Benedetto XVI ha ricevuto stamane, sabato 28 novembre, i presidenti delle Repubbliche argentina e cilena, Cristina Fernández de Kirchner e Michelle Bachelet, in visita in Vaticano per ringraziare la Santa Sede del ruolo di mediazione svolto venticinque anni fa, in occasione della firma del Trattato di Pace e Amicizia tra i due Paesi.
Le prime due donne elette democraticamente alla massima carica istituzionale dei due Paesi latinoamericani, il 30 ottobre scorso hanno sottoscritto il Trattato di Maipú, un accordo di integrazione e cooperazione che conferma lo spirito positivo nelle relazioni tra Argentina e Cile sancito il 29 novembre 1984 nella Sala Regia del Palazzo Apostolico.
A bordo di un'unica vettura, sulla quale sventolavano le bandierine di entrambe le nazioni, i due presidenti sono giunti intorno alle 11 al Cortile di San Damaso, dov'era ad attenderli il prefetto della Casa Pontificia, arcivescovo James Michael Harvey, che li ha presentati ai Gentiluomini di Sua Santità e accompagnati alla Seconda Loggia.
Qui hanno avuto luogo due udienze separate. Il Papa ha dapprima accolto il presidente di Argentina nella Biblioteca privata, per un colloquio protrattosi venti minuti, mentre il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, riceveva nella Sala d'Angolo il presidente del Cile. Successivamente, sempre per venti minuti, il Pontefice si è intrattenuto nella biblioteca con il capo di Stato cileno, mentre quello argentino incontrava il cardinale Bertone.
Nel corso dei cordiali colloqui - riferisce un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede - si è ricordata con gratitudine la meritoria opera di mediazione compiuta da Giovanni Paolo II e dal compianto cardinale Antonio Samorè, i quali aiutarono i due Paesi, attraverso la via del dialogo, a dissipare un'annosa controversia territoriale. In particolare, ci si è soffermati sul fatto che, nel corso di questo quarto di secolo, l'intesa ha portato frutti concreti di bene e di prosperità a due popoli fratelli e continua a essere d'esempio e di modello per i Paesi dell'America Latina e per l'intera comunità internazionale. Non è mancato uno scambio di vedute sull'attuale situazione nel mondo.
Infine, nella Sala Clementina, Benedetto XVI ha ricevuto in un'unica udienza i due presidenti con le rispettive delegazioni. Accompagnato dal prefetto Harvey, dal vescovo Paolo De Nicolò, reggente della Prefettura, e da monsignor Georg Gänswein, segretario particolare, il Papa ha fatto il suo ingresso accolto dall'applauso dei presenti.
Hanno inoltre partecipato all'incontro nella Clementina il segretario di Stato vaticano, con i cardinali Angelo Sodano, decano del Collegio Cardinalizio, Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, e Achille Silvestrini, prefetto emerito; gli arcivescovi Fernando Filoni, sostituto della Segreteria di Stato, e Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati; il vescovo Marcelo Sánchez Sorondo, cancelliere delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze Sociali; e, tra gli altri, i monsignori Peter Brian Wells, assessore per gli Affari generali; Ettore Balestrero, sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati; Fortunatus Nwachukwu, capo del Protocollo; Guillermo Karcher, del protocollo della Segreteria di Stato; Nicolas Henry Marie Denis Thevenin e Lech Piechota, segretari particolari del segretario di Stato.
Dopo aver pronunciato il discorso, il Pontefice ha ricevuto il saluto dei membri delle due delegazioni presidenziali. Tra i ventinove di quella argentina, il ministro degli Esteri Jorge Enrique Taiana, l'ambasciatore presso la Santa Sede Juan Pablo Cafiero, l'arcivescovo di Santa Fe de la Vera Cruz, José Maria Arancedo, vice presidente della Conferenza episcopale, il segretario generale della Confederazione del lavoro, Hugo Moyano, e una rappresentante delle vedove di Plaza de Mayo, Estela de Carlotto. Tra i 27 di quella cilena, il ministro degli Esteri Mariano Fernández, l'ambasciatore presso la Santa Sede Pablo Cabrera, il cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa, arcivescovo di Santiago de Chile, il vescovo di Rancagua Alejandro Goic Karmelic, presidente della Conferenza episcopale, due rappresentanti dell'associazionismo per i diritti umani, Ana González e Viviana Díaz.
Quindi ha avuto luogo lo scambio di doni tra il Pontefice e i capi di Stato, che hanno offerto un medaglione sul quale sono ritratti i profili di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, con lo sguardo rivolto sul disegno dei due Paesi.
Dopo essersi congedati, i due presidenti sono scesi dalla Scala Nobile al cortile di San Damaso, da dove hanno raggiunto largo Braschi. Accolti dal cardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica di San Pietro, hanno partecipato a un momento di preghiera nelle Grotte Vaticane, conclusosi con la deposizione di due corone di fiori sulla tomba del servo di Dio Giovanni Paolo II. "Un gesto di sentita gratitudine - ha spiegato il cardinale Comastri - verso un vero artefice della pace. Un pastore che avvertì come propria la necessità di pace dei due popoli, e che, con un amore appassionato per Dio e per gli uomini, scelse come norma di condotta la frase evangelica "beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio"".
Lasciata la basilica i due capi di Stato, in automobile, hanno visitato i Giardini Vaticani, quindi hanno raggiunto le rispettive delegazioni nella Casina Pio IV. Ad attenderle i vertici della Segreteria di Stato, i cardinali Sodano e Sandri, ai quali si sono uniti il cardinale Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, con il segretario generale, arcivescovo Carlo Maria Viganò; il cancelliere delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze Sociali - che hanno la loro sede proprio nella Casina - e rappresentanti diplomatici di Paesi dell'Unione delle nazioni sudamericane (Unasur).
Nella sala delle conferenze il cardinale Tarcisio Bertone ha rivolto un discorso ai due capi di Stato, che hanno risposto sottolineando la gratitudine dei loro popoli verso il Papa e la Santa Sede. Al termine, nella sala attigua hanno scoperto la targa marmorea commemorativa del xxv anniversario della firma del Trattato di pace e di amicizia tra Argentina e Cile.