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II. AUTORITA'.

L'importanza dei Padri della Chiesa non è soltanto di ordine letterario o storico, ma soprattutto si fonda sulla loro dottrina, desunta dalla Tradizione come fonte di fede. Ciò deriva dalla connessione strettissima che essi ebbero con il magistero infallibile della Chiesa. Furono in gran parte vescovi e la loro azione intellettuale fu come il respiro della Chiesa stessa. Ai loro tempi costituivano di fatto il magistero o almeno la parte principale di esso, in quanto tutta la Chiesa docente e discente mirava ad essi, delegava loro la propria difesa, ne accoglieva gli scritti e li circondava di approvazione e di lode. Questo complesso di circostanze li costituiva voce autorevole nella Chiesa e legava il loro operato alla responsabilità del suo magistero. Se avessero errato, l'organo stesso dell'infallibilità sarebbe stato compromesso. Da ciò si deduce che i Padri della Chiesa hanno tutti i requisiti per essere considerati testimoni garantiti e qualificati della inalterata tradizione divina.
Tale concezione, naturalmente, esula dalla dottrina dei protestanti, i quali, rigettando il concetto cattolico di Tradizione, nel campo della fede non ammettono altra guida che la S. Scrittura: non possono quindi attribuire ai Padri altra autorità che l'umana.
D'altra parte, non in tutto i Padri della Chiesa sono strumenti sicuri delle verità rivelate.
Prescindendo dalle dottrine che rientrano nel dominio della ragione, pure in ciò che riguarda la fede e la morale molte espressioni e detti loro valgono solo come punti di passaggio, non già come formulazione definitiva della dottrina. Più di una volta infatti hanno corretto se stessi, e, non di rado, solo dopo un severo esame e vivaci dispute sono giunti a una più esatta esposizione della dottrina tramandata. Occorre inoltre tenere presente che i loro talenti intellettuali sono assai diversi; che sono anelli nella trasmissione della dottrina, non il termine; che non sono ispirati ed esenti da errori; che i loro scritti sono per lo più occasionali, di circostanza e non esposizioni sistematiche delle verità di fede; che prima delle controversie parlano spesso senza precauzioni. Quindi, secondo il detto di S. Agostino, "bisogna pesare le loro voci e non contarle" (Contra Iul., 2, 35). Ciò fa distinguere in essi un duplice aspetto : quello di teste della Tradizione, su cui si estende la garanzia della Chiesa, e quello di dottore privato, che non ha quella garanzia, ma tanto è attendibile quanto sono la sua eccellenza intellettuale, la santità, e, soprattutto, le ragioni che adduce.

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