Sul sepolcro di Abercio
Cittadino di una eletta città,ancor vivo, eressi questo monumentoper avere al momento supremoun luogo di riposo per il mio corpo.Di nome Abercio, sono discepolodi un venerando pastoreche pascola i greggi di pecoreal monte ed al piano,che spinge dovunque il suo sguardo potente; questi mi insegnò le scritture fedeli.Mi mandò a Roma a contemplare un regno e a vedere una reginadalle vesti d'oro e dai calzari d'oro.Vidi anche un popoloche aveva uno splendido segno.Vidi la pianura di Siria e tutte le città, e Nisibi,passato l'Eufrate,e dovunque trovavo dei confratelli....................................La fede mi guidava dappertuttoe dovunque miprqcurò per alimento un pesce di acqua sorgiva,immenso, puro,che una santa vergine presee diede in cibo agli amiciavendo un vino preziosoe dandolo commisto col pane.
Queste cose feci scrivere cosìio, Abercio, all'età di settantadue anni. Ognuno che intende queste cosee condivide il mio sentirepreghi per Abercio.
Iscrizione funeraria del Vescovo Abercio, dalla Frigia