00 18/07/2009 07:33
Realizzata dal vescovo ausiliare di Hwalien, John Baptist Tseng Chien-tsi

La Bibbia tradotta anche in puyuma


Taipei, 17. La comunità etnica puyuma potrà leggere i quattro Vangeli e gli Atti degli apostoli nella propria lingua di origine, grazie al lavoro di traduzione realizzato dal vescovo ausiliare di Hwalien, monsignor John Baptist Tseng Chien-tsi, anch'egli puyuma. Il presule, che è l'unico vescovo indigeno di Taiwan, ha ricordato che nel 1972, dopo la sua ordinazione sacerdotale, alcuni anziani puyuma avevano manifestato il loro malcontento poiché non riuscivano a comprendere le celebrazioni eucaristiche in mandarino cinese, la lingua ufficiale di Taiwan. Due anni più tardi, l'allora padre Tseng iniziò a tradurre le due letture e il Vangelo per la messa nella sua lingua madre utilizzando il katakana (un alfabeto giapponese) per consentire ai fedeli anziani di ascoltare la Parola di Dio.

La lingua puyuma non ha infatti alcuna forma scritta. Durante l'occupazione giapponese a Taiwan (1895-1945), le popolazioni tribali sono state educate in giapponese. Successivamente, nel 1949, quando il Kuomintang (il partito nazionalista) prese il potere, i puyuma iniziarono a essere educati in cinese e a utilizzare il "cinese latinizzato" o pinyin, il sistema usato per tradurre le parole cinesi nell'alfabeto latino. Anche il vescovo decise di utilizzare la scrittura latina per tradurre i Vangeli e gli Atti degli apostoli, progetto al quale ha lavorato per trentacinque anni. Monsignor Tseng, che parla fluentemente il giapponese, ha fatto notare che solo alcune persone puyuma sono in grado di capire il katakana, ma i caratteri latini sono conosciuti in tutto il mondo. Il presule ha sottolineato che i giovani in grado di leggere la Bibbia in cinese sono consapevoli che il puyuma è una lingua in estinzione.

Le prime cinquecento copie bilingui dei Vangeli e degli Atti degli apostoli in cinese e in puyuma, sono già state vendute al prezzo di quindici dollari, il ricavato sarà utilizzato per la traduzione di altre parti della Bibbia.
Il vescovo di Hwalien ha sottolineato che in passato i puyuma avevano solo una "Bibbia orale". Qualcuno la leggeva in cinese e la traduceva in puyuma.

"È stato un compito difficile e impegnativo. L'interprete - ha spiegato monsignor Tseng - doveva avere familiarità con entrambe le lingue e solo due o tre persone, che definirei veri talenti, su una popolazione di diecimila anime, sono in grado di fare questo lavoro".
Il vescovo ha anche l'obiettivo di tradurre l'intera Bibbia in puyuma e di preservare la sua lingua ancestrale anche nella forma scritta. Oltre al progetto di traduzione della Bibbia, il vescovo ha anche realizzato un dizionario puyuma-cinese e ha anche pubblicato un libro sui miti puyuma in cinese. Quest'ultima sta per essere tradotta in puyuma.


(©L'Osservatore Romano - 18 luglio 2009)
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