Nuovi ritratti di santi iniziato dalla Rivoluzione Francese è irreversibile: sta nascendo l'epoca dei nazionalismi, degli Stati che cercano ognuno esasperatamente una propria « unità » e indipendenza, e si preparano alla reciproca conflittualità. Inoltre la « rivoluzione industriale » sta dando un aspetto diverso, prima impensabile, agli stili di vita, ai metodi e ai ritmi del lavoro, ai rapporti tra gli uomini.
Qualcosa di ancor più grave sta poi fermentando: sta per affermarsi e diffondersi un antico sospetto che prima era alimentato solo in alcune cerchie ristrette e che ora dilaga quasi come mentalità comune e cerca di farsi « storia » e « cultura »; l'idea, che « progresso » debba significare rifiuto della Chiesa e della sua tradizione, della sua fede: che « progresso » voglia dire restituire all'uomo quelle « qualità » che egli prima attribuiva a Dio e a Cristo.
Il nuovo « credo » professa dunque che è l'umanità ad essere divina e a meritare un vero e proprio culto: e, soprattutto, è l'umanità ad essere padrona del suo proprio destino.
Quando, a metà secolo, Paola di Rosa, divenuta Suor Maria Crocifissa, morirà, Feuerbach ha pubblicato da qualche anno l'Essenza del Cristianesimo, Comte ha immaginato e fondato la nuova « religione dell'umanità », Marx ha appena scritto il suo Manifesto, Darwin sta scrivendo L'origine della specie. Di Nietzsche basta ricordare che nasce soltanto 26 giorni prima della nostra Paola.
Questi riferimenti non hanno lo scopo di sottolineare rapporti di alcun genere, o dipendenze, ma piuttosto di rendere incisiva e urgente una domanda.
Mentre una critica radicale e corrosiva tentava di svuotare il cristianesimo dall'interno, « dov'era lo Spirito di Dio nel frattempo? »
Così, qualche anno fa, il Cardinale Biffi introduceva un libro sulla storia della Chiesa dell'800, e rispondeva: « Lo Spirito di Dio, che dalla materia dell'umanità, per quanto sia ottusa e ribelle, riesce sempre a trarre il prodigio della Chiesa cattolica, è all'opera anche in questo periodo: manda gli 'evangelizzatori dei poveri', che rianimano la fede del-le nostre campagne, infiamma gli 'apostoli della carità' che muovono in soccorso di tutte le sventure, suscita dovunque i santi ».
Ed ecco che, nel periodo in cui in Piemonte (dove si fa l'Unità d'Ita-lia, con forti impulsi anticlericali e massonici) operano innumerevoli santi (dal Cottolengo, a Don Bosco, al Murialdo, a centinaia d'altri di cui si è riconosciuta o si va riconoscendo la santità), nel bresciano ope-rano contemporaneamente il Ven. Ludovico Pavoni (che il Rosmini indicò a Don Bosco come modella da imitare),
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