Avvenire 30/11/2001
Una domanda per i teologi
Nel corpo clonato ci sarà l'anima?
Domenico Del Rio
Ho un dubbio, un dubbio che si pone un credente, sia pure un credente di flebile e già abbastanza tormentata fede. Vorrei, da cristiano della strada, sottoporre questo dubbio alla sapienza dei teologi. Con gli esperimenti della cosiddetta clonazione umana si è affermato (ci si è inorriditi) che si sta producendo un uomo, un "essere umano". Il dubbio è questo: con la potenza della scienza, in laboratorio, si produce un "uomo", un "essere umano" o semplicemente un "corpo umano"?
Certamente ci devono essere seri motivi di timore per questo tipo di operazione, ci si può vedere un'offesa alla dignità di una creatura umana, o un insensato orgoglio di concorrenza a Dio ("Quis ut Deus?). Ma, da cristiano vecchio, con la mia memoria da vecchio catechismo, so che l'uomo è un "essere ragionevole, composto di anima e di corpo". E ancora ho imparato che il corpo, sia pure in lontanissima discesa dalla creazione divina, è prodotto fisiologicamente da un padre e da una madre. Ma l'anima?
Mi dice, non il vecchio catechismo, ma quello nuovo il Catechismo della Chiesa Cattolica, ai numeri 33 e 366: "Germe dell'eternità che porta in sé ,irriducibile alla sola materia (Con. Vat. II, Dei Verbum, 6), l'anima dell'uomo non può avere la propria origine che in Dio solo"."La Chiesa insegna che ogni anima spirituale è creata direttamente da Dio, non è prodotta dai genitori".
Ovviamente non può essere prodotta nemmeno dagli scienziati. Che cosa producono (o riusciranno a produrre), allora, i bravi manipolatori di laboratorio? Un uomo o un simulacro di uomo, una simulazione di uomo, una statua di uomo, fatta non di marmo o di legno o di plastica, ma, data la grande bravura della scienza, di fibre, di muscoli, di nervi, di cuore (macchina funzionante), ecc...? Per dirla ancor più brutalmente, siamo di fronte a un essere umano o a un animale con sembianze e sostanza fisica di uomo?
Ora, al cospetto o all'inizio di un corpo umano di carne perfettamente riprodotto da tecniche terrene, Dio si trova forse obbligato a infondergli l'anima? Il mio Dio, Onnipotente, Creatore, dipende forse dagli scienziati?
Certo, si può benignamente pensare all'ottimo utilizzo terapeutico di questo "corpo" oppure ci si può inorridire di fronte a visioni granguignolesche, cioè al pensiero che questo "corpo" venga smembrato, tagliato, sottoposto a vivisezione, come si fa già disumanamente con gli animali. E tuttavia, si dovrà pensare (forse abituare) a un "uomo" o semplicemente a una pecora Dolly con sembianze umane?