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Famiglia Cattolica

Giovanni l'apostolo

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  • enricorns
    00 03/12/2008 09:51

    Maria, Madre e Mediatrice di Grazia - di Don Gabriele Amorth

    Riferito alla Santa Vergine, il termine mediatrice ha il senso subordinato di partecipazione all'unica mediazione di Cristo; anche se questa parola acquista per lei un'estensione rispondente alla sua missione universale.

    Nella fase antepreparatoria del Concilio Vaticano II, che si concluse nella primavera del 1960, quasi 500 tra Vescovi e Prelati avevano chiesto che venisse definito il dogma della Mediazione universale di Grazia di Maria; prevalse però il proposito di non promulgare nessun nuovo dogma.

    Ma già nel 1921 il Card. belga Joseph Marcier aveva presentato a Papa Benedetto XV una richiesta in tal senso; e il Papa concesse a tutto il Belgio l'Ufficio e la Messa propria di Maria "Mediatrice di tutte le grazie". L'ultimo appello ufficiale fu presentato nel 1984, a nome del Capitolo dei Canonici, dal Card. Carlo Confalonieri, Arciprete di "Santa Maria Maggiore" in Roma. La risposta del Card. Joseph Ratzinger – il nostro Papa Benedetto XVI, allora Prefetto della 'Congregazione per la Dottrina della fede' – fu di non ritenere necessario un solenne pronunciamento [della Chiesa]; ma è interessante nella sua motivazione: "La dottrina sulla mediazione universale di Maria Santissima si trova già adeguatamente proposta nei diversi Documenti del Magistero della Chiesa". Come dire che è dottrina sicura e ufficialmente insegnata.

    Con queste premesse, non si tratta qui di difendere una causa già vinta, ma solo di illustrare le ragioni di un titolo dato alla Vergine contro il quale si accaniscono i Protestanti, ancorandosi in modo non congruo all'affermazione di Paolo: "Uno solo è il mediatore tra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù" [1 Tim 2, 6].

    Il modo corretto di intendere la mediazione della Vergine

    Il titolo di Mediatrice, dato a Maria, risale almeno al VI secolo e si diffuse soprattutto nel XII secolo. È noto l'insegnamento di San Bernardo: "Veneriamo Maria con tutto l'impeto del nostro cuore, dei nostri affetti, dei nostri desideri. Così vuole Colui che stabilì che noi ricevessimo tutto per mezzo di Maria". E Dante ha dato semplicemente veste poetica a queste parole nella sua famosa terzina:

    "Donna, se' tanto grande e tanto vali,
    che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
    sua disïanza vuol volar sanz'ali".


    [Par XXXIII, 13-15]
    Non c'è dubbio che l'unico Mediatore tra Dio e l'uomo è Gesù, e che "nessuno può andare al Padre se non per mezzo di lui" [Gv 14, 6]. Ma dobbiamo capire il senso esatto delle parole, per non farne dei feticci. Ora, ogni volta che usiamo un aggettivo attribuendolo a Dio o all'uomo, anche se il termine suona identico, esso viene usato con significato diverso. Così, per esempio, quando parliamo della santità di Dio e della santità di un uomo o di una donna.

    Lo stesso concetto vale anche per l'attributo di mediatore riferito a Gesù [dove ha valore assoluto], o riferito a Maria [dove il termine mediatrice ha un senso relativo e subordinato, come partecipazione all'unica mediazione di Cristo]. Anche se, stante la missione universale di Maria, il termine acquista per lei un'estensione che non ha alcuna altra creatura umana.

    Alla luce di questi concetti, non solo non esitiamo a chiamare la Vergine Maria "mediatrice di tutte le grazie", ma chiamiamo "mediatori" anche gli Apostoli, i Martiri e i Santi che sono presso Dio; come "mediatori" chiamiamo tutti coloro che esercitano una forma di testimonianza e di partecipazione del Vangelo della Salvezza: i Sacerdoti, i Catechisti, gli stessi genitori che educano i figli alla fede…

    Questi sono concetti che il Concilio Vaticano II espone con chiarezza proprio a proposito di Maria, per cui si può dire che – anche se quel Concilio non ha proclamato il dogma della "Mediazione universale di Grazia" della Beata Vergine – ne ha espresso tutti i princìpi su cui si fonda: "L'unica mediazione del Redentore non esclude, ma suscita nelle creature una varia cooperazione partecipata da un'unica fonte. E questa funzione subordinata di Maria la Chiesa non dubita di riconoscerla apertamente, continuamente la sperimenta e raccomanda all'amore dei fedeli perché, sostenuti da questo materno aiuto, siano più intimamente congiunti col Mediatore e Salvatore" [Lumen gentium, 62].

    http://medjugorje.altervista.org/doc/pamorth//madre.html
  • enricorns
    00 03/12/2008 09:57
      GIOVANNI PAOLO II

    UDIENZA GENERALE

    Mercoledì, 1° Ottobre 1997

       

    Maria Mediatrice (1 Tm 2, 5-6).



    1. Tra i titoli attribuiti a Maria nel culto della Chiesa, il capitolo VIII della Lumen Gentium ricorda quello di "Mediatrice". Benché alcuni Padri conciliari non condividessero pienamente tale scelta (cfr Acta Synodalia III, 8, 163-164), quest'appellativo fu inserito ugualmente nella Costituzione dogmatica sulla Chiesa, a conferma del valore della verità che esprime. Si ebbe, però, cura di non legarlo a nessuna particolare teologia della mediazione, ma di elencarlo soltanto tra gli altri titoli riconosciuti a Maria.

    Il testo conciliare, peraltro, riferisce già il contenuto del titolo di "Mediatrice", quando afferma che Maria "con la sua molteplice intercessione continua a ottenerci i doni della salvezza eterna" (Lumen Gentium, 62).

    Come ricordo nell'Enciclica Redemptoris Mater, "la mediazione di Maria è strettamente legata alla sua maternità, possiede un carattere specificamente materno, che la distingue da quella delle altre creature" (n. 38).

    Da questo punto di vista, essa è unica nel suo genere e singolarmente efficace.

    2. Alle difficoltà manifestate da alcuni Padri conciliari circa il termine "Mediatrice", lo stesso Concilio ha provveduto a rispondere affermando che Maria è "per noi la madre nell'ordine della grazia" (Lumen Gentium, 61). Ricordiamo che la mediazione di Maria è qualificata fondamentalmente dalla sua divina maternità. Il riconoscimento del ruolo di mediatrice è, inoltre, implicito nella espressione "Madre nostra", che propone la dottrina della mediazione mariana, ponendo l'accento sulla maternità. Infine, il titolo "Madre nell'ordine della grazia", chiarisce che la Vergine coopera con Cristo alla rinascita spirituale dell'umanità.

    3. La mediazione materna di Maria non offusca l'unica e perfetta mediazione di Cristo. Il Concilio, infatti, dopo aver menzionato Maria "mediatrice", si premura di precisare: "Questo però va inteso in modo che nulla detragga o aggiunga alla dignità e alla efficacia di Cristo, unico mediatore" (Lumen Gentium, 62). E cita a questo proposito il noto testo della Prima Lettera a Timoteo: "Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il Mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti" (1 Tm 2, 5-6).

    Il Concilio afferma, inoltre, che "la funzione materna di Maria verso gli uomini in nessun modo oscura o diminuisce questa unica mediazione di Cristo, ma ne mostra l'efficacia" (Lumen Gentium, 60).

    Lungi pertanto dall'essere un ostacolo all'esercizio dell'unica mediazione di Cristo, Maria ne mette piuttosto in evidenza la fecondità e l'efficacia. "Poiché ogni salutare influsso della Beata Vergine verso gli uomini non nasce da necessità, ma dal beneplacito di Dio, e sgorga dalla sovrabbondanza dei meriti di Cristo, si fonda sulla mediazione di Lui, da essa assolutamente dipende e attinge tutta la sua efficacia" (Lumen Gentium, 60).

    4. Da Cristo deriva il valore della mediazione di Maria e pertanto l'influsso salutare della Beata Vergine "non impedisce minimamente l'unione immediata dei credenti con Cristo, anzi la facilita" (Ibid.).

    L'intrinseco orientamento a Cristo dell'opera della "Mediatrice" spinge il Concilio a raccomandare ai fedeli di ricorrere a Maria "perché, sostenuti da questo materno aiuto, essi più intimamente aderiscono col Mediatore e Salvatore" (Lumen Gentium, 62).

    Nel proclamare Cristo unico mediatore (cfr 1 Tm 2, 5-6), il testo della Lettera di san Paolo a Timoteo, esclude ogni altra mediazione parallela, ma non una mediazione subordinata. Infatti, prima di sottolineare l'unica ed esclusiva mediazione di Cristo, l'autore raccomanda "che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini . . ." (Ibid., 2, 1). Non sono forse le preghiere una forma di mediazione? Anzi, secondo san Paolo, l'unica mediazione di Cristo è destinata a promuovere altre mediazioni dipendenti e ministeriali. Proclamando l'unicità di quella di Cristo, l'Apostolo tende ad escludere soltanto ogni mediazione autonoma o concorrente, non altre forme compatibili col valore infinito dell'opera del Salvatore.

    5. E' possibile partecipare alla mediazione di Cristo in diversi ambiti dell'opera della salvezza. La Lumen gentium, dopo aver ribadito che "nessuna creatura può mai essere paragonata col Verbo incarnato e Redentore", illustra come sia possibile per le creature esercitare alcune forme di mediazione in dipendenza da Cristo. Afferma, infatti: "come il sacerdozio di Cristo è in vari modi partecipato dai sacri ministri e dal popolo fedele, e come l'unica bontà di Dio è realmente diffusa in vari modi nelle creature, così anche l'unica mediazione del Redentore non esclude, ma suscita nelle creature una varia cooperazione partecipata dall'unica fonte" (Lumen Gentium, 62).

    In questa volontà di suscitare partecipazioni all'unica mediazione di Cristo, si manifesta l'amore gratuito di Dio che vuol condividere ciò che possiede.

    6. In verità che cos'è la mediazione materna di Maria se non un dono del Padre per l'umanità? Ecco perché il Concilio conclude: "Questo compito subordinato di Maria, la Chiesa non dubita di riconoscerlo apertamente, continuamente lo sperimenta e lo raccomanda al cuore dei fedeli . . ." (Ibid.).

    Maria svolge la sua azione materna in continua dipendenza dalla mediazione di Cristo e da Lui riceve tutto ciò che il suo cuore vuole dare agli uomini.

    La Chiesa, nel suo pellegrinaggio terreno, sperimenta "continuamente" l'efficacia dell'azione della "Madre nell'ordine della grazia".

  • Violafenix
    00 03/12/2008 13:03
    Caro Enrico,
    ti ringrazio di avermi postato tutti questi articoli..... ma sai io sono molto pigra e ho poca voglia di mettermi a leggere... anche perché leggere direttamente dal computer mi stanca tantissimo gli occhi.
    E poi per me è molto più importate un dialogo in cui i pensieri vengono direttamente dal mio interlocutore, se vuoi puoi dialogare mettendo quei pezzi che secondo te sono più importanti, ma alla fine mi interessa parlare con te non con qualche prete che non sei tu o chiunque altro.

    Pace Ambra
  • enricorns
    00 03/12/2008 13:59
    Cara Ambra, permettimi, senza che ti offenda, di fare una considerazione.

    Quando si imposta un forum non si può avere la pretesa o anche l'aspettativa che chi interloquisce lo faccia secondo le tue aspettative e le tue voglie.

    Ognuno pone a sua prova ogni tipo di argomentazione atta a sostenere la sua tesi e il suo pensiero.


    Comunque sulla questione "MEDIAZIONE" devi convenire che ci sono diversi tipi e gradi di mediazioni anche nella vita comune e, sicuramente, tu nella famiglia, nel lavoro, nella vita sociale, l'hai sperimentato.
     

    Tornando poi alle argomentazioni mi risulta difficile postare singoli pezzi sconnessi dal contesto del discorso, perchè no renderebbero e non rendono quello che il discorso stesso vuole dire, comunque ci provo.

    Senza dubbio, in questo fatto si ravvisa un'espressione della singolare premura del Figlio per la Madre, che egli lasciava in così grande dolore. Tuttavia, sul senso di questa premura il «testamento della Croce» di Cristo dice di più. Gesù mette in rilievo un nuovo legame tra Madre e Figlio, del quale conferma solennemente tutta la verità e realtà. Si può dire che, se già in precedenza la maternità di Maria nei riguardi degli uomini era stata delineata, ora viene chiaramente precisata e stabilita: essa emerge dalla definitiva maturazione del mistero pasquale del Redentore. La Madre di Cristo, trovandosi nel raggio diretto di questo mistero che comprende l'uomo - ciascuno e tutti - , viene data all'uomo - a ciascuno e a tutti - come madre.

    E tu a tua madre, seppure spirituale di rifiuti di chiedere di intercedere presso Gesù?


    È significativo che, rivolgendosi alla madre dall'alto della Croce, la chiami «donna» e le dica: «Donna, ecco il tuo figlio». Con lo stesso termine, del resto, si era rivolto a lei anche a Cana (Gv 2,4). Come dubitare che specialmente ora, sul Golgota, questa frase attinga in profondità il mistero di Maria, raggiungendo il singolare posto che ella ha in tutta l'economia della salvezza?

    Appunto è stata mediatrice a Cana, perchè non lo può essere ora e adesso?


    Origene scrisse: « Le parole di Gesù sono la solenne proclamazione

     

    della maternità spirituale della Madre sua; Giovanni rappresenta

     

    misticamente tutti gli uomini e in particolare coloro che, per mezzo

     

    della fede, sono divenuti fratelli di Gesù ».


    Origene è un padre della Chiesa, riconosciuto anche dai protestati.


    Il modo corretto di intendere la mediazione della Vergine

    Il titolo di Mediatrice, dato a Maria, risale almeno al VI secolo e si diffuse soprattutto nel XII secolo. È noto l'insegnamento di San Bernardo: "Veneriamo Maria con tutto l'impeto del nostro cuore, dei nostri affetti, dei nostri desideri. Così vuole Colui che stabilì che noi ricevessimo tutto per mezzo di Maria". E Dante ha dato semplicemente veste poetica a queste parole nella sua famosa terzina:

    "Donna, se' tanto grande e tanto vali,
    che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
    sua disïanza vuol volar sanz'ali".

    [Par XXXIII, 13-15]
    Non c'è dubbio che l'unico Mediatore tra Dio e l'uomo è Gesù, e che "nessuno può andare al Padre se non per mezzo di lui" [Gv 14, 6]. Ma dobbiamo capire il senso esatto delle parole, per non farne dei feticci. Ora, ogni volta che usiamo un aggettivo attribuendolo a Dio o all'uomo, anche se il termine suona identico, esso viene usato con significato diverso. Così, per esempio, quando parliamo della santità di Dio e della santità di un uomo o di una donna.

    Lo stesso concetto vale anche per l'attributo di mediatore riferito a Gesù [dove ha valore assoluto], o riferito a Maria [dove il termine mediatrice ha un senso relativo e subordinato, come partecipazione all'unica mediazione di Cristo]. Anche se, stante la missione universale di Maria, il termine acquista per lei un'estensione che non ha alcuna altra creatura umana.

    Alla luce di questi concetti, non solo non esitiamo a chiamare la Vergine Maria "mediatrice di tutte le grazie", ma chiamiamo "mediatori" anche gli Apostoli, i Martiri e i Santi che sono presso Dio; come "mediatori" chiamiamo tutti coloro che esercitano una forma di testimonianza e di partecipazione del Vangelo della Salvezza: i Sacerdoti, i Catechisti, gli stessi genitori che educano i figli alla fede…


    3. La mediazione materna di Maria non offusca l'unica e perfetta mediazione di Cristo. Il Concilio, infatti, dopo aver menzionato Maria "mediatrice", si premura di precisare: "Questo però va inteso in modo che nulla detragga o aggiunga alla dignità e alla efficacia di Cristo, unico mediatore" (Lumen Gentium, 62). E cita a questo proposito il noto testo della Prima Lettera a Timoteo: "Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il Mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti" (1 Tm 2, 5-6).

    Il Concilio afferma, inoltre, che "la funzione materna di Maria verso gli uomini in nessun modo oscura o diminuisce questa unica mediazione di Cristo, ma ne mostra l'efficacia" (Lumen Gentium, 60).


    Nel proclamare Cristo unico mediatore (cfr 1 Tm 2, 5-6), il testo della Lettera di san Paolo a Timoteo, esclude ogni altra mediazione parallela, ma non una mediazione subordinata. Infatti, prima di sottolineare l'unica ed esclusiva mediazione di Cristo, l'autore raccomanda "che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini . . ." (Ibid., 2, 1). Non sono forse le preghiere una forma di mediazione? Anzi, secondo san Paolo, l'unica mediazione di Cristo è destinata a promuovere altre mediazioni dipendenti e ministeriali. Proclamando l'unicità di quella di Cristo, l'Apostolo tende ad escludere soltanto ogni mediazione autonoma o concorrente, non altre forme compatibili col valore infinito dell'opera del Salvatore.


    Meno di così non so che fare. 
  • Violafenix
    00 03/12/2008 14:21
    Caro Enrico,
    così è molto più facile per me da seguire, anche perché mettendoci del tuo, mi fai comprendere meglio quello che vuoi dirmi.


    E tu a tua madre, seppure spirituale di rifiuti di chiedere di intercedere presso Gesù?



    Dunque mi pare che siamo figli di Dio e non di Maria, Maria è stata la mamma di Gesù uomo non di Gesù Dio, è stata il tramite in cui Dio si è compiaciuto di far venire per noi il Suo unigenito figlio.
    Per tutto il rispetto per quella santa donna che è stata Maria, perché penso che sia stato durissimo per lei vedersi uccidere il figlio, io non riesco però a vederla come mamma di tutti, dato che lei come me era umana e non parte di Dio come invece è Cristo.... Era sicuramente santa, ma il termine santo nella Bibbia fa riferimento a tutti coloro che confidano in Dio e lo seguono senza mai scoraggiarsi.



    Origene è un padre della Chiesa, riconosciuto anche dai protestati.




    Mi fa piacere che la chiese Protestanti riconoscano il valore di Origene, ma non è detto che Origine ci abbia sempre azzeccato nella sua vita dato che era un'essere umano come tutti noi, se pur preparato.


    Meno di così non so che fare.



    Ti rigranzio del tuo impegno e non ti preoccupare non mi offendo, capisco che così è più laborioso rispondermi, ma credimi, è molto meglio per me per capire cosa voi dirmi tu.

    Pace Ambra





  • enricorns
    00 03/12/2008 15:42


    Maria è stata la mamma di Gesù uomo non di Gesù Dio

    Gli
    anglicani, i vetero-cattolici e la maggior parte dei protestanti accettano i sette concili da Nicea I a Nicea II.

    Alcuni[senza fonte] fanno risalire la prassi conciliare al cosiddetto Concilio di Gerusalemme, riportato negli Atti degli Apostoli (15,1-29), in cui si stabilirono le norme da seguire con i convertiti dal paganesimo.

    1. Primo concilio di Nicea (325): condannò l'arianesimo e il quartodecimanesimo, adottò il simbolo niceno;[2]
    2. Concilio di Costantinopoli I (381): formulò definitivamente il simbolo niceno-costantinopolitano e vietò ulteriori modifiche senza il consenso di un concilio ecumenico;
    3. Concilio di Efeso (431): condannò il nestorianesimo e il pelagianesimo, adottò il titolo di Theotokos ("Madre di Dio") in riferimento a Maria, madre di Gesù;[3]
    4. Secondo concilio di Efeso (449): condannò il nestorianesimo. Il patriarca Dioscoro di Alessandria dichiarò ortodosso Eutiche;[4]
    5. Concilio di Calcedonia (451): condannò la dottrina di Eutiche (monofisismo), affermò le due nature in Cristo, l'umana e la divina, adottò il Credo calcedoniano;[5]
    6. Concilio di Costantinopoli II (553): confermò delle dottrine accettate nei precedenti concili, condannò di nuovi testi ariani, nestoriani e monofisiti, promulgò la formula Theopaschite;
    7. Concilio di Costantinopoli III (680-681): condannò il monotelismo e affermò che Cristo possiede volontà umana e divina;
    8. Concilio di Costantinopoli IV (691), detto anche Quinsextium ("quinto e sesto") o Concilio in Trullo: si trattò di un concilio a carattere amministrativo che stabilìalcuni canoni di importanza locale e principi di disciplina ecclesiastica;[6]
    9. Concilio di Costantinopoli V (754), detto anche Concilio di Hieria: condannò l'iconodulia;
    10. Concilio di Nicea II (787): condannò l'iconoclastia, ripristinò la venerazione delle icone;[7]
    [Modificato da enricorns 03/12/2008 15:48]
  • enricorns
    00 03/12/2008 15:54
    Per tutto il rispetto per quella santa donna che è stata Maria, perché penso che sia stato durissimo per lei vedersi uccidere il figlio, io non riesco però a vederla come mamma di tutti, dato che lei come me era umana e non parte di Dio come invece è Cristo....

    Certo creatura ma creatura particolare Dio ha scelto di farsi uomo in lei, pur rimanendo Dio.

    Dio è indivisibile, non composto in parti e porzioni, quindi Gesù è interamente e totalmente Dio indivisibile
  • KingRaptor1
    00 03/12/2008 16:29
    Scusate, un attimo di attenzione


    Vorrei chiedere cortesemente a Enricorns se può scrivere i suoi messaggi con un colire diverso dal viola pallido che usa adesso perchè è veramente difficile da leggere. Al limite potrebbe grassettare i suoi interventi perchè con il grassetto si legge benissimo.
  • OFFLINE
    Cattolico_Romano
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    00 03/12/2008 19:12
    Intervengo solo su questa frase della sorella Ambra che dice:



    Maria è stata la mamma di Gesù uomo non di Gesù Dio




    Cara Ambra vedi non è così semplice per come dici.

    Infatti Gesù ha avuto sì due nature, ma è stato, ed è, un'unica persona.
    Maria è stata madre di Gesù o solo di una delle sue nature???Dato che le due nature sono indissolubilmente unite in Gesù, e Maria è madre di Gesù, e Gesù è Dio, Maria è anche madre di Dio.

    Non, ovviamente, nel senso che ha dato origine a Dio, ma nel senso che è madre di Dio fatto uomo. Colei che il Padre ha scelto.

    Perchè due sono le cose; o Maria è madre di Gesù oppure non lo è, e Gesù o è Dio oppure non lo è.

    Come quando noi diciamo che in Gesù Dio ha voluto patire e morire per noi, così dobbiamo dire che ha voluto incarnarsi per noi, essere figlio di Maria, che è, pertanto, madre di Dio.

    Dio ti benedica!

    [Modificato da Cattolico_Romano 03/12/2008 19:12]
    __________________________________________________

  • enricorns
    00 03/12/2008 20:22
    e scuss

    In effetti è vero ma non riesco a dare un'altra tonalità di viola.

    se mi aiuti??? 

  • enricorns
    00 03/12/2008 20:24
    Intervengo solo su questa frase della sorella Ambra che dice:


    Perchè solo su questa? Non è mica un fatto privato fra me e Ambra, credo che tutti possano, debbano e spero vogliano intervenire
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    00 03/12/2008 21:52
    In verità ho intervenuto solo su quella per concentrarmi solo su quell'argomento.

    Credo che questo argomento sia molto interessante dato che le frasi di Ambra suonano molto Nestoriane.
    __________________________________________________

  • Violafenix
    00 03/12/2008 23:08
    Scusatemi ma continuo a non essere in accordo con voi....

    Perché Maria per quanto è stata sicuramente mamma di Gesù, lei era comunque umana.... Mentre Gesù non era un uomo comune e su questo siamo perfettamente d'accordo, anche io credo che Gesù è Dio....

    Il motivo per cui Dio ha scelto una donna umana era proprio per darsi forma umana.... ma a parte questo non è nato da una donna perché questa diventasse un tramite o qualcos'altro.

    Io come dicevo, reputo Maria sicuramente un'esempio da seguire, altrimenti Dio non l'avrebbe mai scelta.... ma a parte questo era donna e madre esattamente uguale a chiunque altra donna e madre.

    Purtroppo noi uomini abbiamo bisogno sempre di qualcosa di materiale per poterci sentire rassicurati, chi meglio di una mamma quindi? Ma bisogna tenere a mente che Dio non è un'essere materiale, e che per riuscire a comprenderlo bisogna cercare di essere Spirituali come è Lui.... non dico che sia tanto facile, noi comunque siamo e rimaniamo esseri carnali....

    Ma è proprio questo che Dio vuole da noi, che diventiamo un pò meno carnali e un pò più spirituali per riuscire a comprenderlo e a amarlo senza la carne che purtroppo rovina sempre un pò tutto.

    Comunque perdonatemi, questo argomento è molto delicato, si rischia di finire in una discussione che preferirei evitare, dato che come oramai sapete io sono una testa dura, e voi più di me.....

    Quindi sarebbe meglio tornare al'argomento del post, ovvero parliamo dell'apostolo Giovanni che lui è più simpatico e sicuramente non si offende nessuno se dico che era umano...

    Pace Ambra
  • enricorns
    00 04/12/2008 08:41
    Continuare su Giovanni?

    I contributi che ho postato, oltre a contenere tesi autorevoli sulla Madonna, che tu non vuoi nemmeno tenere in considerazione e questo, perdonami la schiettezza mi disturba, non tanto perchè non sei della mia idea, ci mancherebbe, ma perchè non potendo controbattere con argomenti se non il tuo pensiero, certamente guidato e suggerito da qualcuno, ma tuo, eviti, contiene anche affermazioni sul fatto che il discepolo che Gesù amava fosse Giovanni



    Anche il Cardinale Carlo Maria Martini, nel suo libro "Il vangelo secondo Giovanni" meditando sui versetti afferma:

    "Inoltre viene donata la Madre di Gesù ai suoi. Con questo dono della Madre a Giovanni ha inizio la Chiesa"


    Giovanni Paolo II nella Redemptoris Mater ai § 23 e 24 scrive:
    Quest'uomo ai piedi della Croce è Giovanni, «il discepolo che egli amava».

    Note: 47 È noto quanto scrive Origene circa la presenza di Maria e di Giovanni al Calvario: «I Vangeli sono le primizie di tutta la Scrittura e il Vangelo di Giovanni è il primo dei Vangeli: nessuno può coglierne il significato, se non ha posato il capo sul petto di Gesù e non ha ricevuto da Gesù Maria come madre»: Comm. in Ioan., 1, 6: PG 14, 31; cf S. Ambrogio, Expos. Evang. sec. Lucam, X, 129-131: CSEL 32/4,

    Alla fine il pensiero di Gesù si

     

    rivolge alle due persone più care tra tutti i presenti: sua Madre e

     

    Giovanni. Gesù morente invita la Madre a vedere nel discepolo

     

    prediletto il proprio figlio; affida al discepolo la propria Madre

     

    come sua madre. Gesù se ne va, ma Giovanni ne prenderà il posto,

     

    per quanto è possibile.




     

    Per volontà di Gesù Morente, Maria sarà la Madre adottiva di

     

    Giovanni; Giovanni considererà Maria come sua propria Madre e

     

    ne avrà cura come un figlio.



  • KingRaptor1
    00 04/12/2008 09:15
    Re: e scuss
    enricorns, 03/12/2008 20.22:

    In effetti è vero ma non riesco a dare un'altra tonalità di viola.

    se mi aiuti??? 





    Devi andare alla fined el messaggio dove c'è "Codice FFZ". L'ultima casella è quelal dei colori. Clickaci sopra e ti apparirà la tavolozza nella quale puoi selezionare un colore a scelta
  • enricorns
    00 04/12/2008 11:53

    Devi andare alla fined el messaggio dove c'è "Codice FFZ". L'ultima casella è quelal dei colori. Clickaci sopra e ti apparirà la tavolozza nella quale puoi selezionare un colore a scelta.


    Si lo so ma io intendo dove c'è la barra degli strumenti all'inizio del messaggio





    e in particolare



    dove aprendolo mi da una tavolozza che non è modificabile.

    Mi sembra che all'inizio questa possibilità di scegliere nuovi colori ci fosse



  • Violafenix
    00 04/12/2008 14:32

    I contributi che ho postato, oltre a contenere tesi autorevoli sulla Madonna, che tu non vuoi nemmeno tenere in considerazione e questo, perdonami la schiettezza mi disturba, non tanto perchè non sei della mia idea, ci mancherebbe, ma perchè non potendo controbattere con argomenti se non il tuo pensiero, certamente guidato e suggerito da qualcuno, ma tuo, eviti, contiene anche affermazioni sul fatto che il discepolo che Gesù amava fosse Giovanni



    Vedi Enrico il punto è proprio questo....
    Tu sei abituato a ragionare come ragiona la chiesa, io no!
    Tra le nostre chiese purtroppo ce ne sono alcune che di cavolate ne dicono, e anche tante.... per questo io ho dovuto cominciare a ragionare con il mio discernimento e non più con la testa di qualcuno.

    Non ti devi offendere, ma io preferisco mille volte parlare alle persone, che poi mi possono rispondere e dirmi la loro, invece di quello che dice qualcun'altro, perché quel qualc'unaltro a me non può rispondere mentre tu si.

    Non è che non ho aprezato il tuo sforzo, è solo che preferisco confrontarmi così.

    Pace Ambra
    [Modificato da Violafenix 04/12/2008 14:33]
  • enricorns
    00 04/12/2008 14:55
    Tu sei abituato a ragionare come ragiona la chiesa, io no!

    No io condivido, con l'ntelligenza e la ragione, i "ragionamenti" della Chiesa, perchè la credo sostenuta, guidata, pur nella sua fragilità, dallo Spirito Santo. Dunque io argomento postando discorsi e teorie, del magistero, della Tradizione, dei Padri, perchè ci credo e li condivido e non perchè siccome sono cattolico debba per forza riferirmi a loro
  • enricorns
    00 04/12/2008 15:07
    Poi, come affermi tu stessa sei credente, confessionale, non puoi sostenere di avere sempre libero pensiero nelle affermazioni di fede, se tu fossi atea o agnostica potrei in qualche modo comprendere ma cosi, no. Le tue convinzioni, autonome come tu affermi, sono sicuramente dettate o perlomeno influite da pensieri e insegnamenti di qualche personaggio che ti ha instradato verso quella confessione.
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