00 06/03/2010 07:12

Necessità spirituali e materiali del popolo ugandese


"Otteniamo qualche successo, ciononostante abbiamo ancora molte sfide da affrontare per soddisfare le necessità spirituali, pastorali e materiali del nostro popolo". È quanto ha detto monsignor Matthias Ssekamanya, vescovo di Lugazi e presidente della Conferenza episcopale ugandese, nel saluto rivolto a Benedetto XVI durante l'udienza a conclusione della visita ad limina.
Dopo aver ringraziato il Papa per la sua "sollecitudine paterna per la Chiesa universale e, in particolare, per la Chiesa in Uganda", il presule ha ricordato la seconda assemblea speciale per l'Africa del Sinodo dei vescovi, svoltasi nell'ottobre 2009, definendola "un altro evento epocale nella storia della Chiesa in Africa". Quindi ha sottolineato come le encicliche, gli altri documenti e tutto il magistero petrino siano frutto dell'impegno personale del Pontefice nelle vicende della Chiesa e del patrimonio di fede da essa custodito. "Per quanto riguarda il nostro Paese - ha aggiunto - siamo grati per le nomine dei pastori nelle diocesi di Kasana-Luweero, Kotido e Soroti, e per quelle nelle arcidiocesi di Kampala e di Tororo. Tuttavia, ci rammarichiamo per la morte dei nostri fratelli vescovi Joseph Mukwaya, il 4 settembre 2008, e Adrian Kivumbi Ddungu, il 30 dicembre 2009".
Il presidente della Conferenza episcopale ha poi accennato ai vari resoconti presentati dagli ordinari diocesani, i quali "offrono un'immagine reale della situazione della Chiesa in Uganda", mentre quello della Conferenza delinea le attività nazionali comuni svolte dalla segreteria nazionale, dalle sue commissioni e dai dipartimenti. "Sappiamo - ha concluso - che bisogna ancora fare molto", ma "rendiamo grazie al Signore per quanto abbiamo ottenuto, sebbene sia poco. Siamo determinati a lavorare in unità "con un solo cuore" per utilizzare al massimo le risorse disponibili", con il sostegno del Papa, della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli e di numerosi benefattori.


(©L'Osservatore Romano - 6 marzo 2010)