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Esempio tolto dall’arte militare

VI. Se ti piace di cercare fra i capitani da lunga pezza celebrati, troverai che la maggior parte di loro vittorie fu effetto di stratagemmi e vedrai pure che sono più lodati costoro di quelli altri i quali vinsero pugnando in campo aperto. Questi infatti pagando la vittoria con molto dispendio di denaro e di uomini, diedero vantaggio al nemico, di guisa che nulla giovò loro l’aver vinto, ma i vincitori furono in non minore angustia dei vinti, per via dei soldati da loro perduti e dell’erario esaurito. Inoltre non è dato loro di godersi la gloria delle armi, perché non piccola parte di essa tocca ai caduti nella battaglia i quali, pur vinti nei corpi, rimangono tuttavia vincitori nelle anime, e se era dato loro di serbarsi incolumi fra i colpi dei nemici e sfuggire così alla morte, non avrebbero certamente rallentato di coraggio.

Ma il duce che riuscì a vincere mediante l’inganno, infligge ai nemici, oltre lo scacco, la derisione; perocché la lode di sagacia non tocca questa volta ad ambedue le parti come la lode della forza nel primo caso, ma qui il premio è tutto intero dei vincitori, e, ciò che non vale meno, essi serbano intera alla città la gioia della vittoria. Sono infatti cose diverse la ricchezza e il numero dall’accortezza della mente: quelle, col continuo usarne durante la guerra, si dissipano e lasciano all’asciutto i loro possessori; questa invece quanto più uno l’adopera, tanto più aumenta. Né solo durante la guerra, ma anche in tempo di pace può esservi grande e urgente bisogno d’usare l’inganno, non solo nei pubblici affari, ma anche in casa la moglie verso il marito e viceversa, il padre verso i figli, l’amico con l’amico e pur verso il padre i figlioli.

La figlia di Saul non riuscì a trarre suo marito dalle mani del padre suo, se non usando verso di lui l’inganno. Il fratello di lei poi, volendo a sua volta salvare dal pericolo estremo quegli che già da lei era stato salvato, nuovamente pose in opera le stesse armi a cui la donna aveva ricorso.

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