarsi con loro. Se la situazione in Lituania è molto cambiata dagli anni Novanta, la presenza a Taizé dei giovani di questo piccolo Paese ai confini dell'Europa si è mantenuta costante fino a oggi.
Anche quando l'arcivescovo di Vilnius, cardinale Audrys Juozas Backis, ha invitato la nostra comunità ad animare un incontro di giovani nel suo Paese, noi ne siamo stati lieti. Per incoraggiarci a dire di sì, il porporato ha citato queste parole di fratel Roger:  "Dio è amore, se comprenderemo queste tre parole, andremo lontano, molto lontano". Dopo tanti anni di contatti, come non accettare in effetti di andare anche noi "molto lontano" e di ricambiare la loro visita? È così che è nato il progetto di un incontro, tappa del nostro "pellegrinaggio di fiducia", che si terrà dal 1° al 3 maggio nella capitale lituana. Fratel Alois, priore di Taizé, e molti di noi ci saranno. In questo anno 2009 Vilnius è la capitale culturale dell'Europa e la Lituania celebra il millenario della sua nascita.



È la prima volta che prepariamo un incontro in una nazione dell'ex Unione Sovietica. Grande è il desiderio dei lituani di lasciarsi dietro il passato di quel regime terribile! Oggi non si distinguono più i giovani lituani dagli altri europei:  vogliono essere europei e noi vogliamo che lo siano. Ma allo stesso tempo - ci dicono - sentono che questo passato, al di là di ogni apparenza, è ancora presente, nelle mentalità, in alcune reazioni nella vita politica, nella rapida secolarizzazione. Se il coraggio resta ancorato nell'animo di molti lituani, le sfide non mancano.

Camminando nella città vecchia di Vilnius, dove si terranno le preghiere comuni, i pasti e i raduni del "pellegrinaggio", si è colpiti dal gran numero di campanili. Spesso sono veri gioielli. Prevediamo un impianto acustico che collegherà quattro chiese per le preghiere comuni e una tenda per ampliare una di esse; si tratta della cattedrale, della chiesa di San Giovanni all'università, della chiesa dei Bernardini e della chiesa dei Conventuali, situate una vicino all'altra. I pasti saranno serviti a due passi dai luoghi di culto, in un grande parco, il Sereikiskiu parkas, sulle rive del Neris, il fiume che attraversa tutta la città.
Che l'accoglienza dell'incontro sia ecumenica (fin dall'inizio le comunità luterane e ortodosse russe si sono unite alla preparazione) trova una risonanza particolare in questa città, che è stata tanto segnata da una storia insieme ricca e difficile, da tradizioni e gruppi diversi. Appena si lascia il centro storico, appaiono i grandi blocchi di appartamenti, quartieri costruiti a grande velocità nell'epoca sovietica e nel periodo immediatamente successivo. Lì le chiese sono molto meno numerose e le comunità cristiane fanno tutto il possibile per coinvolgere gli abitanti e per stare vicino ai più bisognosi. Collegare la città vecchia, con tutta la sua storia, alla città nuova, con il suo tessuto umano più delicato, pregando insieme, incontrandosi, ritrovandosi attorno a un tavolo come i lituani sanno fare così bene, sarà certamente uno degli aspetti più importanti di questo prossimo incontro a Vilnius.
Dall'inizio dell'inverno scorso, per la preparazione dell'incontro i giovani si riuniscono nelle trenta parrocchie di accoglienza della città e della regione circostante. Si ritrovano una volta a settimana o ogni due settimane per pregare insieme, per preparare l'accoglienza nelle famiglie e il programma di ogni parrocchia. Anche se gli alloggi sono spesso modesti (i bilocali sono la norma), le famiglie si sono già mostrate generose, offrendo ospitalità. Il nostro ruolo nella preparazione è stato di sostenere questi gruppi e di incoraggiarli a stabilire legami con altri giovani del quartiere, a fare appello a quanti possono dare il proprio contributo, ad acquistare fiducia in se stessi. Dall'anno scorso, il centro diocesano dei giovani a Vilnius, responsabile di gran parte della preparazione, sta elaborando per ogni mese un tema di riflessione sulla fiducia:  fiducia in Dio, nella sua bontà, nella gioia, nella sofferenza, fiducia nel prossimo, fiducia in sé. Così i gruppi possono vivere un tempo di approfondimento della fede.
Man mano che la data dell'incontro si avvicina, vediamo quanto questa preparazione resti una grande avventura. Per loro come per noi, è la prima volta che viene organizzato un simile raduno di giovani nel Paese. Il numero dei partecipanti iscritti, senza contare quelli della stessa Vilnius, è già di diverse migliaia. Oltre che dalla Lituania, in tanti verranno dalle nazioni vicine:  Polonia, Russia, Ucraina, Bielorussia, Lettonia ed Estonia. Ma si attendono anche giovani da più lontano, dall'Italia, dall'Olanda, dalla Francia.
Certo, constatiamo che molti giovani in Lituania si sentono lontani dalla fede, ma un simile evento sembra rispondere a una vera aspettativa. La passività e l'indifferenza, che si può a volte osservare nei giovani di numerose nazioni, sono in Lituania ostacoli meno difficili da superare. Ma resta da vedere cosa questo incontro susciterà e come i giovani lo vivranno.




(©L'Osservatore Romano - 22 aprile 2009)
Cattolico_Romano
00mercoledì 6 maggio 2009 08:07
Ottomila partecipanti all'incontro svoltosi dal 1° al 3 maggio nella capitale lituana

I giovani di Taizé a Vilnius speranza di pace fra i popoli


di fratel Rob e fratel Jean-Marie



Dal 1° al 3 maggio ottomila giovani provenienti dai tre Paesi baltici (Lituania, Lettonia ed Estonia), da nazioni vicine come Polonia, Ucraina, Russia e Bielorussia, e anche da più lontano, hanno partecipato a Vilnius all'incontro organizzato dalla comunità ecumenica internazionale di Taizé, con la collaborazione dell'arcidiocesi. Da oltre tre anni i fratelli della comunità erano stati invitati a prepararvi una tappa del "Pellegrinaggio di fiducia sulla terra", su iniziativa del cardinale Audrys Juozas Backis, arcivescovo di Vilnius. "Credo - ha sottolineato il porporato nel suo discorso di benvenuto - che la Vilnius esultante, grazie a voi e alla vostra presenza, saprà dimostrare la sua ospitalità". E in effetti l'accoglienza offerta dall'intera città ha superato le aspettative.

Da molti anni giovani lituani partecipano in gran numero agli incontri preparati da Taizé, accolti da altri giovani. In questi tre giorni a Vilnius si è potuta scoprire la loro capacità di accoglienza generosa. Come fratel Alois ha detto nella sua Lettera a un giovane lituano, scritta proprio per questo evento, "a ogni popolo Dio affida doni unici:  a te una bella semplicità nell'accoglienza, una fede che persevera e nutre la speranza, anche nelle ore più buie".

Dopo tre giorni d'incontro molto intensi, le impressioni sono tante. Quello che colpisce di più è constatare che la riconciliazione è possibile. Nonostante le vicissitudini della storia, giovani di Paesi tanto vicini, e tuttavia spesso tanto lontani, si sono ritrovati per condividere l'essenziale. Le trenta parrocchie destinate all'accoglienza, le numerose famiglie di Vilnius e di tutta la regione hanno offerto ospitalità ai giovani venuti dalle nazioni vicine, ma anche da molti Paesi più lontani. Che segno concreto di pace nella famiglia umana ascoltare in successione, nelle preghiere comuni, letture in lituano, polacco, bielorusso, russo e lettone!

La città si è mobilitata per accogliere gli ospiti. I pannelli informativi mostravano il programma delle preghiere e dei dibattiti; grandi striscioni accoglievano i pellegrini davanti alle quattro chiese principali; nel cuore della città, un parco era stato destinato alla distribuzione dei pasti con l'aiuto dei soldati che vi avevano installato le loro cucine mobili:  un quadro bucolico, sulle rive del piccolo Vilna, illuminato da un sole primaverile.

Nel pomeriggio, i giovani e gli abitanti della città si sono riuniti in vari luoghi per una ventina di dibattiti su temi molto diversi:  nella cattedrale, i giovani sono stati invitati a riflettere sulla chiamata di Dio; nella chiesa luterana sul ruolo del canto nella fede; in un museo dedicato alla memoria del regime sovietico, sul peso del passato nella società attuale; nella cattedrale ortodossa, hanno riflettuto sulle icone e sugli esempi di canto liturgico della Grecia, della Georgia e della Russia; in un teatro, sulla musica folcloristica di diverse tradizioni, compresa quella ebraica; nelle strade sull'aiuto alle persone disagiate, con volontari della Caritas e con una comunità di "Foi et Lumière", accogliendo anche un gruppo proveniente da Mosca.
Le preghiere comuni nelle quattro grandi chiese della città sono state altrettanti momenti forti in questi tre giorni. Tutti si sono rivolti insieme a Dio:  i vescovi di tutta la Lituania, i responsabili delle Chiese ortodossa e luterana, le famiglie di accoglienza, i giovani provenienti a loro volta da diversi orizzonti, i fratelli di Taizé presenti nei diversi luoghi di preghiera.

Nel suo messaggio di sabato sera ai giovani il cardinale Backis ha detto che "oggi Cristo è vivo nella sua Chiesa" e che "ha fiducia in voi e vi chiama a sperimentare l'amore, l'amicizia e la gioia del Signore affinché li condividiate gli uni con gli altri, li portiate nei vostri Paesi e nelle vostre famiglie e li comunichiate ai vostri amici come il dono più prezioso che avete ricevuto dal pellegrinaggio di fiducia a Vilnius. Tutto ciò - ha sottolineato l'arcivescovo - perché condividiate questo importante messaggio:  che la verità in Cristo coincide con l'amore e con la misericordia. Ciò ci invita ad avere fiducia nel suo corpo mistico che è la Chiesa. Esiste un legame profondo, indiviso e misterioso fra il Figlio di Dio che si è fatto carne e la sua Chiesa. Cristo è vivo oggi nel suo popolo e vivo in mezzo a voi".

Uno dei giovani che hanno partecipato alla preparazione dell'incontro ha detto che "per la prima volta tutte le parrocchie di Vilnius hanno lavorato in armonia, non per proprio conto ma insieme per un evento spirituale, segno di unità. Tutti hanno potuto apportare i propri doni e offrirli agli altri. Se si è potuto realizzare questo incontro, è perché tutti, le famiglie, i giovani delle parrocchie, tutti, abbiamo lavorato insieme".

Al momento della partenza, i giovani e le famiglie si sono salutati, non senza emozione. Alcuni non hanno nascosto la loro sensazione di aver vissuto un momento molto particolare, anzi un evento dalle dimensioni "storiche". In effetti, è stata senza dubbio la prima volta che si sono potuti riunire migliaia di giovani cristiani di diverse confessioni, provenienti dalla Polonia e dalla Russia, dalla Lettonia e dall'Ucraina, dalla Bielorussia e dall'Europa occidentale, tutti accolti dai lituani nella loro capitale festante ed esultante. Queste migliaia di giovani, cercando la riconciliazione e costruendo insieme la comunione della Chiesa, sono stati in questi giorni un vero segno di speranza, il segno che un futuro di pace è possibile.



(©L'Osservatore Romano - 6 maggio 2009)
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