tutte le altre perfezioni e non ha niente che abbia ricevuto. Perciò quando gli senti
dire: « Come il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere
Anche in altri passi esprime un concetto analogo. « E per questo sono venuto, perrendere testimonianza alla verità
convincere tutti.
5. - Ma tu, ascoltando queste parole, e vedendo il Signore legato e trascinato da una
parte all'altra, pensi che le cose terrene non valgono niente. Come non sarebbe
assurdo che, mentre Cristo ha sopportato per te tante prove cosi dolorose, tu non
riuscissi neppure a sopportare pazientemente una parola? Ma lui viene coperto di
sputi, mentre tu ti adorni con bei vestiti e con anelli, e se non godi di ottima
reputazione presso tutti, credi che la tua vita non meriti di essere vissuta. Egli viene
insultato, sopporta villanie, schiaffi oltraggiosi sulle guance; tu invece vuoi sempre
essere onorato, e non sopporteresti di venir insultato per la causa del Cristo. Non senti
qualcuno ti trascina in giudizio, ricordati del tuo Signore, che i giudei adoravano per
burla mentre con parole e gesti lo disonoravano e si prendevano gioco di lui; lui però
non solo non restituiva le offese che riceveva, ma, al contrario, manifestava
mansuetudine e clemenza. Imitiamolo dunque anche noi: cosi potremo liberarci da
ogni vergogna. Non è chi s'infuria, ma chi è depresso e soffre, a dare esca agli
improperi, rendendoli più mordaci e pungenti. Se tu non mostrassi risentimento, non
saresti toccato dall'insulto. Non è a causa di chi li arreca, ma di chi li subisce, che gli
oltraggi divengono più gravi. Di che ti addolori? Se qualcuno ingiustamente ti ha
oltraggiato, non devi indignarti, ma piuttosto commiserare costui; e se l'ha fatto con
ragione, costituisce un motivo di più perché tu te ne stia calmo. Come se qualcuno
chiamasse ricco te che sei povero, di certo non pensi che costui voglia lodarti, ma
scherzare, cosi, se colui che ti insulta ed oltraggia dice il falso, non te ne deve
importare niente.
36 Gv. 18, 37.
37 Gv. 5, 26.
38 1 Cor. 11, 1.