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15. - Certo, è cosa sublime e meravigliosa profetare, scacciare i demoni e operare grandi prodigi in terra. E tuttavia, colui che riesce a far questo non otterrà il regno dei cieli se non cammina tenendosi sul retto e buon cammino. Lo afferma il Signore, dicendo: «Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome, e scacciato demoni nel tuo nome, e non operammo grandi prodigi nel tuo nome? E allora io dirò loro: Non vi ho mai conosciuto; andate via da me, voi operatori di iniquità» (Matteo 7,22). È dunque necessaria la giustizia perché si possa meritare dinanzi a Dio, nostro giudice; bisogna osservare i suoi precetti e ammonimenti, perché i nostri meriti abbiano ricompensa. E il Signore, nel Vangelo, quando ha voluto tracciarci in poche parole la via della nostra speranza e della nostra fede, ha detto: «Il Signore Dio tuo è l’unico Signore... Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze. Questo il primo. Il secondo è simile a questo: amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la legge e i profeti» (Matteo 22,37). Con ciò, ci ha insegnato contemporaneamente l’unità e l’amore, e ha racchiuso in questi due precetti la legge e tutti i profeti. Ebbene, quale unità conserva, quale amore può custodire e comprendere colui che nel suo insensato furore di discordia divide la Chiesa, distrugge la fede, turba la pace, spazza via la carità, profana il mistero?

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