00 31/01/2010 06:03
Un sito su padre Trapè e i suoi studi

I due Agostino li conosci in rete


di Franco Monteverde
Segretario della Nuova Biblioteca Agostiniana

 Ritmo "radiofonico", argomentazione che procede per accumulo, in modo concentrico e non rigidamente consequenziale, con un continuo fiorire di metafore, esempi, digressioni, richiami all'esperienza di tutti i giorni; pochi scrittori della tarda antichità sono vicini - anche stilisticamente - al gusto contemporaneo per la frammentazione e il ritmo spezzato del parlato come Agostino. Chi vuole avvicinarsi via internet alla vivace prosa del vescovo di Ippona può avvalersi del sito www.augustinus.it, e leggerlo in latino e in italiano (in parte anche nella traduzione spagnola).
Dopo Agostino, è la volta dei suoi figli spirituali; la pubblicazione via internet delle opere di padre Agostino Trapè (www.agostinotrape.it) è stata curata da quanti lo hanno conosciuto, stimato e ammirato, dai tanti allievi e da chi, leggendo le sue opere, è stato contagiato dalla sua passione per la verità. La home page comprende varie sezioni:  l'uomo, l'amico, il maestro, il pioniere, le fondazioni, gli scritti.

Nell'Ordine agostiniano Trapè vide una paternità sicura, un carisma e un indirizzo capace di interpretare la genialità cristiana del vescovo di Ippona, renderla presente nella nostra epoca e mantenerla viva semplicemente facendola conoscere. Da qui l'iniziativa coraggiosa dell'Opera omnia; la Nuova Biblioteca Agostiniana e la casa editrice Città Nuova hanno completato l'edizione in 62 volumi e stanno portando avanti la pubblicazione dei sussidi (tre volumi); il quarto e ultimo volume dell'indice analitico è in fase di stampa, come anche il primo volume del corpus iconografico. Oltre alla creazione, tanto necessaria quanto impegnativa, dell'Augustinianum, l'istituto per lo studio e la ricerca scientifica dell'opera dei Padri; convinto che una lettura moderna dei Padri può rispondere all'inquietudine del mondo contemporaneo, Trapè ha continuamente approfondito il loro pensiero per poi trasmetterlo nella scuola, negli scritti, nelle conferenze, con l'obiettivo, ambizioso ma metodologicamente ineccepibile, di leggere Agostino "con gli occhi di Agostino" chiedendo agli studenti di prendere conoscenza della globalità dei documenti disponibili prima di dare giudizi affrettati.

Tra i Papi, ebbe modo di stimarlo particolarmente Paolo VI, che capì l'importanza dell'Augustinianum e volle inaugurarlo personalmente.
La vita del religioso agostiniano potrebbe essere riassunta da una frase a lui cara:  lo studio - inteso anche nel senso etimologico di studium, amore - come apostolato. "Richiede un duro periodo di preparazione e anni di sacrifici, però insegnare, scrivere, illustrare e difendere la dottrina della fede è una splendida e necessaria forma di apostolato - scriveva padre Trapè - per spiegarmi prendo l'esempio di sant'Agostino, che non esercitò l'apostolato solo predicando al popolo o ascoltando i fedeli che giornalmente correvano da lui ma anche, anzi soprattutto, quando dettò opere per illustrare e difendere la fede cattolica. Bisogna che i professori si convincano che le fatiche dello studio e la continua applicazione della mente a conseguire e a difendere la scienza sacra contribuiscono sommamente al bene della Chiesa e costituiscono pertanto uno splendido apostolato".

Un'opera che può e deve avvalersi degli scritti di Agostino, alfiere e apologeta di una fede che illumina la via incerta del ragionamento umano e di un intelletto che, seguendo la fede, raggiunge la quota fino a Dio.
Negli ultimi mesi, Trapè aveva lavorato alla stesura di un lavoro che gli stava particolarmente a cuore:  l'introduzione al volume La grazia e la libertà, ed ebbe la gioia nelle ultime ore di vederne pronte le bozze, mentre portò a termine Il Maestro interiore il giorno prima del suo ultimo ricovero in ospedale, estremo omaggio al suo maestro di sempre.



(©L'Osservatore Romano - 31 gennaio 2010)