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Innanzitutto si deve aver presente che la parola expedit non costituisce una

forma obbligatoria, ma un suggerimento che si riferisce sia alla costruzione

dell’altare a pariete seiunctum [staccato dalla parete], sia alla celebrazione

versus populum. La clausola ubi possibile sit si riferisce a diversi elementi,

come, per esempio, la topografia del luogo, la disponibilità di spazio,

l’esistenza di un precedente altare di pregio artistico, la sensibilità della

comunità che partecipa alle celebrazioni nella chiesa di cui si tratta, ecc. Si

ribadisce che la posizione verso l’assemblea sembra piú conveniente in

quanto rende piú facile la comunicazione, senza escludere però l’altra

possibilità [...].»25.

Ubi o Ubicumque?

La clausola ubi possibile sit, contenuta nel testo della Congregazione per il

Culto Divino merita una riflessione ulteriore. Nella Institutio generalis della

terza editio typica del 2002, si trova una "piccola" variazione rispetto

all’edizione precedente (1975) e a quella del 197026. Infatti, la norma n. 262

riportata sia nella editio typica del MR del 26 marzo del 1970, sia nella

editio typica altera del 27 marzo del 1975 recita semplicemente:

Altare maius extruatur a pariete seiunctum, ut facile circumiri et in eo

celebratio versus populum peragi possit. ....

Infatti riprende l’Istruzione Inter Oecumenicis:

Praestat ut altare maius extruatur a pariete seiunctum, ut facile circumiri et

in eo celebratio versus populum peragi possit. ....(91) [E’ preferibile che

l’altare maggiore sia staccato dalla parete in modo che si possa facilmente

girare intorno e celebrare rivolti verso il popolo.].

É evidente come il testo latino della Istruzione per l’applicazione del

Concilio suggerisce solamente che la costruzione dell’altare separato dalla

parete, sarebbe preferibile; infatti, usa il verbo praesto -nella forma

impersonale praestat- ossia é preferibile. L’uso di questo verbo chiarisce e

25 Congregatio pro Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum, Responso, in «Pontifici Consilii De

Legum Textibus», Communicationes, vol. XXXII, n. 2, Roma 2000, pp. 171-173, Prot. N° 2036/00/L

26 La questione mi è stata segnalata ed è oggetto di studio del prof. N. Bux,.

rafforza il senso "consultivo", di suggerimento, di possibilità contenuto nel

possit che conclude il periodo con cui il paragrafo è formulato (per agi

possit).