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1 ottobre 2009 / In News

In questi giorni sto “scoprendo” la vita di Caterina nei cinque anni di università a Firenze. Soprattutto ascoltando i canti che faceva, dove esprimeva ciò che aveva dentro) sento vibrare la sua anima.

C’è stato specialmente un canto – insieme a “Ojos de cielo” (che ho già messo qui nel mio blog e potete sentirlo) – che mi ha colpito e anch’esso è un canto per la Madonna, anzi è il suo stesso pianto su Gesù deposto dalla Croce, si intitola “Voi ch’amate lo Criatore” ed è tratto dal laudario di Cortona, del XIII secolo.

Ho scoperto questa cosa di Caterina due anni fa, a Pasqua, perché diversi amici di CL di Firenze mi scrissero mail o sms dicendomi che si erano commossi durante la Via Crucis per aver sentito come Caterina aveva cantato quell’antica lauda.

Sono finalmente riuscito a procurarmi la registrazione e sono rimasto senza fiato… Non è solo la commozione di risentire la sua bellissima voce, ma è l’intensità con cui ci fa entrare nel dolore della Madre del Salvatore.

Ascoltandola ho capito perché tanti si commossero quando l’hanno sentita. E ho capito anche perché si “impuntò”, perché voleva ad ogni costo cantarla lei (poi alla luce di quello che è successo…).

Ecco qui potete sentire il canto di Caterina e sotto trascrivo il bellissimo testo.

Ascolta “Voi ch’amate lo Criatore”

Voi ch’amate lo Criatore

(Laudario di Cortona, sec. XIII)

Voi ch’amate lo Criatore,

ponete mente a lo meo dolore.

Ch’io son Maria co’ lo cor tristo

La quale avea per figliuol Cristo:

la speme mia e dolce acquisto

fue crocifisso per li peccatori.

Capo bello e delicato,

come ti veggio stare enchinato;

li tuoi capelli di sangue intrecciati,

fin a la barba ne va irrigore.

Voi ch’amate lo Criatore,

ponete mente a lo meo dolore.

Bocca bella e delicata,

come ti veggio stare asserrata,

di fiele e aceto fosti abbeverata,

trista e dolente dentr’al mio core.

Voi ch’amate lo Criatore,

ponete mente a lo meo dolore.