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Dichiarazione concordata sulla Cristologia tra la Chiesa Copta Ortodossa e la Chiesa Cattolica Romana

Nell’amore di Dio Padre, per la grazia dell’Unigenito Figlio e per il dono dello Spirito Santo.
Il venerdì 12 febbraio 1988 la commissione mista del dialogo tra la Chiesa cattolica e la Chiesa Copta ortodossa si è incontrata nel Monastero di San Bishoi a Wadi EI Natrun (Egitto).
L’incontro è stato aperto da una preghiera recitata da S.S. Papa Shenouda III.
S.E. Mons. Giovanni Moretti, Pro-nunzio Apostolico in Egitto e Padre Duprey, Segretario del Segretariato per l’Unità dei Cristiani del Vaticano hanno partecipato all’incontro in rappresentanza di S.S. Giovanni Paolo II con la potestà di firmare questo accordo. Erano inoltre presenti vescovi inviati da Sua Beatitudine Stephanos II Ghattas, Patriarca della Chiesa Copta Cattolica delegati a firmare il presente accordo.
Ci siamo rallegrati dell’incontro avvenuto in Vaticano nel maggio 1973 tra S.S. Papa Paolo VI e S.S. Papa Shenouda III. Era la prima volta, dopo quasi quindici secoli, che le nostre due chiese si incontravano. In tale occasione ci siamo ritrovati d’accordo su molte questioni riguardanti la fede. Durante l’incontro fu costituita una commissione mista per discutere i punti di divergenza tra le due chiese sulla dottrina e la fede allo scopo di raggiungere l’unità. Prima di tale data, l’associazione Pro Oriente aveva organizzato un incontro a Vienna nel settembre 1971 tra teologi della Chiesa cattolica e delle Chiese Ortodosse Orientali: Copta, Sira, Armena, Etiopica e Indiana, da cui era scaturito un accordo sulla Cristologia.
Siamo grati al Signore di poter ora firmare una formulazione comune che esprime il nostro accordo ufficiale sulla Cristologia, accordo approvato dal Santo Sinodo della Chiesa Copta Ortodossa il 21 giugno 1986.
Tutti gli altri punti di divergenza tra le nostre chiese saranno discussi successivamente secondo il volere di Dio.

Formula breve
“Crediamo che il Nostro Signore, Dio e Salvatore Gesù Cristo, il Verbo Incarnato è perfetto nella Sua Divinità e perfetto nella Sua Umanità. Ha reso la Sua Umanità una con la Sua Divinità senza mescolanza, commistione o confusione. La Sua Divinità non è stata separata dalla Sua Umanità neanche per un momento o per un batter d’occhio.
Al contempo anatematizziamo la dottrina di Nestorio e di Eutiche”.

Monastero di San Bishoi, 12 febbraio 1988
(Testo originale inglese: Information Service n. 76, 1991/I, p. 13)

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