La tua domanda è interessante "Come stabilire" ciò che è giusto visto che TUTTI dicono "Tutta la Scrittura" e dicono di essere guidati Dallo SS.
Prima di tutto dobbiamo sapere che non c'è un giusto neppure uno! per cui tutto quello che possiamo conoscere di verità è solo attraverso l'unico GIUSTO "GESU'CRISTO" ,
Domanda chi può farci conoscere il PADRE? L'unico è solo Gesù Il Signore!!Dio non riconosce nessuna legge proveniente da Dio, perché Dio è amore, e l’amore non si può esprimere attraverso leggi, che lo formulano, ma l’amore si può esprimere soltanto attraverso opere che comunicano vita.
Ecco perché Gesù quando Filippo gli chiede “mostraci il Padre e ci basta”, e gli risponde “ma non hai capito che chi ha visto me ha visto il Padre?”, non gli fa una lunga teoria o una dottrina, dice soltanto “Filippo vedi le opere”.
E le opere di Gesù sono state tutte opere che hanno comunicato vita agli uomini. Allora la prima differenza che incontriamo tra il dio della religione ed il Dio di Gesù è che il Dio della religione obbliga, impone una legge, che gli uomini debbono osservare. Gesù prende le distanze: il Padre di Gesù non impone le sue leggi, ma offre il suo amore: non degli obblighi, ma delle proposte. L’obbligo della legge è una gravosa imposizione, perchè ha tutta una serie di proibizioni, tutta una serie di comandamenti: ebbene Gesù dice no, questo non corrisponde alla volontà di Dio. Una legge, denuncia l’evangelista Giovanni, è uno strumento di dominio in mano alla casta religiosa per estendere e rafforzare il proprio potere sulle persone
Vedete, il vangelo di Giovanni si apre con una affermazione perentoria, radicale, che non ammette discussioni, da parte dell’evangelista; al termine del prologo che apre il vangelo di Giovanni, l’evangelista conclude: “Dio nessuno l’ha mai visto”. E’ un’affermazione un po’ grossa, non è vero? Nell’antico testamento si trova che almeno Mosé ha visto Dio; il grande profeta Elia ha fatto l’esperienza di Dio: Giovanni non è d’accordo: Dio nessuno lo ha mai visto. Allora se Dio nessuno lo ha mai visto, come avrà fatto a farci conoscere la sua volontà?
Come avrà fatto a farci conoscere il disegno di Dio, quello che Dio voleva, se Dio nessuno lo ha mai visto, ma neanche Mosé dicevo, neanche Mosé? E allora la legge di Mosé da dove viene? Non ha ???? esperienza di Dio.
Quindi Giovanni è perentorio: Dio nessuno lo ha mai visto; e poi prosegue: solo il figlio unigenito ne è la rivelazione. É un’indicazione importante per questa nostra tre giorni per seguire ????? di Gesù e di Dio. Dio nessuno lo ha mai visto, solo il figlio ne è la rivelazione. Cioè solo centrando l’attenzione su Gesù, vedendo quello che ha detto e quello che ha fatto, soltanto in questa maniera scopriamo chi è Dio. Allora il primo problema che dobbiamo tener presente già da questa sera è che non “Gesù è come Dio”, ma “Dio è come Gesù”. Cosa significa? Se io dico che “Gesù è come Dio” vuol dire che io in qualche maniera Dio lo scopro. Invece il vangelo dice: no, sospendi per un attimo tutte le tue conoscenze che hai di Dio, quelle che ti sono date dalla religione,
dalle tradizioni, dalle superstizioni. Quindi sospendi tutto quello che sai su Dio non “Gesù è come Dio”, ma “Dio è come Gesù”, allora centra la tua attenzione su Gesù, su quello che ha detto e su quello che ha fatto e da qui scoprirai come è Dio.
Noi non conosciamo altro Dio, se non quello che si manifesta in Gesù.
Quando nel capitolo 14 di questo vangelo Filippo chiede Gesù “Signore mostraci il Padre, e ci basta”, e Gesù, sconsolato, gli dice: “Ma Filippo, ma non hai ancora capito che chi vede me vede il Padre? E se non lo credi per queste parole, credi almeno per le opere che io ho compiuto”. Ebbene, le opere che Gesù ha compiuto, quelle che
manifestano il volto di Dio, sono tutte opere a favore del bene dell’uomo. Quindi la prima indicazione che abbiamo è che il Dio di Gesù è un dio alleato dell’uomo, un dio a favore dell’uomo, un dio che desidera la felicità dell’uomo. Possiamo dire, con una formulazione, che la volontà di Dio, in Gesù, coincide con la massima aspirazione dell’uomo. E qual’è la massima aspirazione dell’uomo? la felicità.
E come mai allora noi quando parliamo di Dio lo associamo più alla sofferenza che alla felicità, più al dolore che alla gioia? La colpa è del dio delle religioni. Il dio che è stato presentato dalle religioni è lontano anni luce dal Padre di Gesù, è il dio della paura (adesso vedremo il perchè), è il dio del terrore, è il dio del castigo. Ed è importante che grazie al messaggio di Gesù noi blocchiamo questa radice velenosa, questa credenza in un dio che
punisce, un dio che castiga, perché, quando le cose van bene, tutti crediamo che Dio è amore, che Dio è padre, tutto fila liscio, ma quando ci capita, ed è normale nel corso dell’esistenza, di incontrare elementi negativi, una malattia, un disagio familiare, un lutto, quando capita uno di questi momenti subito ecco rispunta la radice velenosa del dio della religione: ”cosa ho fatto per meritarmelo? Dio forse mi ha punito per qualche mia colpa?”
Ecco allora cerchiamo, in base al testo del vangelo di Giovanni, qual’è il Dio di Gesù e il dio della religione.
Quindi, è chiaro, non “Gesù è come Dio”, ma “Dio è come Gesù”. Ebbene Gesù ci manifesta un Dio lontano dal dio della religione.
Per religione, e adopereremo sempre il termine religione col significato negativo che ha nei vangeli, si intende tutto quell’insieme di credenze, di atteggiamenti che gli uomini hanno creato nei confronti della divinità. L’uomo nella religione proietta in dio le proprie emozioni, le proprie paure, i propri bisogni di sicurezza, così dio è lontano, inaccessibile e sopratutto temibile. Per religione si intende tutto quello che gli uomini devono fare per dio. Con Gesù tutto questo cade: con Gesù non si parla più di religione, che nei vangeli resta sempre con
significati negativi (religione e religiosi sono significati negativi) refrattari e ostili a Gesù. Con Gesù non si pratica più la religione, ma la fede. Se per religione si intende ciò che gli uomini fanno per dio, con fede si intende l’accoglienza di ciò che Dio fa per gli uomini.
Ma qual’è il dio della religione? È un dio che esprime la sua volontà attraverso una legge. Quindi questo dio quello che vuol far conoscere agli uomini, i loro doveri, i loro obblighi, li esprime attraverso una legge. Una legge che viene non offerta, una legge che viene imposta, senza alcune aspettative, una legge che viene imposta, una legge che quando la osservano troveranno in premio, ma quando la trasgrediscono incontreranno in un castigo tremendo, come dio soltanto può castigare. Allora, il dio della religione esprime la sua volontà in una legge, una legge che è incomprensibile, una legge irrazionale, una legge che fa a pugni con l’intelligenza dell’uomo. Perché devo fare così? Ma soprattutto, perché non posso comportarmi così? Non c’è che una spiegazione: perché dio ha stabilito così. Se uno cerca di comprendere in maniera razionale con il buon senso, ma perché non posso compiere questa azione, o perché sono obbligato a compiere quest’altra, ebbene il dio della religione è un dio che impone agli uomini tutto quello che è sgradevole e proibisce o impedisce tutto quello che è piacevole.
Quindi è un dio, in qualche maniera, che è nemico della felicità dell’uomo: perché se dio quello che è sgradevole nella vita me lo
impone, e quello che è piacevole me lo impedisce o me lo proibisce, questo non è un dio alleato degli uomini, ma é un Dio rivale della felicità degli uomini.
Ebbene a tutto questo non c’è spiegazione: è così e basta! Per cui questa legge va imposta.
Allora leggiamo la differenza con Gesù nel vangelo, nel vangelo di Giovanni. Gesù prende le distanze dalla legge:
Dio non riconosce nessuna legge proveniente da dio, perché Dio è amore, e l’amore non si può esprimere attraverso leggi, che lo formulano, ma l’amore si può esprimere soltanto attraverso opere che comunicano vita