DISCORSO DEL SANTO PADRE
GIOVANNI PAOLO II
AI MOVIMENTI ECCLESIALI E ALLE NUOVE COMUNITÀ
30 maggio 1998
(omissis)
4. Alla Chiesa che, secondo i Padri, è il luogo «dove fiorisce lo Spirito» (CCC 749), il Consolatore ha donato di recente con il Concilio Ecumenico Vaticano II una rinnovata Pentecoste, suscitando un dinamismo nuovo ed imprevisto.
Sempre, quando interviene, lo Spirito lascia stupefatti. Suscita eventi la cui novità sbalordisce; cambia radicalmente le persone e la storia. Questa è stata l'esperienza indimenticabile del Concilio Ecumenico Vaticano II, durante il quale, sotto la guida del medesimo Spirito, la Chiesa ha riscoperto come costitutiva di se stessa la dimensione carismatica: «Lo Spirito Santo non si limita a santificare e a guidare il popolo di Dio per mezzo dei sacramenti e dei ministeri, e ad adornarlo di virtù, ma "distribuendo a ciascuno i propri doni come piace a lui" (1 Cor 12, 11), dispensa pure tra i fedeli di ogni ordine grazie speciali... utili al rinnovamento e alla maggiore espansione della Chiesa» (Lumen gentium, 12).
L'aspetto istituzionale e quello carismatico sono quasi co-essenziali alla costituzione della Chiesa e concorrono, anche se in modo diverso, alla sua vita, al suo rinnovamento ed alla santificazione del Popolo di Dio. E' da questa provvidenziale riscoperta della dimensione carismatica della Chiesa che, prima e dopo il Concilio, si è affermata una singolare linea di sviluppo dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità.
5. Oggi la Chiesa gioisce nel constatare il rinnovato avverarsi delle parole del profeta Gioele, che poc'anzi abbiamo ascoltato: «Io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona... » (At 2, 17). Voi qui presenti siete la prova tangibile di questa "effusione" dello Spirito. Ogni movimento differisce dall'altro, ma tutti sono uniti nella stessa comunione e per la stessa missione. Alcuni carismi suscitati dallo Spirito irrompono come vento impetuoso, che afferra e trascina le persone verso nuovi cammini di impegno missionario al servizio radicale del Vangelo, proclamando senza pausa le verità della fede, accogliendo come dono il flusso vivo della tradizione e suscitando in ciascuno l'ardente desiderio della santità.
Oggi, a tutti voi riuniti qui in Piazza San Pietro e a tutti i cristiani, voglio gridare: Apritevi con docilità ai doni dello Spirito! Accogliete con gratitudine e obbedienza i carismi che lo Spirito non cessa di elargire! Non dimenticate che ogni carisma è dato per il bene comune, cioè a beneficio di tutta la Chiesa!
6. Per loro natura, i carismi sono comunicativi e fanno nascere quell'«affinità spirituale tra le persone» (cfr Chistifideles laici, 24) e quell'amicizia in Cristo che dà origine ai "movimenti". Il passaggio dal carisma originario al movimento avviene per la misteriosa attrattiva esercitata dal Fondatore su quanti si lasciano coinvolgere nella sua esperienza spirituale. In tal modo i movimenti riconosciuti ufficialmente dall'autorità ecclesiastica si propongono come forme di auto-realizzazione e riflessi dell'unica Chiesa.
La loro nascita e diffusione ha recato nella vita della Chiesa una novità inattesa, e talora persino dirompente. Ciò non ha mancato di suscitare interrogativi, disagi e tensioni; talora ha comportato presunzioni ed intemperanze da un lato, e non pochi pregiudizi e riserve dall'altro. E' stato un periodo di prova per la loro fedeltà, un'occasione importante per verificare la genuinità dei loro carismi.
Oggi dinanzi a voi si apre una tappa nuova: quella della maturità ecclesiale. Ciò non vuol dire che tutti i problemi siano stati risolti. E', piuttosto, una sfida. Una via da percorrere. La Chiesa si aspetta da voi frutti "maturi" di comunione e di impegno.
7. Nel nostro mondo, spesso dominato da una cultura secolarizzata che fomenta e reclamizza modelli di vita senza Dio, la fede di tanti viene messa a dura prova e non di rado soffocata e spenta. Si avverte, quindi, con urgenza la necessità di un annuncio forte e di una solida ed approfondita formazione cristiana. Quale bisogno vi è oggi di personalità cristiane mature, consapevoli della propria identità battesimale, della propria vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo! Quale bisogno di comunità cristiane vive! Ed ecco, allora, i movimenti e le nuove comunità ecclesiali: essi sono la risposta, suscitata dallo Spirito Santo, a questa drammatica sfida di fine millennio.Voi siete questa risposta provvidenziale.
I veri carismi non possono che tendere all'incontro con Cristo nei Sacramenti. Le realtà ecclesiali cui aderite vi hanno aiutato a riscoprire la vocazione battesimale, a valorizzare i doni dello Spirito ricevuti nella Cresima, ad affidarvi alla misericordia di Dio nel Sacramento della Riconciliazione ed a riconoscere nell'Eucaristia la fonte e il culmine di tutta la vita cristiana. Come pure, grazie a tale forte esperienza ecclesiale, sono nate splendide famiglie cristiane aperte alla vita, vere "chiese domestiche", sono sbocciate molte vocazioni al sacerdozio ministeriale ed alla vita religiosa, nonché nuove forme di vita laicale ispirate ai consigli evangelici. Nei movimenti e nelle nuove comunità avete appreso che la fede non è discorso astratto, né vago sentimento religioso, ma vita nuova in Cristo suscitata dallo Spirito Santo.
8. Come custodire e garantire l'autenticità del carisma? E' fondamentale, al riguardo, che ogni movimento si sottoponga al discernimento dell'Autorità ecclesiastica competente. Per questo nessun carisma dispensa dal riferimento e dalla sottomissione ai Pastori della Chiesa. Con chiare parole il Concilio scrive: "Il giudizio sulla loro (dei carismi) genuinità e sul loro esercizio ordinato appartiene a quelli che presiedono nella Chiesa, ai quali spetta specialmente, non di estinguere lo Spirito, ma di esaminare tutto e ritenere ciò che è buono (cfr 1 Ts 5,12; 19-21)" (Lumen gentium, 12). Questa è la necessaria garanzia che la strada che percorrete è quella giusta!
Nella confusione che regna nel mondo d'oggi è così facile sbagliare, cedere alle illusioni. Nella formazione cristiana curata dai movimenti non manchi mai l'elemento di questa fiduciosa obbedienza ai Vescovi, successori degli Apostoli, in comunione con il Successore di Pietro! Conoscete i criteri di ecclesialità delle aggregazioni laicali, presenti nell'Esortazione apostolica Chistifideles laici (cfr n. 30). Vi chiedo di aderirvi sempre con generosità e umiltà inserendo le vostre esperienze nelle Chiese locali e nelle parrocchie, e sempre rimanendo in comunione con i Pastori ed attenti alle loro indicazioni.
(omissis)