Approfondimento teologico della verginità dopo il parto
Sentiamo come si esprime S. Tommaso nell'articolo della Somma consacrato a questo argomento:
| «Senza alcuna esitazione dobbiamo condannare l'errore di Elvidio, il quale osò affermare che la madre di Cristo dopo il parto ebbe rapporti coniugali con Giuseppe e generò altri figli. Primo, perché ciò deroga alla dignità di Cristo: il quale come per la natura divina è "l'Unigenito del Padre" (Gv 1,14), quale suo "figlio assolutamente perfetto", così conveniva che fosse anche l'unigenito della madre, quale suo frutto perfettissimo». «Secondo, perché tale errore offende lo Spirito Santo, che nel seno della Vergine, divenuto suo santuario, formò la carne di Cristo: per cui non era decoroso che in seguito questo seno verginale fosse violato da rapporti coniugali». «Terzo, perché ciò compromette la dignità e la santità della Madre di Dio: la quale si sarebbe dimostrata sommamente ingrata se non si fosse accontentata di un Figlio così grande; e se avesse voluto perdere spontaneamente con dei rapporti coniugali la verginità che un miracolo le aveva conservata». «Quarto, perché sarebbe da rimproverare a Giuseppe la massima presunzione se egli avesse tentato di profanare colei che aveva concepito Dio per opera dello Spirito Santo, come egli sapeva per rivelazione angelica». «Quindi dobbiamo affermare senza alcuna riserva che la Madre di Dio, come vergine concepì e vergine partorì, così anche dopo il parto rimase vergine per sempre» (S. Th., III, q. 28, a. 3). |
Maria quindi è vergine perpetua. E qui viene spontaneo chiedersi qual è il significato profondo di questa verginità.
Scrive Paolo VI nella Marialis Cultus (n. 37):
«La scelta dello stato verginale da parte di Maria non fu un atto di chiusura ad alcuno dei valori dello stato matrimoniale, ma costituì una scelta coraggiosa, compiuta per consacrarsi totalmente all'amore di Dio».
per quanto attiene i fratelli:
Difficoltà esegetiche
a) Spesso nei Vangeli, anche di S. Matteo e di S. Luca, Giuseppe viene chiamato «padre» di Gesù, e Gesù viene detto «figlio» di Giuseppe. Come risolvere la difficoltà? Bisogna intendere evidentemente questa paternità come puramente legale, altrimenti i Vangeli di Matteo e Luca conterrebbero delle contraddizioni, dato che in essi la concezione verginale è indicata nel modo più chiaro.
b) Si legge in S. Matteo (1,18.25): «Prima che andassero a vivere insieme», e ancora: «Egli non la conosceva finché non ebbe dato alla luce il figlio». Qui si deve intendere che l'Evangelista si riferisce al tempo precedente il concepimento e la nascita, senza dire nulla di quanto accadde dopo. È questo un modo di esprimersi abbastanza usuale nella Scrittura.
c) Gesù viene chiamato in due testi figlio «primogenito» (Mt 1,25; Lc 2,7). Ma anche qui il termine significa che prima Maria non aveva avuto altri figli, e non implica affatto che ne abbia avuto degli altri dopo. Infatti la legge dava delle prescrizioni riguardanti tutti i primogeniti, evidentemente prescindendo dal fatto che poi avessero o non avessero dei fratelli. Bisogna quindi dire con S. Girolamo: «Omnis unigenitus est primogenitus (Ogni unigenito è primogenito)».
d) Una difficoltà classica è quella riguardante i «fratelli» di Gesù. Si risponde dicendo che in ebraico non c'è una parola per designare i cugini, per cui con il termine di «fratelli» vengono designati tutti i membri del gruppo familiare. Abramo dice a Lot, che è suo nipote: «Noi siamo fratelli» (Gen 13,8). «Suo fratello Lot», leggiamo in Gen 14,14 e 16. Giacobbe si dichiara «fratello di Labano», suo zio, in Gen 29,12 (cf. 29,15). E così via.
Che i fratelli di Gesù siano effettivamente dei cugini risulta anche da numerosi indizi. I «fratelli» di Gesù risultano formare un gruppo piuttosto numeroso. Per esempio in Mt 13,55 s. si parla di quattro fratelli e di «tutte le sue sorelle». L'espressione «tutte», come fa notare S. Girolamo, si dice solo di una moltitudine. Inoltre Giacomo e Giuseppe, «fratelli di Gesù» (Mt 13,55), sono figli di una Maria discepola di Cristo (cf. Mt 27,56), la quale è designata in modo significativo come «l'altra Maria» (Mt 28,1).
Ricordiamo ancora che Gesù è indicato come il Figlio di Maria, con l'articolo (Mc 6,3). Inoltre Maria aveva una sorella, come risulta da Gv 19,25. Questa sorella sembra avere avuto dei figli, e non c'era nulla di più normale che denominarli «fratelli di Gesù». Si noti ancora che nell'episodio del ritrovamento nel tempio non si fa menzione di altri figli, e del resto Maria non avrebbe intrapreso il pellegrinaggio se avesse avuto dei bambini più piccoli.
tratto da santorosario.net