di fratel Rob e fratel Jean-Marie
Comunità di Taizé
Giunti numerosi a Taizé da quando il loro Paese ha ritrovato l'indipendenza (9 febbraio 1991) e le frontiere hanno cominciato ad aprirsi, i giovani lituani sono molto presto divenuti una presenza importante negli incontri animati dalla nostra comunità. Non temendo né i lunghi viaggi attraverso l'Europa, né i pullman piuttosto spartani dell'epoca, si mettevano volentieri in cammino per raggiungere giovani di altre nazioni, per pregare e confrontarsi con loro. Se la situazione in Lituania è molto cambiata dagli anni Novanta, la presenza a Taizé dei giovani di questo piccolo Paese ai confini dell'Europa si è mantenuta costante fino a oggi.
Anche quando l'arcivescovo di Vilnius, cardinale Audrys Juozas Backis, ha invitato la nostra comunità ad animare un incontro di giovani nel suo Paese, noi ne siamo stati lieti. Per incoraggiarci a dire di sì, il porporato ha citato queste parole di fratel Roger: "Dio è amore, se comprenderemo queste tre parole, andremo lontano, molto lontano". Dopo tanti anni di contatti, come non accettare in effetti di andare anche noi "molto lontano" e di ricambiare la loro visita? È così che è nato il progetto di un incontro, tappa del nostro "pellegrinaggio di fiducia", che si terrà dal 1° al 3 maggio nella capitale lituana. Fratel Alois, priore di Taizé, e molti di noi ci saranno. In questo anno 2009 Vilnius è la capitale culturale dell'Europa e la Lituania celebra il millenario della sua nascita.
È la prima volta che prepariamo un incontro in una nazione dell'ex Unione Sovietica. Grande è il desiderio dei lituani di lasciarsi dietro il passato di quel regime terribile! Oggi non si distinguono più i giovani lituani dagli altri europei: vogliono essere europei e noi vogliamo che lo siano. Ma allo stesso tempo - ci dicono - sentono che questo passato, al di là di ogni apparenza, è ancora presente, nelle mentalità, in alcune reazioni nella vita politica, nella rapida secolarizzazione. Se il coraggio resta ancorato nell'animo di molti lituani, le sfide non mancano.
Camminando nella città vecchia di Vilnius, dove si terranno le preghiere comuni, i pasti e i raduni del "pellegrinaggio", si è colpiti dal gran numero di campanili. Spesso sono veri gioielli. Prevediamo un impianto acustico che collegherà quattro chiese per le preghiere comuni e una tenda per ampliare una di esse; si tratta della cattedrale, della chiesa di San Giovanni all'università, della chiesa dei Bernardini e della chiesa dei Conventuali, situate una vicino all'altra. I pasti saranno serviti a due passi dai luoghi di culto, in un grande parco, il Sereikiskiu parkas, sulle rive del Neris, il fiume che attraversa tutta la città.
Che l'accoglienza dell'incontro sia ecumenica (fin dall'inizio le comunità luterane e ortodosse russe si sono unite alla preparazione) trova una risonanza particolare in questa città, che è stata tanto segnata da una storia insieme ricca e difficile, da tradizioni e gruppi diversi. Appena si lascia il centro storico, appaiono i grandi blocchi di appartamenti, quartieri costruiti a grande velocità nell'epoca sovietica e nel periodo immediatamente successivo. Lì le chiese sono molto meno numerose e le comunità cristiane fanno tutto il possibile per coinvolgere gli abitanti e per stare vicino ai più bisognosi. Collegare la città vecchia, con tutta la sua storia, alla città nuova, con il suo tessuto umano più delicato, pregando insieme, incontrandosi, ritrovandosi attorno a un tavolo come i lituani sanno fare così bene, sarà certamente uno degli aspetti più importanti di questo prossimo incontro a Vilnius.
Dall'inizio dell'inverno scorso, per la preparazione dell'incontro i giovani si riuniscono nelle trenta parrocchie di accoglienza della città e della regione circostante. Si ritrovano una volta a settimana o ogni due settimane per pregare insieme, per preparare l'accoglienza nelle famiglie e il programma di ogni parrocchia. Anche se gli alloggi sono spesso modesti (i bilocali sono la norma), le famiglie si sono già mostrate generose, offrendo ospitalità. Il nostro ruolo nella preparazione è stato di sostenere questi gruppi e di incoraggiarli a stabilire legami con altri giovani del quartiere, a fare appello a quanti possono dare il proprio contributo, ad acquistare fiducia in se stessi. Dall'anno scorso, il centro diocesano dei giovani a Vilnius, responsabile di gran parte della preparazione, sta elaborando per ogni mese un tema di riflessione sulla fiducia: fiducia in Dio, nella sua bontà, nella gioia, nella sofferenza, fiducia nel prossimo, fiducia in sé. Così i gruppi possono vivere un tempo di approfondimento della fede.
Man mano che la data dell'incontro si avvicina, vediamo quanto questa preparazione resti una grande avventura. Per loro come per noi, è la prima volta che viene organizzato un simile raduno di giovani nel Paese. Il numero dei partecipanti iscritti, senza contare quelli della stessa Vilnius, è già di diverse migliaia. Oltre che dalla Lituania, in tanti verranno dalle nazioni vicine: Polonia, Russia, Ucraina, Bielorussia, Lettonia ed Estonia. Ma si attendono anche giovani da più lontano, dall'Italia, dall'Olanda, dalla Francia.
Certo, constatiamo che molti giovani in Lituania si sentono lontani dalla fede, ma un simile evento sembra rispondere a una vera aspettativa. La passività e l'indifferenza, che si può a volte osservare nei giovani di numerose nazioni, sono in Lituania ostacoli meno difficili da superare. Ma resta da vedere cosa questo incontro susciterà e come i giovani lo vivranno.