00 14/09/2009 16:54

Chi ama il denaro procura mille mali al suo prossimo e anche a se stesso: si adirerà

facilmente, insulterà gli altri, li chiamerà « sciocchi », giurerà, spergiurerà, tanto da

trasgredire anche i precetti dell'antica legge: infatti chi ama l'oro, non amerà il suo

prossimo. Eppure per entrare nel regno dei cieli ci è stata posta la condizione di

amare il nostro nemico. Se, osservando soltanto gli antichi comandamenti, non

potremo entrare nel regno dei cieli, poiché in tal caso la nostra giustizia non sarà

maggiore di quella dei giudei
19, se noi trasgrediamo anche quelli, come ci potremo

giustificare? Chi ama infatti il denaro, non solo non amerà il suo nemico, ma tratterà

come nemici anche i suoi amici.

4. - Ma che dico, gli amici? Chi ama il denaro, disconosce spesso anche la sua stessa

natura. Egli disconosce la parentela, non si ricorda della comunanza di vita con

chicchessia, non rispetta l'età, non ha nessun amico, ma si comporta verso tutti con

animo da nemico: ma soprattutto si comporterà così verso se stesso, e non soltanto

perché porterà alla perdizione la propria anima, ma perché si tortura con

innumerevoli preoccupazioni, fatiche, dolori. Affronterà infatti viaggi, pericoli,

agguati e qualunque altro rischio, pur di portare sempre con sé la radice di ogni male,

e poter contare somme di denaro sempre più grandi. Quale vizio è più grave di

questo? Egli si priva infatti anche del cibo e di quei piaceri per i quali gli uomini sono

soliti peccare, cosi come si priva della gloria e degli onori. Chi ama il denaro

considera sospetti innumerevoli uomini, ed ha molti che lo accusano, lo invidiano, lo

calunniano, gli tendono agguati. Coloro che sono stati da lui ingiustamente danneggiati,

lo odiano perché hanno ricevuto del male; coloro che non sono stati ancora

danneggiati, temono di esserlo e, spinti anche da compassione verso i danneggiati,

cercano di osteggiarlo in tutti i modi; i ricchi poi ed i potenti, nauseati ed indignati

per il fatto che costoro sono di condizione inferiore alla loro, ed anche per invidia nei

loro confronti, si comportano come loro avversari e nemici.

Ma perché parlo degli uomini? Chi ha Dio nemico, quale speranza potrà mai avere?

quale consolazione? quale ristoro? Chi ama il denaro, non potrà mai servirsene: ne

sarà il servo e il custode, mai il padrone.

19 Cf. Mt. 5, 20.

__________________________________________________