MILETO (VIBO VALENTIA) - Hanno suonato a festa e non a lutto domenica mattina le campane a Paravati di Mileto per la morte di Natuzza Evolo, la «mistica» morta la scorsa notte a causa di un blocco renale. A deciderlo è stato il parroco di Paravati, don Pasquale Barone, che aveva un rapporto molto stretto con Natuzza e le è stato vicino nei momenti di sofferenza provocati dalle malattie di cui era affetta.
CHI ERA - Natuzza, una popolana analfabeta del luogo, diceva di aver ricevuto le stimmate fin dall'età di 10 anni, di avere il dono dell'ubiquità e di parlare coi morti. Natuzza era anche conosciuta per la sua capacità di parlare con gli Angeli, con i Santi e con le anime dei defunti e per le stigmate che si arrossavano sulle sue mani nel periodo di Quaresima. Aveva 85 anni ed era malata da tempo. La mistica è morta nella casa anziani della fondazione Cuore immacolato di Maria, da lei stessa voluta e costruita con i soldi delle offerte dei fedeli.
L'OMAGGIO - «Oggi è un giorno di festa e non di lutto - ha detto il parroco per spiegare la sua decisione - perché Natuzza è tornata al Padre». Intanto sono state già centinaia le persone che hanno reso omaggio alla salma di Natuzza, composta nella camera ardente allestita nel Centro per anziani della Fondazione «Cuore immacolato di Maria rifugio delle anime» realizzato grazie alle centinaia di donazioni fatte dai fedeli che in tanti anni erano stati vicini alla mistica, dimostrandole vicinanze e devozione.www.corriere.it
SALUTO SOLENNE - Il feretro della Evolo è stato accolto da un applauso scrosciante. Un tributo solenne le è stato rivolto dall'Arma dei carabinieri, dalla Guardia di finanza e dalla polizia di Stato in alta uniforme. «Tante volte Natuzza ha accolto molti di noi, oggi siamo stati noi ad accoglierla con un applauso. Facciamo festa con lei che adesso è nella Corona dei Santi» ha detto monsignor Renzo dando il via alle esequie. Ha poi annunciato che la diocesi sosterrà l'iter burocratico per la canonizzazione. Insieme a lui c'erano altri cinque vescovi: Antonio Ciliberti della diocesi di Catanzaro-Squillace, Luigi Antonio Cantafora della diocesi di Lamezia Terme, Giuseppe Fiorini Morosini della diocesi di Locri-Gerace e i vescovi emeriti di Mileto Domenico Tarcisio Cortese e di Lamezia Vincenzo Rimedio.«UNA GRANDE DONNA» - «È un momento di mestizia per tutti noi perché ci ha lasciato una grande donna, una donna calabrese che ha svolto una funzione sociale importantissima per i calabresi e anche per quelli che vengono da fuori - ha detto il presidente della Calabria Agazio Loiero arrivando a Paravati per partecipare alla cerimonia -. Ha lenito tante sofferenze, ha sciolto tanti dubbi a tante persone che, segnate dalla perdita di un congiunto caro, hanno trovato presso di lei un conforto e un richiamo, che c'è sempre un'altra vita al di là di questa vita e nel contesto sociale di oggi questo non è semplice». Sul sagrato della costruenda chiesa c'erano i gonfaloni della Calabria, delle Province di Catanzaro e Vibo Valentia, del Comune di Mileto e altre amministrazioni. Tanti i sindaci con la fascia tricolore. Fino a martedì mattina c'è stato un viavai continuo anche nella cappella dove era stata allestita la camera ardente della mistica.Fonte