00 05/11/2008 20:03
Il fatto che nella teologia latina e alessandrina lo Spirito Santo proceda (proeisi dal Padre e dal Figlio nella loro comunione consustanziale non significa che sia l'essenza o la sostanza divina a procedere nello Spirito Santo, ma piuttosto che essa gli è comunicata a partire dal Padre e dal Figlio che l'hanno in comune. Questo punto è stato confessato dogmaticamente nel 1215 dal IV concilio del Laterano: "(La sostanza) non genera, non è generata, non procede, ma è il Padre che genera, il Figlio che è generato, lo Spirito che procede; in tale modo le distinzioni sono nelle persone e l'unità nella natura. Benché dunque "altro ( alius ) sia il Padre, altro il Figlio, altro lo Spirito Santo, essi non sono tuttavia realtà diverse ( aliud )": ma ciò che è il Padre lo è il Figlio e in modo del tutto uguale lo è lo Spirito Santo; così secondo la vera fede cattolica, noi crediamo che essi sono consostanziali.

Il Padre, infatti, generando il Figlio eternamente, gli ha dato la sua sostanza (...). È chiaro, quindi, che il figlio, nascendo, ha ricevuto senza alcuna diminuzione la sostanza del Padre, e quindi il Padre e il Figlio hanno la medesima sostanza. Così il Padre e il Figlio sono la stessa cosa e ugualmente lo Spirito Santo che procede dall'uno e dall'altro" (Denz 804-805).

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