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Famiglia Cattolica

Intervista a Francesco Colafemmina sulle "chiese dell'orrore" a Tg2 Mizar

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    S_Daniele
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    00 09/06/2010 16:28

    INTERVISTA A FRANCESCO COLAFEMMINA SU RADIO 1

    Cari amici,


    Per ascoltarla è necessario avere Real Player. Potete scaricarlo qui gratuitamente.
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    S_Daniele
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    00 09/06/2010 16:33

    RIDI RIDI CHE LA MAMMA HA FATTO GLI GNOCCHI... COL POMODORO!


    di Francesco Colafemmina

    Vogliamo ridere? Suvvia! Ridiamo... assieme a Pomodoro. Non quello dei pelati, bensì quello della croce "gloriosa" di San Giovanni Rotondo. E sì, il grande artista delle palle bronzee - sparse un po' dappertutto sulla terra -, il grande creatore di forme lisce e perfette nelle quali si intravvedono "smangiature" e segni di decomposizione della materia, ora si lamenta per la croce gloriosa che hanno rimosso a San Giovanni Rotondo.

    E con lui ci lamentiamo anche noi!

    Perché i frati cappuccini hanno deciso di rimuovere quella croce? Perché? Come si suol dire, hanno forse la coda di paglia? Prima hanno speso centinaia di migliaia di euro per commissionarla, assicurarla e issarla sull'altare piramidale e poi la cacciano in un deposito?


    Però, un attimo! A quanto pare non la vogliono cacciare in un deposito, bensì vorrebbero metterla da qualche altra parte... e chiedono lumi al maestro Pomodoro per capire dove riposizionarla. E Pomodoro che fa? Si rivolge al Renzo Piano Building Workshop per avere a sua volta lumi su dove riposizionarla. Dunque, in fin dei conti, sembra che il vero responsabile dell'arredo liturgico di quella chiesa sia Renzo Piano e non la Chiesa Cattolica.


    Come già rivelavo nel mio libro la croce di Pomodoro fu voluta senza crocifisso da Mons. Crispino Valenziano. Quella croce costituisce una installazione assieme all'altare. Una simile installazione Pomodoro e Valenziano l'hanno realizzata a Sciara in provincia di Palermo. Anche nel mio saggio spiego l'origine ispirata di quell'ammasso di ferraglia: il poetico Pomodoro il giorno della beatificazione di San Pio scorge il sole fra le nuvole e lì si materializza la sua croce fatta di cunei. Spiegavo però che mentre il cuneo è un elemento ricorrente delle opere pomodoriane, l'altare a forma di piramide a tutto può essere ricondotto fuorché ad un cuneo. Quell'altare ha una sua specifica pregnanza e Pomodoro può ridere quanto vuole all'udire le mie speculazioni, ricordate dal giornalista - senza naturalmente citarmi -, alla fine resta la realtà: dopo 2000 anni di cristianesimo siamo caduti così in basso da avere in un grande santuario un'altare a forma di piramide rovesciata. Cosa c'entrano le piramidi rovesciate con gli altari cattolici? Padre Pio avrebbe mai celebrato il sacrificio su una sottospecie di altare del genere?


    E' inoltre estremamente esilarante che Pomodoro rammenti l'incontro in Cappella Sistina del 21 Novembre e il discorso del Pontefice contenente quell'accenno all'invisibile che si fa visibile. A tal riguardo vorrei far notare a Pomodoro che il passaggio cui si riferisce costituiva una citazione del discorso di Paolo VI agli artisti: "Il Nostro ministero ha bisogno della vostra collaborazione. Perché, come sapete, il Nostro ministero è quello di predicare e di rendere accessibile e comprensibile, anzi commovente, il mondo dello spirito, dell’invisibile, dell’ineffabile, di Dio. E in questa operazione… voi siete maestri. E’ il vostro mestiere, la vostra missione; e la vostra arte è quella di carpire dal cielo dello spirito i suoi tesori e rivestirli di parola, di colori, di forme, di accessibilità".


    In sintesi fa bene Pomodoro ad arrabbiarsi. Fa meno bene a mettere in mezzo il Santo Padre. Piuttosto i Cappuccini ci facciano capire finalmente perché hanno eliminato la croce gloriosa e non l'altare. Perché hanno sostituito quella croce senza il crocifisso con una croce con il crocifisso ma non sospesa in alto, bensì infissa al suolo, secondo le roboanti prescrizioni dello stesso Crispino Valenziano.
    Insomma anche se i Cappuccini non vogliono rispondere a nessuna delle mie argomentazioni, che almeno rispondano a Pomodoro!


    Qui di seguito l'articolo della Gazzetta del Sud, che ha raccolto l'indignazione del "maestro":


    di Piero Lotito

    Deposta, ripudiata. Nel nuovo santuario di San Giovanni Rotondo, dove dal 19 aprile riposano le spoglie di Padre Pio da Pietrelcina, non c'è più la grande croce in bronzo di Arnaldo Pomodoro. L'opera, che sovrastava l'altare in pietra dello stesso artista a rappresentare il fulcro della rivoluzionaria "aula liturgica" progettata da Renzo Piano, è stata semplicemente rimossa.
    Al suo posto, più avanti a terra, è ora collocata una croce di fattura tradizionale, con il corpo di Cristo inchiodato al legno. Alle tante sorprese proposte dalla nuova chiesa, fra cui la sfarzosa e molto criticata cripta che accoglie l'urna del santo, oggi dunque si aggiunge la "sparizione" di un'opera che, pur oggetto anch'essa di polemiche (una croce senza il Crocifisso, così difficile da interpretare nel suo metallico groviglio ), si era già resa familiare ai fedeli nel complessivo colpo d'occhio del tempio. Che cosa nasconde l'allontanamento dal cuore del santuario di un'opera a suo tempo concepita in accordo con Piano, con i frati cappuccini e con monsignor Crispino Valenziano, membro della Pontificia commissione per i Beni culturali?
    Lui, Pomodoro, nella sua straordinaria carriera ne ha viste troppe per meravigliarsene, ma non dissimula una certa irritazione per il modo e la sostanza della clamorosa rimozione. Maestro, sa che la sua croce non è più esposta nel santuario di San Pio?
    «Sì, e mi dispiace moltissimo».
    Perché è stata rimossa?
    «E che ne so? I frati mi hanno solamente scritto di andare a San Giovanni Rotondo, perché l'hanno portata via e sostituita. Non so che dire. Pare che adesso stiano rivisitando le regole della Chiesa, e che sulla croce debba essere raffigurato il corpo di Cristo. Io, per essermi informato, so invece che non è vero niente: la croce può stare benissimo anche senza il Cristo. Loro l'hanno rimossa senza chiedermi niente, perché sulla mia croce non si può attaccare una figura».
    Dove l'hanno posta?
    «Non lo so, chiedono a me dove metterla. Quando nel 2009 a San Giovanni si recò in visita il Papa, vidi su Internet che avevano nascosto il fondale, dov'era la croce con sotto l'altare, con una specie di paravento. Può essere che sia rimasto così, ma non saprei, perché non sono stato sul posto. Ora mi chiedono di andare a vedere come rimettere la croce da qualche altra parte».
    Intende andarci?
    «Ho risposto che sono impossibilitato, perché – è la verità - ho un problema a una gamba, che sto curando. Ho detto che vi andrò quando starò meglio. Invece, in fondo Ho dato incarico allo studio Piano di pensare loro a un luogo dove sistemare l'opera. Insomma, è tutto deformato: non c'è più l'iniziale spirito di collaborazione. A novembre scorso, fummo ricevuti in Vaticano in più di 500 artisti, e il Papa pronunciò un bellissimo discorso sul visibile che deve anche contenere l'invisibile. Allora, a me pare che a San Giovanni ci siano un'enorme contraddizione e una mancanza di rispetto per la professionalità di un artista, e quindi mi ritengo proprio offeso. Ho fatto questa cosa con molta passione, pensando da laico e con assoluto rispetto per la chiesa cattolica».
    Non è finita, maestro: ritornano vecchie polemiche sui simboli massonici che affollerebbero il santuario, con il suo altare a punta in giù che indicherebbe il luogo dove è custodita la pietra filosofale...
    «Io non ho pensato a questo, assolutamente (ride, ndr). Croce e altare erano per me un tutt'uno. La croce è pensata con elementi cuneiformi che ricordano i chiodi fatti a mano. L'idea mi venne nel 1999, alla cerimonia di beatificazione di Padre Pio. Pensai a una croce che ricordasse quei chiodi, come se un gruppo di questi, caduti dall'alto e calamitati fra di loro, andassero appunto a formare le due parti della croce. E venne spontaneo immaginare che da questi elementi cuneiformi ne cadesse uno e diventasse più grande, fino a creare visivamente un altare a forma di piramide rovesciata. Questo è stato il mio pensiero, si figuri lei ».

    Fides et Forma
  • Vilucchio.
    00 09/06/2010 16:58
    Sinceramente ...una croce cosi' nn e' che mi stimolasse la meditazione sulla Passione ,Morte e Risurrezione di Cristo.
    Anzi mi sembrava una gabbia incombente con i denti da squalo che prima o poi doveva cascare sopra l'altare:.
    Appena riesco ad usare la stampante ,fare la foto ect ect vi invio la foto del Cristo Sofferente modellato da mio fratello con argilla rossa e fatto seccare in forno.Mio fratello nn ho capito in cosa veramente crede ma ora dice che c'è Dio e Gesu' lo affascina e lo ha sempre affascinato.Insomma sta facendo un po' resistenza....e per questo stiamo pregando per lui.Aiutatemi anche voi.

    Cmq è un Gesu'(stupendo!)Sofferente con le braccia spalancate ( il classico coi piedi uno sopra l'altro inchiodati....),il volto sofferente ,espressione del dolore ...E' un Gesu' che mi stupisce.Mio fratello ha colto l'essenza del Suo Sacrificio.
    Il Crocifisso senza croce ma la Croce la immagini...Mio fratello l'ha voluto adagiare su un velluto rosso porpora ,che richiama la regalita' ,con la cornice d'oro di legno intagliata.
    Il "quadro" occupa un posto in vista nel salone dei miei genitori.
    Mio fratello nn e' famoso ,e' a suo modo un artista....ma quel Crocifisso mi commuove sempre.
    Si perche' l'ha fatto mio fratello qdo diceva di essere ateo.....
    ma nn ci ho mai creduto che lo fosse.
    Quel Crocifisso ne è la prova.
    [Modificato da Vilucchio. 09/06/2010 17:01]
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    S_Daniele
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    Registrato il: 02/05/2009
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    00 09/06/2010 17:31
    Ma vedi che questi artisti acattolici o pseudo cattolici li fanno apposta queste nuove arti proprio per relativizzare la fede e sviarla, naturalmente grazie a molti vescovi trovono campo libero.

    Per quanto riguarda tuo fratello mi associo alle preghiere.
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