00 06/12/2008 12:50

5. – È proprio questa unità che dobbiamo conservare fermamente e difendere, soprattutto noi vescovi, che stiamo a capo della Chiesa: e ciò affinché possiamo provare che anche l’episcopato è uno e indiviso. Nessuno attenti con qualche menzogna alla fraternità, nessuno corrompa con perfida prevaricazione la verità della fede. Uno è l’episcopato, e ciascuno per la sua parte lo possiede tutto intero. Una è la Chiesa, mentre si estende al largo abbracciando una gran moltitudine per la sua crescente fecondità. È come per il sole, che ha molti raggi ma una sola è la sorgente luminosa; come per l’albero, che ha molti rami ma uno solo è il tronco che si erge su radice tenace; e per la sorgente, che è una sola, ma da essa sgorgano molti ruscelli, e cosi, mentre dall’esuberanza del gettito d’acqua sembra derivare la molteplicità, tuttavia nell’origine si conserva l’unità. Provati a strappare il raggio del sole dalla sorgente: l’unità della luce non segue una tale divisione. Provati a staccare un ramo dall’albero: il ramo staccato non potrà germogliare. Provati infine a isolare un ruscello dalla sor gente, questo ruscello, cosi tagliato fuori, inaridirà. Così, anche la Chiesa del Signore diffonde la luce dei suoi raggi per tutto il mondo; tuttavia una sola è la luce che sparge ovunque, e non si divide l’unità del corpo. Estende i suoi rami frondosi per tutta intera la terra, riversa in ogni direzione le sue acque in piena; e tuttavia non v’è che un solo principio e una sola origine; e una sola è la madre feconda, ricca di frutti. Noi nasciamo dal suo grembo, ci nutriamo del suo latte, siamo animati dal suo spirito.

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