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L'Ordine del Santo Sepolcro getta le basi della pace in Terra Santa

Il Cardinale Foley presenta il gruppo e il suo operato


WASHINGTON, D.C., martedì, 27 ottobre 2009 (ZENIT.org).-

Sostenendo i cristiani in Terra Santa con più di 50 milioni di dollari in meno di 10 anni, l'Ordine Equestre del Santo sepolcro sta gettando le basi per la pace nella regione.

Il Gran Maestro dell'Ordine, il Cardinale John P. Foley, lo ha affermato questo sabato spiegando sia l'importanza di Gerusalemme che il ruolo dell'Ordine durante una conferenza svoltasi a Washington, D.C. (Stati Uniti).

Il porporato ha ricordato come l'Ordine provveda a circa due terzi dei finanziamenti per il Patriarcato di rito latino, che gestisce molte scuole e ospedali aperti non solo ai cristiani, ma anche a musulmani, ebrei e a chiunque ne abbia bisogno.

"Chiunque è il benvenuto perché crediamo che sia attraverso la carità - il vero amore per il prossimo - che si costruiscono la comprensione e il rispetto reciproci, e queste sono le pietre miliari della pace", ha dichiarato.

La conferenza alla quale è intervenuto era promossa dalla Holy Land Christian Ecumenical Foundation, iniziata come collaborazione tra un cristiano palestinese-americano e un sacerdote giordano che svolgeva il proprio ministero in Palestina, che credevano che i cristiani degli Stati Uniti avrebbero aiutato quelli della Terra Santa solo se fossero stati consapevoli della loro situazione.

Il Cardinale Foley ha infatti sottolineato che la grande maggioranza di cavalieri e dame del suo Ordine viene dagli Stati Uniti.

Separazione

Il porporato ha anche riflettuto su alcuni degli ostacoli che affrontano i fedeli in Terra Santa. "Ho incontrato padri e madri che non riescono a trovare lavoro perché non possono avere la certezza che potranno spostarsi da casa al potenziale luogo di lavoro", ha dichiarato. "Ogni giorno, devono attraversare i checkpoint e non sono mai sicuri che verrà loro permesso di passare. Ho incontrato studenti desiderosi di imparare ma che non possono frequentare regolarmente la scuola".

"Ho visitato case in cui le famiglie accumulano l'acqua perché non sanno con certezza quando verranno riempite le loro taniche. Durante le vacanze natalizie dello scorso anno ho visitato il seminario cattolico, e sono rimasto rattristato ma anche ispirato dai tanti seminaristi che non erano andati a casa per le feste perché temevano che poi non sarebbe stato permesso loro di passare il confine tra la Giordania e Israele o di superare i checkpoint per tornare al seminario".

Il Cardinale Foley ha definito il muro che separa Gerusalemme e Betlemme "la cosa più tragica che io abbia visto" e ha sottolineato che allontana gli agricoltori da terre che appartenevano da generazioni alle loro famiglie.

"E' umiliante e doloroso", ha confessato. "Apprezzo la preoccupazione del Governo israeliano per la sicurezza e la rispetto, ma molte di queste misure sollevano serie questioni relative ai diritti umani che ci si rifiuta di riconoscere e affrontare".

Il porporato ha quindi sottolineato che i membri dell'Ordine Equestre sono chiamati a vedere in prima persona le sofferenze dei cristiani di Terra Santa. "Sono fortemente incoraggiati a visitare non solo i Luoghi Santi - e questo è sicuramente importante per la loro edificazione spirituale -, ma anche i cattolici e gli altri cristiani che vivono lì", ha detto.

"Li chiamiamo 'pietre viventi' perché offrono una testimonianza vivente della nostra fede nella terra in cui Nostro Signore visse e predicò, morì e risuscitò dai morti. [...] Leggiamo o vediamo nei notiziari quasi tutti i giorni resoconti della tragica lotta che si svolge nella terra che Nostro Signore ha reso sacra con la sua presenza. Per questo, dobbiamo continuare ad essere strumenti della sua pace".