Il Nuovo Testamento attesta non solo la dimensione comunitaria della preghiera ma anche quella
personale, vissuta in determinate ore della giornata, ad esempio "all’ora terza" (cf At 2,1-15), verso
"le tre del pomeriggio" (At 3,1) oppure "verso mezzanotte" (At 16,25) in piena continuità con tutta
la tradizione ebraica che dedicava momenti particolari della giornata alla preghiera. Lo stesso Figlio
di Dio ha voluto lasciarci testimonianza della sua preghiera alzandosi al mattino presto (cf Mc
1,35), ritirandosi in luoghi isolati la sera "alla quarta veglia" (Mc 14,23.25; Mc 6, 46.48). Gesù non
solo ha pregato, ma ha "ordinato" di fare ciò che egli fece, esortando alla preghiera incessante,
umile (Lc 18,9-14), vigilante (Lc 21,36), perseverante e fiduciosa (Lc 11,5-13; 18,1-8). La
preghiera cristiana, sin dal sorgere della Chiesa, è fondamentalmente preghiera di lode e di
rendimento di grazie nello Spirito Santo (cf Rm 8,14.27; Gd 20, Ef 5,18c) per mezzo del Figlio di
Dio