00 05/10/2009 19:43
La prima conferenza stampa

Molte novità rispetto all'assise del 1994


C'è una nuova Africa rispetto a quando nel 1994 si celebrò il primo sinodo continentale. E c'è, a quindici anni di distanza, una nuova coscienza della Chiesa africana, in continua crescita e sempre più autosufficiente. Sono questi gli elementi di novità dell'assemblea speciale in corso, individuati dal cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson nella relazione generale svolta lunedì mattina, 5 ottobre.
Questo "rinascimento africano", per il porporato ghanese deve tenere però conto di alcune sfide, quali la concorrenza dei movimenti religiosi e delle sette evangeliche, la presenza di sacerdoti che non sono fedeli alla loro vocazione, e la fuga di giovani che emigrano in Europa e in America e tornano non cattolici. Ferma restando "la crescita eccezionale della Chiesa in Africa" - ha spiegato - quando si parla di prosperità si tende a dimenticare "che in vaste aree a nord dell'Equatore, essa a malapena esiste".
Numerosi i dati sociali ed ecclesiali riferiti nell'aula sinodale dal porporato, che ha evidenziato come occorra ripristinare in Africa l'autentico significato del concetto di giustizia sociale. Per il cardinale ghanese nello strumento di lavoro esiste una "spiritualità di riconciliazione" che può ispirare tutta la discussione nei giorni a venire. "In un continente, alcune parti del quale vivono in situazioni di conflitto e di morte, la Chiesa - ha detto - deve spargere semi di vita. Essa deve preservare la sua popolazione dagli effetti distruttivi dell'odio e della violenza".
Successivamente nella Sala Stampa della Santa Sede il porporato ha risposto alle domande dei giornalisti su alcuni temi specifici:  il celibato sacerdotale, la necessità di pensare a nuovi modi di portare il Vangelo tra gli africani per renderne più comprensibile il messaggio, l'africanizzazione della liturgia, l'attenzione al fenomeno dell'omosessualità, il ricorso alle corti internazionali di giustizia per il risarcimento delle vittime degli eccidi, la lotta all'Aids.
Nella prima conferenza stampa di questo Sinodo si è dunque entrati nel vivo dell'attualità, affrontando le questioni più diverse, persino l'eventuale elezione di un Papa nero. Tra le domande più ricorrenti poste dai giornalisti la questione della fedeltà del clero al celibato. Una sfida - ha detto il cardinale - che viene dal mondo di oggi e che impone di rinsaldare la fede e la testimonianza. In Africa, ha aggiunto, ci sono tanti vescovi e sacerdoti che vivono con passione questa fedeltà al celibato, come ce ne sono altri che ne avvertono la difficoltà. Per questo, ha concluso, è importante la nostra testimonianza.
Di testimonianza c'è bisogno anche per difendere la famiglia - ha proseguito Turkson - dai continui attacchi che vengono da ogni parte, a volte anche dall'interno della comunità ecclesiale.
Si è parlato poi di africanizzazione della liturgia, tema strettamente legato all'inculturazione del Vangelo:  la raccomandazione del Sinodo - secondo il relatore - sarà di vigilare affinché siano salvaguardati sempre i contenuti teologici. Infine il discorso si è spostato sull'Aids. Domande sono state fatte in questo senso anche all'arcivescovo di Antananarivo, monsignor Razanakolona, presente all'incontro. Il cardinale Turkson ha molto insistito sulla necessità della prevenzione.


(©L'Osservatore Romano - 5- 6 ottobre 2009)