Perché poi, sentendosi dire: « se non ti fosse stato dato... » non si ritenesse
completamente scagionato dalla responsabilità di quel delitto, aggiunge: « Chi mi ha
consegnato a te, ha un peccato ancora più grave ».
« Se però era stato dato dall'alto, né questo né quelli erano colpevoli ». Questa tua
obiezione è infondata: qui la parola « dato » è detta nel senso di « permesso »; è come
se dicesse: « Permise che questo accadesse, ma non per questo siete liberi da ogni
colpa ». Coi suoi discorsi lo spaventò e gli offrì chiaramente la possibilità di
riscattarsi; per questo Pilato cercava di mandarlo via assolto. Ma essi di nuovo
niente accusandolo di delitti commessi contro la loro legge, astutamente tentano ora
di appoggiarsi alle leggi degli stranieri, dicendo: « Chiunque si fa re, si oppone a
Cesare ». E dove mai Gesù si è presentato come un dominatore? Come potrete
provare la vostra accusa? Dalla porpora regale? dal diadema? dalla foggia dei vestiti?
dai soldati? Ma non andava forse sempre solo con dodici discepoli? non si serviva
delle cose più umili nel cibo, nel vestire, nell'alloggio? Quale sfrontatezza e quale
paura del tutto fuori di luogo! Pilato infatti, temendo di correre pericoli se avesse dato
importanza a queste parole, esce come per esaminare l'accusa (questo vuole intendere
l'Evangelista, dicendo che egli si sedette); ma poi, senza fare nessun esame, lo
consegnò a loro, pensando di indurii a vergognarsi di loro stessi. Per capire che egli
replicarono: « Crocifìggilo! », replicò a sua volta: « Devo crocifiggere il vostro re? ».
Spontaneamente essi si assoggettarono alla futura vendetta. Per questo Dio li
consegnò nelle mani dei nemici, dopo che essi per primi si erano sottratti alla sua
provvidenza e alla sua protezione: e siccome avevano contestato il suo diritto a
regnare, permise che restassero sepolti sotto le macerie delle loro case.
12 Gv. 19, 12.
13 Gv. 19, 14.
14 Gv. 19, 15.