00 13/11/2009 19:03


L'appello dei leader di quattro confessioni

Cristiani uniti in Irlanda del Nord contro la criminalità


Londra, 13. "Superare le differenze e lavorare assieme per un futuro migliore e stabile":  sono queste le indicazioni contenute in una lettera-appello scritta dai leader delle quattro più grandi denominazioni cristiane dell'Irlanda del Nord, con la quale si esprime preoccupazione per il clima di violenza che colpisce il Paese, in particolare per quanto concerne le attività dei gruppi paramilitari.
La missiva, indirizzata alle autorità statali, è stata scritta dal cardinale Seán Baptist Brady, arcivescovo di Armagh; dal primate di tutta l'Irlanda e arcivescovo anglicano di Armagh, Alan Edwin Thomas Harper; dal moderatore presbiteriano, il reverendo Stafford Carson e dal presidente dei metodisti, il reverendo Donald Ker.
"Come leader delle quattro più grandi denominazioni cristiane in Irlanda del Nord - è scritto - esprimiamo la nostra grande preoccupazione per i livelli di violenza criminale raggiunti nella nostra società. Vogliamo sottolineare la necessità di un approccio comprensivo e collettivo da parte di tutte le comunità e dei leader politici per rispondere a questo problema, affinché il futuro dell'Irlanda del Nord sia di pacifico rispetto e di sollecitudine nei riguardi di ogni persona, in particolare di quelle più vulnerabili. I recenti attacchi ai danni di anziani e ad altri gruppi di persone vulnerabili hanno provocato turbamento". I leader religiosi sottolineano di sentirsi "particolarmente preoccupati" per i più recenti fatti che hanno coinvolto gruppi paramilitari e che sono stati oggetto di un'analisi redatta dell'Independent Monitoring Commission, un organismo intergovernativo istituito congiuntamente da Irlanda e Gran Bretagna per analizzare i progressi nelle attività terroristiche.
"Crediamo - si conclude nella lettera - che il rischio di ulteriori violenze potrà essere superato nel modo migliore, dimostrando a tutti i livelli una guida politica e comunitaria chiara, unita e stabile. Mentre riconosciamo e accogliamo favorevolmente i progressi in campo politico raggiunti negli ultimi anni, incoraggiamo tutti coloro che occupano posizioni influenti a mettere in azione la loro leadership, che sappia dimostrare la capacità della società di superare le differenze e di lavorare assieme per un futuro migliore e stabile".
In una nota della Conferenza episcopale d'Irlanda si ricorda che "il popolo irlandese rifiuta decisamente l'uso delle violenza come mezzo per raggiungere fini politici. Chi propone altre vie fa naufragare il nostro futuro e distrugge la speranza".



(©L'Osservatore Romano - 14 novembre 2009)