00 19/01/2010 12:23

Golias: "Benedetto XVI fischia la fine della ricreazione conciliare"


Non mancate di godervi le reazioni isteriche (ed è un eufemismo) di Golias per la nomina del nuovo arcivescovo di Bruxelles Léonard (nella foto, mentre celebra la S. Messa di Sempre). Qui il solito teologo gesuita dichiara di volersi 'desolidalizzare' dalla Chiesa e compara questa nomina al massacro di un bambino da parte delle SS (andate a leggere, se non ci credete). In quest'altro post quegli storditi di Golias prendono sostanzialmente sul serio una parodia scritta da Léonard quand'era studente, in cui immaginava, come Papa, di costituire una forza d'attacco aeronautica contro eretici, scismatici ed eresiarchi. Infine, e soprattutto, gustatevi in questo terzo post la seguente sublime trenodia funebre del progressismo postconciliare:

Il Papa Benedetto XVI ha voluto girare la pagina Danneels. Tanto più che l’arcivescovo di Malines-Bruxelles e primate del Belgio faceva figura di resistente indomito contro la restaurazione in corso. Non è un segreto per nessuno: ha accolto con gioia molto moderata l’elezione di Benedetto XVI nel 2005. Per molti aspetti, la Chiesa belga è rimasta ancora un'isola di liberalismo dottrinale dove un approccio audace e illuminato delle cose poteva ancora essere coltivato. Le correnti più reazionarie della Curia se ne adontavano regolarmente.

Così, nel 2007, il card. William J. Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha messo in guardia mons. Danneels per la pubblicazione di parecchi articoli nella rivista "Pièces à conviction" del Consiglio interdiocesano dei laici del Belgio, sorta di parlamento officioso dei cattolici belgi.

Il punto di inciampo resta quello di un approccio positivo del pluralismo religioso contemporaneo, che Roma rifiuta di accettare con l’idea, al contrario, di una vera crociata contro il relativismo. Il Vaticano se la prende in particolare con un articolo del domenicano Ignace Berten, per il quale i cammini di verità sono parecchi e non uno solo. Il card. Levada punta il dito anche contro "alcune frasi incompatibili con la dottrina della Chiesa sull’eutanasia, sullo statuto dell’embrione e sul relativismo morale"

All’epoca indicammo che questo intervento era molto significativo e lasciava presagire future grosse disillusioni. L’arrivo di mons. Léonard a Bruxelles lo conferma… I vescovi di apertura, anche se sono cardinali della notorietà di mons. Danneels, non devono più, secondo Benedetto XVI, avere campo libero. La restaurazione sembra passare a uno stadio ulteriore: non solo è messo a punto un dispositivo di ricentramento, ma il Vaticano attacca le piazzeforti dell’avversario ‘relativista’ e ‘liberale’.

E Bruxelles è una piazzaforte geopolitica " importante " per Roma, perché capitale dell’Europa. La nomina di mons. Léonard supera dunque le frontiere della sola Chiesa belga. Per Benedetto XVI e per numerosi prelati conservatori di Curia, la Chiesa del Belgio offre l’immagine di un’ultima oasi dello spirito conciliare da estirpare.

Benedetto XVI stima in ogni caso che è più che arrivata l’ora di fischiare la fine della ricreazione conciliare.
[EVVIVA!]

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