00 06/12/2008 12:55

L’opportunità di evitare gli apostati

17. - Ma noi, non lasciamoci scuotere o turbare dall’eccesso rovinoso della perfidia di tanti; piuttosto la nostra fede sarà corroborata dal verificarsi delle predizioni. Se hanno cominciato a esserci di quei tali, con le deviazioni che erano state predette, gli altri fratelli si guardino da loro, poiché anche questo è stato predetto quando Dio ha voluto cosi istruirci: «Ma voi guardatevene! Ecco, io vi ho predetto ogni cosa» (Marco 13,23). Vi prego, evitate la gente di tal fatta, e tenete lontani da voi, dai vostri orecchi, come fossero un contagio mortale, le conversazioni dannose. Sta scritto infatti: «Circonda le tue orecchie di una siepe di spine e non stare ad ascoltare la lingua perversa » (Siracide 28,24); e ancora: «Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi» (1 Corinzi 15,33). Il Signore ci insegna e ci avverte di stare alla larga da quei tali: «Sono dei ciechi — dice — che conducono altri ciechi. Ma se un cieco conduce un altro cieco, cadranno tutti e due in una fossa» (Matteo 15,14). Va considerato come un nemico, e va fuggito, chiunque si sia separato dalla Chiesa. Costui è un perverso, un peccatore, uno che si è condannato da se stesso (Tito 3,11). Crederà forse, costui, di essere con Cristo, lui che avversa i sacerdoti di Cristo e si separa dalla comunione del suo clero e del suo popolo? Egli leva le sue armi contro la Chiesa, si oppone alle disposizioni di Dio. Nemico dell’altare, ribelle verso il sacrificio di Cristo, perfido in fatto di fede, sacrilego in fatto di pietà, servo disobbediente, figlio empio, fratello nemico, egli osa stabilire un altro altare disprezzando i vescovi e abbandonando i sacerdoti di Dio, osa formulare un’altra preghiera in termini illegittimi, osa profanare con falsi sacrifici la vera ostia del Signore; e non sa che chi si oppone agli ordini di Dio viene punito dal castigo di Dio per la sua avventata temerità.

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