00 13/12/2009 11:51
Il dibattito sui cambiamenti climatici dovrebbe concentrarsi sui poveri

Afferma l'Arcivescovo di Westminster Vincent Nichols

LONDRA, venerdì, 11 dicembre 2009 (ZENIT.org).-

L'Arcivescovo di Westminster Vincent Nichols ha affermato che al centro del dibattito sui cambiamenti climatici dovrebbe esserci l'aiuto ai più poveri.

Il presule lo ha dichiarato questo sabato al servizio ecumenico Time to Pray, che ha incluso interventi di vari leader cristiani ed è stato pianificato con The Wave, una manifestazione al centro di Londra il cui obiettivo era richiamare l'attenzione sui temi dei cambiamenti climatici in vista della Conferenza di Copenhagen.

Rappresentanti di circa 190 Paesi sono riuniti nella capitale danese per un incontro di due settimane per cercare un patto globale sui cambiamenti climatici.

L'Arcivescovo Nichols ha affrontato il tema esprimendo preoccupazione per “tutti coloro la cui vita viene direttamente interessata dai cambiamenti climatici, i più poveri del mondo e i più svantaggiati”.

“E' un'importante prospettiva che non dobbiamo perdere tra tutte le altre preoccupazioni espresse nelle ultime settimane”, ha affermato.

“Sappiamo che i temi della povertà e dello sviluppo mondiale non possono essere separati dalle preoccupazioni per l'ambiente – ha detto il presule –. Sono intimamente legati”.

C'è “ancora molto da fare per ottenere relazioni giuste e sostenibili tra i popoli della terra e con l'ambiente del mondo creato”, ha riconosciuto.

“Sentiamo dentro di noi domande incessanti, spesso provocate dalla cultura della nostra società consumistica”, ha sottolineato, aggiungendo che è necessario “esaminare il modo in cui viviamo e considerare di nuovo coloro il cui futuro è minacciato dagli effetti dei nostri stili di vita”.

“Solo quando saremo chiaramente disposti a cambiare il nostro stile di vita i politici saranno capaci di ottenere il cambiamento che diciamo di voler vedere”.

L'Arcivescovo ha quindi affermato che “amare Dio è, tra le altre cose, ringraziare per i doni della creazione e riconoscere che sono destinati a tutti”.Tra questi doni, ha detto, c'è quello della tecnologia, e così “il progresso tecnologico è una parte cruciale del cammino per trovare soluzioni ai problemi provocati dai cambiamenti climatici”.

La tecnologia, ha sottolineato, “non è moralmente neutrale”. “Piuttosto, il suo uso deve essere sempre guidato dal suo effetto sul bene comune”.“Speriamo che il genio delle nostre menti migliori serva le necessità di tutti, e quelle del nostro anbiente”.

“Al centro del nostro mondo si eleva la persona umana – ha affermato –, ognuna fatta a immagine e somiglianza di Dio e che merita, solo per questa ragione, rispetto, libertà e cooperazione”.

“Questa è la speranza che ci ispira, la fede che ci sostiene – ha concluso l'Arcivescovo Nichols –. La nostra unione con Cristo nella preghiera è la nostra fonte di energia, di una nuova vita nel nostro sforzo come suoi discepoli”.