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4) I fratelli di Gesù sono suoi fratellastri consanguinei. Maria sarebbe la madre biologica e legale comune a tutti loro, ma Giuseppe sarebbe solo il padre legale (non biologico) di Gesù. Questi sarebbe solo il figlio di Maria, moglie di Giuseppe. Dopo la sua nascita, Giuseppe e Maria avrebbero avuto almeno sei figli.

L'ultima possibilità delle quattro enunciate  ha onosciuto ultimamente una certa fortuna dopo che si avvertirono le insufficianze dell'ipotesi proposta da Girolamo, e si mantenne la distanza nei confronti della posizione tradizionale.
Anche qui l'iniziatore fu un grande teologo: Tertulliano, scrittore cristiano del II secolo.
Più tardi nel IV secolo, Elvidio contemporaneo di Girolamo e suo avversario, la formulò in maniera sistematica: I fratelli di Gesù sarebbero figli carnali di Giuseppe e Maria nati dopo Gesù.
Tertulliano tratta la questione in cinque occasioni diverse nella sua opera, due in modo diretto e tre in modo indiretto, nell'ambito di una difesa accanita dell'umanità di Gesù contro le posizioni di Marcione e dei suoi seguaci.
Ovviamente, tra gli argomenti impiegati da Tertulliano c'è quello relativo ai fratelli di Gesù.
Il testo più chiaro e diretto è Contro Marcione 4,19,6-12, nel quale si discute l'interpretazione di Lc. 8:19-21 e, in concreto, la domanda "Chie è mia madre e chi sono i miei fratelli?" (domanda che in realta si trova in Matteo 12:48).
Secondo Tertulliano, in questo passaggio evangelico Gesù "trasferisce i titoli di sangue", propri di sua madre e dei suoi fratelli, a quelli che ascoltano le sue parole e che "per causa della fede si mostrano più vicini a lui" (Contro Marcione 4,1911). Questa consanguignità quindi non può venire da Giuseppe, dato che Gesù "è figlio d'uomo per sua madre dato che non lo è per suo padre [...] [egli] non ha un uomo per padre" (Contro Marcione 4,10,7).
Tertulliano dunque, sembra schierarsi dalla parte di chi accetta che vi siano relazioni coniugali tra Maria e Giuseppe durante il periodo post partum.
Ergo, i fratelli di Gesù sarebbero figli, come lui, di Maria, e sarebbero nati in seguito dall'unione tra Maria e Giuseppe.
Nonostante tutto, il valore che bisogna dare alla visione di Tertulliano, questo è relativo, poichè ci si trova in un contesto di controversia e di argomentazione teologica. La sua posizione è, alla fine, un'innovazione sorta dalla necessità di esprimere delle idee determinate, come la difesa della monogamia, o di replicare, giustamente, a coloro che negano che Gesù sia realmente uomo, come Marcione e Apelle, due autori gnostici.
D'altra parte Elvidio basa la sua posizione principalmente su Mt. 1:18-25 e, in particolare, sul versetto 1:25 nel quale si distinguerebbe, secondo lui, il tempo del concepimento di gesù dal tempo posteriore alla sua nascita, durante il quale Giuseppe avrebbe avuto relazioni coniugali con Maria.
Tuttavia, Mt. 1:25 è un testo che si esprime solo sul periodo anteriore alla nascita di Gesù e lo caratterizza per l'assenza di relazioni coniugali tra Giuseppe e Maria.
Di fatto c'è un silenzio eloquente nei vangeli su ciò che accadde dopo la nascita di Gesù.
Nemmeno Mt. 12:46 e 13:55-56, testi in cui né si afferma né si smentisce la consanguineità di Gesù e i suoi fratelli, rompe tale silenzio.
La questione dell'origine dei fratelli di Gesù resterebbe in penombra, se ci si attenesse solo ai testi del N.T. e concretamente al vangelo secondo Matteo.
Il ricorso alla tradizione cristiana primitiva è fondamentale per dare una risposta al tema. 
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