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11 Dicembre 2009
 
 
Didier Sicard ha perso una figlia
uccisa da quella pillola "facile"
``L`APPARENTE FACILITA```
DELLA RU486 CI INQUIETA
Avremmo preferito non ritrovarci la pillola abortiva Ru486 sotto l’albero di Natale. Sgraditissimo regalo di una procedura di approvazione molto dubbia, nella quale l’Agenzia italiana per il farmaco ha deciso di ignorare le nuove evidenze di pericolosità dell’aborto chimico e le evidenti incompatibilità con la legge 194. Sarà molto difficile che un sistema nato per invitare le donne all’aborto a domicilio possa cambiare natura. E allora vogliamo ricordare l’avvertimento di Didier Sicard, presidente onorario del Comitato consultivo francese di etica. Interpellato lo scorso agosto dall’Osservatore romano, Sicard disse di considerare con preoccupazione l’idea che la Ru486 sia presentata “come una nuova libertà acquisita dalle donne”, in virtù dell’“apparente facilità di utilizzo che essa offre”. Al punto che “una donna che esiterebbe ad abortire può essere tentata di ricorrervi grazie alla sua apparente facilità di impiego”. Inoltre, “la Ru486 trasferisce alla sola responsabilità apparente della donna una decisione che spesso i medici non desiderano prendere”.
La chiave del ragionamento di Sicard, è proprio nell’insistenza su quell’aggettivo: “apparente”. La Ru486, dice Sicard, “ha provocato negli Stati Uniti un certo numero di morti, il cui meccanismo rimane oscuro”. E allora “il fatto principale rimane l’importanza di un controllo medico estremamente rigido durante il suo utilizzo”.
Come quel controllo sarà possibile in Italia (negli altri Paesi che usano la Ru486 si è già visto che in pratica non c’è), sarà la pratica a dirlo o a smentirlo. Ma vale la pena ricordare che le parole di Sicard sono dette a ragion veduta. Una sua figlia poco più che trentenne, Oriane, sposata a un americano, è proprio una delle donne morte negli Stati Uniti a causa della Ru486.

Nicoletta Tiliacos

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