00 17/10/2009 20:13

Dal convegno: Comunicazione dell'Abate Zielinski su "L'arte sacra al servizio della Liturgia cattolica"

Se pur Nostro Signore non prese posizioni sull'arte, è certo che durante la Sua vita egli ebbe una certa attenzione e molta cura per quanto riguardava il decoro e il gusto per certe cose: tempio, olii di maria, tappeto all'ingresso di Gerusalemme, ultima cena al primo piano e riccamente decorata.

Durante la vita della Chiesa, quindi è parso normale abbellire e rendere ancora più degne le suppellettili per le celebrazioni dei riti, in considerazione del loro uso. Se ne realizzarono di nuove, e si modificarono quelle antiche.

L'arte cristiana nacque come spontaneo frutto dello spirito e come necessità liturgica, sia in oriente sia in occidente. Essa si sviluppò ugualmente spontaneamente sia grazie alla pietas dei ministri di Dio sia grazie all'iniziativa degli artisti.

Quella cristiana è l'arte per eccellenza perchè è l'unica che sa tradurre il bello trascendentale, che esprime la lode verso Dio, e che diventa, per tanto, un sacramentale. Per lo scopo sacro e divino che essa vuole rappresentare e per cui vuole servire, l'arte sacra riesce a comunicare bellezza e sentimento di grazia. Essa è fondata sulle caratteristiche ontologiche e comunica il fondamento della bellezza per antonomasia: quella divina.

In riferimento al cubo di Fuksas a Foligno, il relatore ci ha detto essere non tanto un cubo, quanto piuttosto un incubo.

Fonte