Mi sembra però che l'Evangelista voglia qui alludere ai miracoli compiuti dopo la
risurrezione: per questo precisa: « in presenza dei suoi discepoli ». Cioè, come prima
della risurrezione erano necessari molti miracoli perché credessero che lui era il
Figlio di Dio, cosi dopo la risurrezione ci volevano altri miracoli perché si
convincessero che egli era risorto. Precisò poi: « in presenza dei suoi discepoli »,
perché, dopo la risurrezione, Gesù si era intrattenuto soltanto con loro. Perciò diceva:
« Il mondo non mi vedrà più ». Poi, perché tu apprenda che questi miracoli furono
che non si tratta di un beneficio per colui nel quale si crede, ma soprattutto
per noi stessi. « Nel suo nome » significa poi per mezzo suo. Egli infatti è la vita.
intrattiene con loro molte volte come faceva prima? Apparve infatti di sera e poi
scomparve; ricomparve poi una volta dopo otto giorni, e di nuovo scomparve; successivamente
si manifestò in riva al mare, ed ancora una volta essi vennero colti dal
timore. Che vuol dire « si manifestò »? E' chiaro da questa parola che egli si fece
vedere soltanto perché accondiscese alla loro debolezza, essendo ormai il suo corpo
incorruttibile e immortale. Perché l'Evangelista citò il luogo in cui apparve? Per
mostrare che Gesù era riuscito a vincere in gran parte la loro paura, tanto che ormai
uscivano di casa e giravano dappertutto. Non se ne stavano più chiusi in casa, ma
erano andati in Galilea, per sfuggire alle persecuzioni dei giudei. Simone dunque
andò a pescare. Dato che Cristo non si tratteneva molte volte con loro, e lo Spirito
non era stato loro ancora donato e neppure era stato affidato loro qualche compito,
erano tornati al loro primitivo mestiere.
E stavano insieme Simone e Tommaso e Natanaele, quello che era stato chiamato da
pescare, e facevano questo di notte, perché avevano ancora paura.
9 Gv. 20, 31.
10 Gv. 21, 1.
11 Gv. 21, 2.