00 02/04/2009 08:49
Ambrogio (340 ca. - 397) disse: 'Chi ardirà parlare quando la Scrittura tace?... Noi nulla dobbiamo aggiungere al comando di Dio; se voi aggiungete o togliete alcuna cosa siete rei di prevaricazione' (Ambrogio, Lib. II de vocat. Gent. cap. 3)



Anche questa citazione non esiste, e poi ci sono degli errori. Il “De vocazione omnium gentium” è un’opera pseudo-epigrafa, non è di Ambrogio ma dello pseudo-Ambrogio, anche se ormai la critica ritiene in maniera unanime di poter attribuire l’opera a Prospero d’Aquitania. Le coordinate sono Libro II, cap. 3., qui la frase risulta inesistente. Vi ho sempre messo, nelle citazioni prese in esame, link di edizioni elettroniche dove potevate controllare coi vostri occhi l’inesistenza di certi passi, non mi risulta alcuna edizione elettronica del “De vocatione omnium gentium”e dunque vi renderò partecipi degli strumenti cartacei. Poiché sono solo 2 pagine ve lo scansiono tutto, con le sottolineature rosse potete controllare le coordinate, e, come vedrete, non c’è traccia di alcun riferimento ad un “fuori dalla Bibbia” vietato.




Anche questa volta ripeto che non è la dimostrazione che questa frase non esista, semplicemente che le coordinate sono errate, ergo non si può controllare se è un falso o comunque decontestualizzata. Ma poiché la sentenza risulta inesistente dove ci fu detto di cercarla, l’argomentazione per ora è annullata.
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