00 06/12/2008 19:59

I miracoli eucaristici di Québec

Intervista a padre Thomas Rosica

di Jesús Colina

ROMA, mercoledì, 2 luglio 2008 (ZENIT.org).- Chi l'ha detto che per essere testimoni di un miracolo eucaristico bisogna visitare le antiche chiese europee.

Il sacerdote basiliano Thomas Rosica, direttore del Salt and Light Catholic Media Foundation and Television Network, ha rivelato di essere stato testimone di vari miracoli in Canada nel corso del 49° Congresso Eucaristico Internazionale, svoltosi dal 15 al 22 giugno a Québec.

Salt and Light Television ha coperto l'evento per il pubblico canadese, così come per EWTN e varie altre reti televisive del mondo, e lo replicherà questo mese.

In questa intervista rilasciata a ZENIT, padre Rosica parla della sua esperienza al Congresso.

Padre Rosica, lei è appena tornato da 10 giorni al Congresso Eucaristico Internazionale di Québec. Quali sono le sue prime impressioni su questo evento?

Padre Rosica: In molti momenti di crisi e turbolenza nella storia cristiana, il Signore ha confermato la sua presenza reale nel Santissimo Sacramento in qualche modo miracoloso. A Québec ho riscoperto storie straordinarie di miracoli eucaristici, ma questa volta non si trattava di chiese europee. Ho visto l'Eucaristia viva in modo molto potente in uno stadio di hockey al Pepsi Coliseum di Québec per un'intera settimana.

C'è già qualche statistica per il Congresso Eucaristico Internazionale?

Padre Rosica: Quasi 16.000 persone si sono registrate per qualche momento del Congresso di Québec, e 12.000 di queste si sono iscritte all'intero programma all'Expo Cité.

Due terzi dei partecipanti a tempo pieno (7.869) erano canadesi. I residenti di Québec erano i più numerosi, 4.898. La più ampia delegazione canadese era quella della Diocesi ospitante (2.449 persone), seguita da Montreal (789) e Toronto (538). La principale delegazione internazionale è stata quella degli Stati Uniti (704).

Le statistiche finali hanno rivelato che i giovani che si sono registrati per tutto l'evento sono stati 1.500. Altrettanti si sono registrati solo per le attività del weekend, che hanno incluso la veglia del sabato sera e la Messa di chiusura.

La presenza del “Service Jeunesse”, giovani di tutto il Canada che hanno lavorato per mesi per l'evento, è stata molto significativa.

Allo stesso modo, la gioiosa presenza di nuove comunità e movimenti e di molti altri gruppi ha apportato una dimensione unica e dinamica al Congresso di Québec.

Il programma per le famiglie del weekend ha attirato altre 1.000 persone. Altrettanti hanno partecipato al programma del weekend per adolescenti.

Tra le persone che si sono registrate c'erano circa 2.000 chierici, tra cui 42 Cardinali, 285 Vescovi, 1.500 sacerdoti e quasi 200 diaconi. Al Congresso sono stati affiancati da 1.800 religiosi. E' stata una grande esperienza della Chiesa universale.

Abbiamo sentito parlare della lunga processione del Santissimo Sacramento per le vie di Québec. Perché questo evento è stato tanto significativo per il Congresso?

Padre Rosica: Giovedì sera i partecipanti si sono uniti in una processione lunga tre miglia con il Santissimo Sacramento per le vie di Québec, partendo dal Pepsi Coliseum per terminare nell'Agorà nel vecchio porto della città. Più di 25.000 persone hanno preso parte alla grande processione, qualcosa che la gente del Québec non vedeva da più di 50 anni.

Il Cardinale Marc Ouellet ha predisposto una cerimonia di ordinazione sacerdotale durante il Congresso il venerdì sera. Com'è stato ricevuto questo evento dalla Chiesa in Canada?

Padre Rosica: L'intrinseco rapporto tra l'Eucaristia e il sacerdozio è stato sottolineato in questa cerimonia di ordinazione collettiva. In una zona del Canada e del Nordamerica che negli ultimi decenni ha registrato poche ordinazioni sacerdotali, quella di 12 giovani – otto dei quali della nuova comunità Famille Marie Jeunesse” – davanti a una folla di quasi 12.000 persone ha suscitato un'emozione straordinaria, gioia, applausi, gratitudine e molte lacrime tra i presenti.

Benedetto XVI ha rivolto uno speciale messaggio preregistrato alla veglia di preghiera dei giovani sabato sera. Com'è stato ricevuto dal pubblico?

Padre Rosica: Il messaggio di Benedetto XVI ha affermato che nell'Eucaristia i giovani scoprono di essere amati. Ha detto: “Aprendo il vostro stesso essere e tutta la vostra vita sotto lo sguardo di Cristo non verrete schiacciati, al contrario, scoprirete che siete infinitamente amati. Riceverete la forza di cui avete bisogno per costruire la vostra vita e per compiere le scelte che vi si presentano ogni giorno”.

La pioggia torrenziale di domenica mattina ha raffreddato l'entusiasmo di quanti assistevano alla Messa conclusiva del Congresso?

Padre Rosica: Di fronte a una folla di oltre 50.000 persone sulle storiche Pianure di Abraham del Québec, Benedetto XVI ha pronunciato la sua omelia via satellite dal Vaticano. Ha affrontato vari dei grandi temi del suo pontificato parlando alla gente sotto gli ombrelli e gli impermeabili di plastica. Al termine dell'omelia, il Santo Padre ha annunciato che il prossimo Congresso Eucaristico Internazionale si svolgerà a Dublino, in Irlanda, nel 2012.

Può offrire qualche conclusione del grande evento di Québec e condividere qualche speranza per il futuro della Chiesa in Canada?

Padre Rosica: In Québec, il vero problema è stato il vuoto spirituale provocato da una rottura religiosa e culturale, una significativa perdita della memoria che ha portato alla crisi familiare ed educativa, lasciando i cittadini disorientati, immotivati e destabilizzati.

Nessuno negli ultimi anni ha affrontato questa indifferenza in modo più coraggioso, eloquente e pubblico del Cardinale Marc Ouellet. Se l'Eucaristia è il dono di Dio per la vita del mondo, allora il Cardinale Marc Ouellet è stato davvero un dono di Dio per la vita della Chiesa in Canada, soprattutto in Québec.

Varie volte, durante la splendida settimana del Congresso Eucaristico Internazionale, il Cardinale Ouellet ha affermato con enfasi che il Congresso rappresentava un “punto di svolta”. All'animata veglia serale di sabato con i suoi giovani, il Cardinale ha detto che si sentiva come se fosse stato “risuscitato dai morti”.

Un giorno, durante il Congresso, la pioggia mi ha costretto a prendere un taxi fino al Pepsi Coliseum. Il giovane autista, un algerino musulmano, mi ha chiesto da dove venissi e poi mi ha parlato del Congresso, visto che aveva incontrato molti delegati per le vie di Québec.

“Cosa date da mangiare alla gente in questi giorni?”, mi ha chiesto. Sono rimasto perplesso e gli ho chiesto cosa volesse dire.

Mi ha detto: “Non ho mai visto così tanta gente felice a Québec da quando sono emigrato qui dieci anni fa. Dev'esserci qualcosa nel cibo e nelle bevande. Deve essere fantastico!”.

Gli ho detto che era sicuramente fantastico!

Il Congresso è stato un'opportunità privilegiata per il Canada di riaggiornare il patrimonio storico e culturale di santità e impegno sociale della Chiesa, che affonda le sue radici nel mistero eucaristico.

Nella sua Enciclica del 2003 “Ecclesia de Eucharistia”, Papa Giovanni Paolo II ha scritto: “L'Eucaristia edifica la Chiesa e la Chiesa fa l'Eucaristia”. Il Congresso Eucaristico Internazionale di Québec ha fatto solo questo.

[Traduzione dall'inglese di Roberta Sciamplicotti]


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