00 06/03/2010 22:09

Comunicato del Vescovo di Ratisbona


Il vescovo di Ratisbona, monsignor Gerhard Ludwig Müller, ha diffuso il seguente comunicato sul Regensburger Domspatzen: 
"Le sezioni di cui si compone il Regensburger Domspatzen sono tre: 
- il Liceo (Gymnasium), gestito da un Direttore laico;
- il Convitto (Internat), gestito da un Sacerdote, assistito da educatori e pedagoghi;
- il Coro (Chor), diretto dal Maestro della Cappella del Duomo (Domkapellmeister).
La Scuola elementare in Etterzhausen, ora in Pielenhofen, è un'istituzione indipendente dai Domspatzen; c'è una collaborazione solo su alcuni punti specifici nel campo dell'educazione musicale (perciò viene anche denominata Vorschule, cioè scuola preliminare dei Domspatzen).
Negli ultimi giorni, due casi di abuso sessuale sono stati di nuovo riportati alla memoria: 
- nel primo caso, si tratta di un fatto accaduto nell'anno 1958, commesso da parte del Vice-Direttore della scuola preliminare. Appena conosciuto il delitto, costui fu rimosso dall'incarico e fu anche condannato penalmente;
- nel secondo caso, si tratta di una persona che lavorò nel 1958 per sette mesi presso i Domspatzen. Dopo 12 anni, fu condannata per un caso di abuso sessuale. Attualmente, si sta esaminando se ciò riguardi pure fatti accaduti durante quel periodo di sette mesi presso i Domspatzen.
Ambedue i casi erano pubblicamente noti già all'epoca e sono da considerarsi chiusi in senso giuridico. Non coincidono con il periodo dell'incarico del Maestro Prof. Georg Ratzinger (1964-1994).
È al Vescovo di Ratisbona che spetta, in senso canonico, la competenza per le istituzioni della Diocesi di Ratisbona".
 

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La Santa Sede appoggia la Diocesi nella propria disponibilità ad analizzare la dolorosa questione con decisione e in modo aperto, ai sensi delle direttive della Conferenza Episcopale Tedesca. L'obiettivo principale del chiarimento da parte della Chiesa è di rendere giustizia alle eventuali vittime. Essa, inoltre, è grata per questo impegno di chiarezza all'interno della Chiesa e auspica che altrettanta chiarezza venga fatta anche all'interno di altre istituzioni,  pubbliche e private, se veramente sta a cuore di tutti il bene dell'infanzia.


(©L'Osservatore Romano - 7 marzo 2010)