Ci sono tanti modi di parlare di Dio ai bambini.
Una cosa importante è incuriosirli e cercare di parlare con lo stesso loro linguaggio, come dice San Paolo in 1 Cor 9,19-23
19 Poiché, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti, per guadagnarne il maggior numero; 20 con i Giudei, mi sono fatto giudeo, per guadagnare i Giudei; con quelli che sono sotto la legge, mi sono fatto come uno che è sotto la legge (benché io stesso non sia sottoposto alla legge), per guadagnare quelli che sono sotto la legge; 21 con quelli che sono senza legge, mi sono fatto come se fossi senza legge (pur non essendo senza la legge di Dio, ma essendo sotto la legge di Cristo), per guadagnare quelli che sono senza legge. 22 Con i deboli mi sono fatto debole, per guadagnare i deboli; mi sono fatto ogni cosa a tutti, per salvarne ad ogni modo alcuni. 23 E faccio tutto per il vangelo, al fine di esserne partecipe insieme ad altri.
Per entrare nella mente dei bambini dobbiamo diventare come loro, parlare come loro.
Di solito uso le storielle, oppure la stessa parola di Dio. Proprio ieri spiegando l'Ave Maria, spiegavo alle mie figlie (10 e 8 anni) che l'Angelo Gabriele pronunciò le prime parole dell'Ave Maria e Elisabetta, parente di Maria la seconda parte della prima strofa.
Il resto è di conseguenza. Una pratica molto in uso è la preghiera prima dei pasti e a volte (lo faccio apposta ^__^) provo a prendere cibo prima della preghiera e loro mi interrompono dicendo "Papà, la preghiera!!!!"
Altre volte, soprattutto la sera, dal balcone di casa, ammirando il paesaggio e le stelle del cielo nascono spontanee le domande... "Ma tutto questo l'ha fatto Dio?"
Poi, con l'aiuto di mia moglie cerchiamo di trasmettere le verità della fede cattolica ma gradatamente e senza stancarli, altrimenti diviene una imposizione.
E a proposito di imposizioni vi voglio raccontare una storiella:
Una volta una pecora scoprì un buco nel recinto dove era rinchiusa e scivolò fuori.
Era così felice di andarsene! Finalmente si sentiva libera!
Ma senza accorgersene si allontanò di molto e alla fine si perse.
Si accorse allora d'essere seguita da un lupo feroce.
Corse e corse, ma il lupo continuò ad inseguirla.
Maledisse il momento in cui decise di uscire dal recinto!
Impaurita e disperata si senti persa.
Finché fortunatamente arrivò il pastore e la salvò,
riportandola amorevolmente nell'ovile.
Allora, per evitare situazioni simili,
tutti lo incitavano a riparare il buco nel recinto,
ma il pastore, per nessuna ragione, lo volle riparare...
Con la sola imposizione, con il solo comando,
non si costruisce, non si educa nessuno.
Educare è proporre, persuadere, non imporre.
In educazione vince chi convince...
Con affetto
Gino