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Alla fine dell'Antifona, o del salmo dei tipici, si aggiunge:

O unigenito Figlio e Verbo di Dio, che pur essendo immortale, hai accettato per la nostra salvezza d'incarnarti nel seno della santa Genitrice di Dio e sempre vergine Maria: Tu, che senza mutamento, ti sei fatto uomo e fosti crocifisso, o Cristo Dio, con la tua morte calpestando la morte ; Tu, che sei uno della Trinità santa, glorificato con il Padre e con lo Spirito Santo, salvaci.

Al termine dell'lnno O unigenito Figlio, il Diacono dice la piccola litania:

Ancora preghiamo in pace il Signore.

Il Coro: Kyrie, eleison.

Soccorrici, salvaci, abbi pietà di noi e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.

Il Coro: Kyrie, eleison.

Facendo memoria della tuttasanta, immacolata, benedetta, gloriosa Signora nostra, Genitrice di Dio e sempre vergine Maria, insieme con tutti i Santi, raccomandiamo noi stessi, gli uni gli altri, e tutta la nostra vita a Cristo Dio.

Il Coro: A te, o Signore.

Il Diacono entra nel s. vima per la porta sud.

Preghiera della terza Antifona, sommessamente.

Tu che ci hai concesso la grazia di pregare insieme unendo le nostre voci, Tu che hai promesso di esaudire le suppliche anche di due o tre uniti nel tuo nome ; Tu, anche ora, esaudisci le richieste dei tuoi servi a loro bene, e concedi nella vita presente la conoscenza della tua verità, e nel secolo futuro la vita eterna.

A voce alta: Poiché tu sei Dio buono e amico degli uomini, e noi rendiamo gloria a Te, Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

Il Coro: Amìn.

Mentre i Cori cantano la terza Antifona, o i Macarismi, giunti al Gloria, il Sacerdote e il Diacono fanno tre profondi inchini davanti alla s. Mensa. Si aprono le Porte sante.

Il Sacerdote, preso il s. Vangelo, lo consegna al Diacono. Escono dalla porta Nord, preceduti dai ceroferari e fanno il piccolo Introito mentre il Coro canta uno o più Apolitikia.

Stando al posto consueto, ambedue chinano la testa. Il Diacono dice sottovoce: Preghiamo il Signore. Il Sacerdote recita la seguente preghiera.

Preghiera dell'Introito. Sommessamente.

Sovrano Signore, Dio nostro, che hai costituito nei cieli schiere ed eserciti di Angeli ed Arcangeli a servizio della tua gloria, fa che al nostro ingresso si accompagni l'ingresso degli Angeli santi, che con noi celebrino e glorifichino la tua bontà.

Poiché ogni gloria, onore e adorazione si addice a Te, Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amìn.

Terminata la preghiera, il Diacono, tenendo l'Oràrion con tre dita, dice al Sacerdote, indicando l'oriente con la destra:

Benedici, signore, il santo ingresso.

Il Sacerdote, benedicendo, dice sommessamente:

Sia benedetto l'ingresso dei tuoi Santi in ogni tempo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amìn.

Quindi il Diacono porge a baciare il s. Vangelo al Sacerdote, mentre egli bacia la mano del Sacerdote stesso.

Al termine del Doxasticòn dei Macarismì o della terza Antifona, il Diacono, stando nel mezzo, davanti al Sacerdote, solleva le mani mostrando il s. Vangelo e facendo con esso il segno della croce, dice a voce alta:

Sapienza! In piedi!

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