00 20/10/2009 09:39
Dal blog di Andrea Tornielli segnalo questo post molto importante (purtroppo l'articolo non e' ancora online):

Anglicani, la svolta nell’ecumenismo di Papa Ratzinger


Sul Giornale di oggi anticipo qualche contenuto della comunicazione che alle 11 di stamattina sarà fatta ai giornalisti dal cardinale William Levada, Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, e dall’arcivescovo Augustin Di Noia, segretario della Congregazione del culto divino.
Il porporato e l’arcivescovo presenteranno le condizioni che la Chiesa cattolica pone a tutte le comunità anglicane che intendono entrare in comunione con Roma abbandonando l’anglicanesimo.
Molte agenzie e siti in queste ore parlano della Traditional Anglican Communion, la confederazione di chiese che raccoglie circa mezzo milione di fedeli nel mondo, già staccatasi dalla comunione anglicana in polemica con la decisione di ordinare sacerdoti le donne: in realtà i vescovi anglicani che hanno preso contatto con il Vaticano nei mesi scorsi non appartengono a questo gruppo tradizionalista, bensì sono esponenti della Chiesa d’Inghilterra contrari alle più recenti svolte liberal di quest’ultima! Una notizia della quale era all’oscuro fino a due giorni fa lo stesso arcivescovo di Canterbury, il primate anglicano Rowan Williams. Non ci sono state trattative tra Roma e gli anglicani critici con la loro Chiesa, soltanto colloqui e contatti.
Ora la Santa Sede, in modo unilaterale, presenta e rende pubbliche le condizioni richieste per il passaggio. Al momento non si sa quante e quali comunità anglicane aderiranno.
Ma la notizia vera è un’altra ed è la svolta nei rapporti ecumenici che segna questa decisione di Benedetto XVI. Per la prima volta infatti non si tratterà più di passaggi individuali (un fedele, un prete, un vescovo), ma della possibiltà di passaggi di intere comunità di una Chiesa cristiana “sorella”.
L’iniziativa è stata gestita direttamente dall’ex Sant’Uffizio in accordo con il Pontefice ed è stata accolta piuttosto freddamente dal Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani. Non si saranno, invece, novità sostanziali di tipo giuridico o dottrinale nelle condizioni richieste: la Chiesa cattolica non riconosce la successione apostolica di quella anglicana, e dunque i preti anglicani (tutti sposati) saranno ordinati preti cattolici - mentre per il futuro i nuovi preti di queste comunità saranno celibi -; i vescovi anglicani (anch’essi tutti sposati), non potranno invece mantenere l’incarico e diventare vescovi cattolici: anch’essi, infatti, saranno ordinati semplici preti. Alcuni di loro speravano che la Chiesa cattolica facesse un’eccezione e accogliesse queste comunità mantenendo al loro posto i vescovi sposati, dunque la decisione vaticana - frutto di una lunga discussione interna - potrebbe provocare qualche delusione. Agli anglicani che intendono abbracciare la fede cattolica sarà chiesto di accettare il Catechismo della Chiesa cattolica, il più importante documento dottrinale pubblicato durante il pontificato di Giovanni Paolo II sotto la direzione dell’allora cardinale Joseph Ratzinger.
Vi segnalo anche che sul Giornale di oggi ho
intervistato il cardinale Renato Raffaele Martino in merito alla proposta dell’ora di religione islamica, e in un altro articolo riporto quanto ha detto il Papa sulle radici cristiane dell’Europa che rischiando di essere dimenticate.

http://blog.ilgiornale.it/tornielli/2009/10/20/anglicani-la-svolta-nellecumenismo-di-papa-ratzinger/