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Chi sono gli Ortodossi?

Ultimo Aggiornamento: 05/11/2008 18:48
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05/11/2008 18:45

Alcune risposte dirette
sulla Chiesa Ortodossa


Perché non ho mai sentito parlare della Chiesa Ortodossa?

Ma guarda un po'! La trovi in giro fin dal giorno di Pentecoste. Probabilmente non ne avrai sentito parlare perché siamo una Chiesa un po' conservatrice, che non suona le trombe in spettacoli sociali (ne fa spettacoli televisivi come i telepredicatori altamente discutibili), ma che piuttosto cerca di guidare le persone, ciascuna nelle proprie circostanze, alla comunione con Dio, che è lo scopo dell'esistenza stessa della Chiesa. Che tu ci creda o no, esistono più di 200 milioni di ortodossi nel mondo.

Siete come i Cattolici o i Protestanti?

La Chiesa Ortodossa è "cattolica" nel senso più pieno del termine: "completa e non confinata." Ma circa 500 anni prima che la Riforma spaccasse in due l'Europa occidentale tra protestanti e cattolici romani, i cristiani ortodossi protestarono contro il Papa di Roma e i suoi tentativi di supremazia sulla Chiesa nell'Undicesimo secolo, così come contro alcune innovazioni dottrinali. La Chiesa Ortodossa rimane immutata nella dottrina e nella fede sin dal tempo dell'antica Chiesa degli Apostoli (sì, è fin da quei tempi che siamo in giro), tuttavia è anche corretto soffermarsi sull'aspetto che la Chiesa Cattolica Ortodossa ritiene come "Sorella" alla quale riunificarsi solo la Chiesa di Roma con la quale ci sono controversie umane e che grazie al processo Ecumenico vede accorciate le distanze.

È una pretesa un po' grossa, non trovi?

È una grande pretesa, ma quando consideri che Gesù Cristo promise che avrebbe fondato la sua Chiesa, e che questa sarebbe rimasta immutata nella fede e nella pratica, senza che le porte degli inferi prevalessero su di essa fino al suo ritorno, è una pretesa del tutto rassicurante (e conferma la nostra fede!)

Credete nella Bibbia?

No. Crediamo in Dio! Crediamo, tuttavia, che la Bibbia sia la parola ispirata di Dio, una parte della Tradizione della Chiesa (2 Tessalonicesi 2:15). Di fatto, fu la Chiesa a darci la Bibbia così come oggi la conosciamo! (Non crederai che sia caduta dal cielo già fatta così, vero?), e su questo aspetto siamo d'accordo con la Chiesa Cattolica di Roma che come noi ha conservato almeno il senso della Tradizione attraverso la quale, appunto, stiamo procedendo nella strada ecumenica. 

Perché dovrei entrare nella Chiesa Ortodossa, o in qualsiasi chiesa, se è per questo?

Perché dovresti andare al lavoro, o a scuola, "se è per questo"? È una cosa del tutto naturale! Come figlio di Dio, devi rendere culto a Dio in qualche modo, con i tuoi fratelli e sorelle cristiani. Questo è un insegnamento scritturale. La Chiesa Ortodossa offre l'espressione di fede e di culto più ricca e significativa che esiste (devi vederla per crederci!) Perché accontentarti di qualcosa di meno? (Un'altra grossa pretesa, giusto?)

Avevo pensato che dovessi essere greco o russo per essere ortodosso!

Andiamo, non ci avrai creduto veramente? La Chiesa Ortodossa non è un club della domenica! Il Regno dei cieli è una "pari opportunità". Sei il benvenuto a prescindere da dove venissero i tuoi antenati. Sei anche il benvenuto se vuoi portare con te i tuoi costumi e la tua cultura nazionale. Tieni soltanto il Vangelo di Gesù Cristo come la cosa principale ed essenziale. La Chiesa Ortodossa adotta la cultura e la lingua del paese in cui si trova.

Dovete confessare i vostri peccati a un prete?

No. I tuoi peccati li confessi a Dio, in presenza di un prete che ti aiuterà a superarli e proclamerà il perdono di Dio, come promesso nella Sacra Scrittura. Se lo preferisci, puoi confessarti all'intera congregazione, seguendo la pratica della Chiesa primitiva. (Ammettere che hai dei peccati è l'inizio del pentimento: significa avere già vinto metà della battaglia!)

Se entrassi a far parte della vostra Chiesa, dovrei venire a tutte le funzioni?

Le sole cose che dobbiamo fare in questo mondo sono pagare le tasse e morire! Venendo in chiesa potrai trovare delle attività deducibili dalla prima, e ti preparerai per la seconda. Vieni perché vuoi venire, tutte le volte che c'è una funzione. Gli "arruolatori con la forza," nel cristianesimo, sono persone che dubitano della loro stessa fede. Nessuno ti costringe. La tua presenza e partecipazione è la tua risposta naturale al posto che ha Dio nella tua vita spirituale personale, così come una testimonianza di fede nella sua esistenza nel proprio Corpo, la Chiesa o comunità dei credenti.

Quanto dura una delle vostre funzioni?

Non abbastanza a lungo per coloro che si sforzano per una crescita e rinnovamento spirituale. In termini di minuti, la Divina Liturgia (che è l'equivalente della Messa del cattolicesimo romano) dura poco più a lungo di un episodio di una telenovela (ma senza la pubblicità!)

Quanto costa essere un membro della Chiesa Ortodossa?

Ti costa la vita!

No, voglio dire in termini di euro...

Ti costa tutto quello che possiedi!

Stai scherzando!

No, è la verità. Quando dai il tuo impegno per Gesù Cristo e la sua Chiesa, arrivi a capire che tutto ciò che possiedi è un dono che viene da lui, e che va usato per la sua gloria.
Per esempio, se vivi facendo del tuo meglio per seguire i comandamenti di Cristo, la tua vita dà gloria a Dio. Allora, anche il tuo conto del droghiere è un contributo alla gloria di Dio, per il cibo che nutre e che sostiene la tua vita. Questo è il modo in cui gli ortodossi intendono l'amministrazione dei beni di Dio.

Ma in fin dei conti, non c'è proprio nulla che devo pagare?

D'accordo, per ora basta con la teologia! L'ideale biblico è il 10% (la decima) delle tue entrate globali. Ma certo non devi portare in chiesa la tua dichiarazione dei redditi, e nessuno sa quanto guadagni. Dai tutto quello che puoi dare in coscienza, su base regolare, ma non perché Dio ha "bisogno" di denaro. Gli esseri umani invece hanno un bisogno di donare: ce ne rendiamo conto dalla nostra esperienza (in modo particolare in quanto cristiani).

E va bene, ora parlatemi del vostro culto. Mi hanno detto che gli ortodossi adorano le immagini. Non è una cosa contraria ai comandamenti?

Mi spiace, ma non te l'hanno raccontata giusta! Le Sante Icone ("immagini") vengono onorate come ricordi della Gloria e della Presenza di Dio, e sono venerate come tali. SOLO Dio, il Padre, il Figlio Gesù Cristo e il Santo Spirito, è oggetto di adorazione (come potrebbe la Chiesa praticare una cosa così contraria alla Legge di Dio?) . Le icone, invece di cercare di copiare la realtà materiale, puntano al Regno di Dio. Se ne parla spesso come delle "finestre sul Cielo." In altre parole, in una chiesa ortodossa non ti limiterai ad ascoltare il Vangelo, ma lo potrai vedere! Noi per esempio puntiamo più sulle Icone che non sulle statue, le icone agiscono come "strumenti" nel nostro culto spirituale e testimoniano la santificazione della creazione e e della materia che ebbe luogo quando Gesù Cristo, il Figlio di Dio, assunse la carne umana. La persona divino-umana di Gesù divenne l'icona vivente di Dio (Giovanni 10:30; 14:6-11) nella carne, le Icone dei Santi sono la testimonianza della potenza di Dio sull'uomo.

Continui sempre a menzionare "la Chiesa." Perché?

Di fatto, Gesù Cristo non è venuto a fondare una cosa come "il cristianesimo." Del resto, questa parola non esiste nelle Sacre Scritture. Ciò che Gesù Cristo fece fu fondare la Chiesa, che la Scrittura chiama sia suo Corpo che sua Sposa. La comunione che l'uomo cerca con Dio si trova facendo parte della Chiesa, cosa che San Paolo definisce un "grande mistero," per cui divieniamo membra di Cristo (Efesini 5:30). La Bibbia ci racconta anche che coloro che erano salvati si univano alla Chiesa (Atti 2:47). Non facevano puramente una "opzione per Cristo" - altro termine non biblico - ma si pentivano, venivano battezzati per la remissione dei loro peccati, e si univano alla Chiesa. (Atti 2:38 ss.)
Là, continuavano con costanza nella dottrina e nella comunione degli Apostoli, nella Frazione del Pane (quella che oggi si chiama comunemente Santa Comunione e che anche per noi è vero Corpo e vero Sangue di Cristo!), e nella preghiera.
Infine, sin dal giorno di Pentecoste, il "giorno di nascita" della Chiesa, la Bibbia non parla mai di cristiani che non fossero in comunione con la Chiesa. Tutto questo per spiegarti perché parliamo tanto della "Chiesa."

continua........

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Come, niente inginocchiatoi nelle vostre chiese?

In generale, non ci inginocchiamo. Talvolta ci prosterniamo. Questa non è come la prosternazione nella tradizione cattolica, inginocchiarsi è una cosa prosternarsi è altra, noi optiamo per la seconda, i cattolici usano molto la prima, comunque dipende dalle tradizioni entrambi vanno bene. Per fare una prosternazione ci inginocchiamo, poniamo le mani sul pavimento e tocchiamo la fronte a terra tra le nostre mani. È un po' come in quelle foto delle preghiere pubbliche musulmane, dove sembra che ci sia un mare di schiene. All'inizio la prosternazione sembra imbarazzante, ma nessun altro si imbarazza, per cui dopo un po' ci si sente a posto. Talvolta ci prosterniamo e ci rialziamo subito, come durante la preghiera di Sant'Efrem il Siro, che è usata frequentemente durante la Quaresima. Altre volte ci gettiamo a terra e rimaniamo così per un certo tempo, come durante una parte della Preghiera eucaristica. Non tutti si prosternano. Alcuni restano in ginocchio, altri stanno in piedi a capo chino, o siedono incurvando in dorso. Se si sta in piedi con aria imbarazzata, va bene lo stesso. Nessuno noterà se non vi prosternate. Nell'Ortodossia c'è un'accettazione molto più ampia di espressioni individualizzate di pietà, e molta meno sensazione che la gente ti osserva e si offende se fai le cose nel modo sbagliato. Un prete ex-episcopaliano ha detto che vedere la gente prosternarsi è una delle cose che lo ha reso più ansioso di diventare ortodosso. "Così è come dovremmo essere di fronte a Dio."
Occhio ai gesti, ma come mai ne fate tanti?
Nelle chiese ortodosse il bacio è un gesto molto usato, ed è un segno di RICONOSCIMENTO. Quando entriamo in chiesa, per prima cosa baciamo le icone (idealmente, Gesù sui piedi e gli altri santi sulle mani). Noterete che alcuni baciano il calice, altri baciano il bordo dei paramenti del prete al suo passaggio, gli accoliti baciano la sua mano quando gli danno l'incensiere, e tutti ci mettiamo in fila per baciare la croce al termine della funzione. Ci baciamo reciprocamente prima di ricevere la Comunione. Quando i cattolici e gli anglicani passano il saluto di pace, danno un abbraccio, una stretta di mano o un accenno di bacio sulla guancia; questo è il modo con cui gli occidentali si salutano. Nel mondo ortodosso circolano culture differenti: i greci e gli arabi baciano su due guance, gli slavi tornano indietro per un terzo bacio. Seguite i gesti di chi vi circonda, e fate attenzione a non battere il naso. Il saluto consueto è "Cristo è in mezzo a noi", e la risposta "Lo è, e lo sarà." Un pò come il "Sia lodato Gesù Cristo" e la risposta è "sempre sia lodato" nell'uso Cattolico. Non preoccupatevi se lo sbagliate. Il saluto non è quello familiare "La pace del Signore sia con te," e neppure "Salve, che bella chiesa che avete... il saluto è segno di educazione, di rispetto, di riconoscimento, francamente soffro all'aria protestante che si è insinuata nella Chiesa di Roma che rischia di perdere certe forme che invece la elevavano nello Spirito, ma questo è anche uno dei motivi per cui noi Ortodossi siamo dei "conservatori".
In hoc signo: ma questo segno della croce?
Dire che facciamo frequentemente il segno della croce vorrebbe dire sottovalutarci. Ci segniamo tutte le volte che la Trinità viene menzionata, e in altre occasioni: ci sono dozzine di opportunità nel corso della liturgia. Non ci si aspetta che la gente le azzecchi tutte. Alcuni (solitamente i greci) si fanno tre volte il segno della croce, e altri concludono il gesto con un movimento circolare della mano verso terra. Ci segniamo con la mano destra da destra a sinistra (spingendo, non tirando), l'opposto dei cattolici e anglicani. Teniamo la mano in un modo prescritto: pollice e prime due dita unite assieme, le altre due dita premute sul palmo. Qui come ovunque, l'impulso ortodosso è quello di fare tutto quello che facciamo per rafforzare la fede. Riuscite a figurarvi il simbolismo?  E' un peccato grave ed una forte eresia quella che il protestantesimo sta seminando contro questo segno che è invece salvezza! Sin dall'antichità e da sempre anche quando la Chiesa era una unità, il segno della Croce ha sempre contraddistinto il cristiano, mai si è fatta una discussione contro questo segno, mai!
continua......

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Pane benedetto e pane consacrato: che differenza c'è?
Solo gli ortodossi possono ricevere la comunione, ma chiunque può avere un pezzo del pane benedetto. Ecco come funziona: il pane rotondo della comunione, cucinato da un parrocchiano, è stampato con un sigillo; prima della liturgia, il prete taglia una sezione del sigillo e la mette da parte; questa è chiamata "Agnello". Il resto del pane è tagliato e posto in un ampio cestino, e benedetto dal prete. È chiamato "antidoro". Durante la preghiera eucaristica, l'"Agnello" è consacrato per diventare il Corpo di Cristo, e il vino nel calice è consacrato per diventare il suo Sangue. E qui c'è la parte straordinaria: il prete pone l'"Agnello" nel calice, dove si sfalda. Quando riceviamo la comunione, ci mettiamo in fila davanti al prete, stando in piedi e aprendo la bocca mentre egli ci dà un frammento del pane inzuppato nel vino con un cucchiaio dorato. Egli pronuncia anche per noi una preghiera, chiamandoci con il nostro nome di battesimo (o di cresima, se siamo stati ricevuti in tal modo nella Chiesa). In seguito, un chierichetto ci porge il cesto con i cubetti di pane benedetto. I fedeli ne prendono per sé e per i visitatori e per gli amici non ortodossi. Se qualcuno vi dà un pezzo di antidoro, non fatevi prendere dal panico: non è il Corpo eucaristico. È un segno di fraternità...
Dov'è la Confessione generale, come funziona?
Nella nostra esperienza, non abbiamo alcun peccato generale; sono tutti piuttosto specifici. Non esiste alcuna preghiera completa di confessione nella liturgia. Ci si aspetta che gli ortodossi facciano una regolare e completa confessione al loro prete. Il ruolo del prete è molto più quello di un padre spirituale di quanto lo sia in altre denominazioni. Egli non è chiamato con il solo nome di battesimo, ma ci si rivolge a lui come "Padre Taldeitali." Anche sua moglie, se è sposato, ha un ruolo speciale come madre della parrocchia, e anche lei ha un titolo, che varia da un'area etnica all'altra: "Khouria Taldeitali" (arabo), "Matushka Taldeitali" (russo), o "Presbitera Taldeitali" (greco). Tutti questi non significano altro che "moglie del prete".  La confessione se anche per noi non è un Sacramento come intende la Chiesa di Roma, è comunque insegnata nel Catechismo e praticata per avere accesso all'Eucarestia, il come si procede si diversifica a seconda delle zone etniche e delle Tradizioni conservate sempre nell'Ortodossia naturalmente.
L'incubo degli auditori: come mai le vostre cerimonie sono così lunghe?
Esiste un modo conciso di dire qualcosa? Si possono eliminare gli aggettivi superflui? Si può concentrare la prosa più asciutta e più appropriata a un livello ancor più raffinato? Allora questo non è culto ortodosso. Se c'è un modo più lungo di dire qualcosa, o per dire "Ti Amo o mio Dio", gli ortodossi lo troveranno. Come disse una volta un prete anglo-cattolico, "Il Cristo Risorto richiede gioielli!" Nel culto ortodosso, c'è di più e sempre di più, in ogni area inclusa la preghiera, lo stesso Rito quando è presieduto dal Papa di Roma è ugualmente lungo e ricco di spiritualità. Quando il prete intona, "Completiamo la nostra preghiera al Signore," aspettatevi di essere ancora lì in piedi 15 minuti dopo. La liturgia originale durava qualcosa di più di 5 ore; quella gente doveva essere infuocata per Dio. La Liturgia di San Basilio accorciò tutto questo a circa 2 ore e mezza, e in seguito (intorno all'anno 400) la Liturgia di San Giovanni Crisostomo lo ridusse ulteriormente a 1 ora e mezza. La maggior parte delle domeniche usiamo la Liturgia di San Giovanni Crisostomo, anche se per alcune ricorrenze (per esempio, le domeniche di Quaresima, o il Natale) interpoliamo alcune delle preghiere più lunghe di San Basilio. Quando arrivate per la Divina Liturgia alla domenica mattina, la funzione sarà già iniziata, e vi sentirete in imbarazzo per essere arrivati in ritardo. Ma non sarete in ritardo, significa solo che il prete e alcuni parrocchiani staranno officiando il Mattutino, che inizia un'ora prima (L'equivalente delle Lodi Mattutine usate dai Cattolici, in questa spiritualità abbiamo conservato molte cose in cumune). La Divina Liturgia segue a ruota, e il momento d'inizio fissato sugli avvisi è solo approssimativo. Prima del Mattutino, il prete compie altre funzioni preparatorie; starà all'altare per oltre tre ore alla domenica mattina, "immerso nella fiamma," come disse un prete ortodosso. L'Ortodossia non è fatta per coloro che trovano la chiesa noiosa...
continua......

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Pazzi per Maria: in questo un protestante direbbe che siete peggio dei cattolici, ma non è eccessivo?
La amiamo, e si vede. che possiamo dire? È sua Mamma. Non che pensiamo che lei o qualsiasi altro santo abbiano poteri magici o siano semi-dei. Ma, così come chiediamo le preghiere gli uni degli altri, chiediamo anche le loro preghiere. Non sono morti, dopo tutto, ma solo dipartiti all'altra sponda. Le icone ci circondano, in parte, per ricordarci che tutti i santi sono invisibilmente uniti a noi nel nostro culto, in fondo sono proprio loro a sostenerci perchè ci hanno preceduto e vivono nella Verità pienamente rivelata: chi meglio di loro può aiutarci? E chi a questo punto, meglio della Mamma può aiutarci? Un figlio difficlmente va dal padre se vuole ottenere qualcosa, ma ricorre alla mamma; e difficilmente vedrete un papà occuparsi dei figli come fa una madre. E' il Padre che scegliendo Maria come Madre del Figlio l'ha poi donata a noi, è triste che i Protestanti non comprendono cosa si perdono! In questi ultimi anni stiamo assistendo, invece, a molte conversioni di ex-protestanti qui da noi, quando scoprono Maria, non la lasciano più e allora arrivano a scoprire tutta quella parte spirtuale che a loro manca perchè la rilegano ad un uso spropositato dello Spirito Santo al quale gli attribuiscono tutto, ma il tutto dell'umana razionalità. La differenza con i Cattolici sta nel fatto che i protestanti provengono da certi errori della Chiesa di Roma, mentre noi siamo rimasti "conservatori", non siamo un ramo germogliato, ma forse un ramo che si è staccato, o forse il contrario, chissà, l'importante è che sulle cose importanti siamo nell'unità e già molti cattolici possono prendere la Messa da noi e viceversa. Un cattolico che viene in una nostra Chiesa sa che troverà la stessa Mamma in trepida attesa, e così è per noi. E' veramente un segno dello Spirito Santo il Magistero di questo Vescovo di Roma, questa sua testimonianza verso Maria ci ha uniti molto di più.
Qual'è il ruolo degli occidentali?
Girando per i quartieri di una grande città vedrete una varietà di chiese ortodosse con qualche variante di targhetta: greche, romene, carpato-russe, antiochene, e via dicendo. Ma l'Ortodossia è davvero così tribale? Queste divisioni rappresentano scismi o litigi teologici? La migliore analogia si può fare con l'anglicanesimo. Così come la Chiesa d'Inghilterra, la Chiesa d'Uganda, e la Chiesa Episcopaliana sono tutte manifestazioni locali della stessa denominazione, quella anglicana, così pure tutte queste chiese ortodosse sono la stessa Chiesa. La designazione etnica si riferisce a quella che è chiamata "giurisdizione" della parrocchia, e identifica i vescovi che hanno autorità su di essa. Negli Stati uniti, per esempio, ci sono 4 milioni di ortodossi (a paragone di 2 milioni e mezzo di episcopaliani) e 250 milioni nel mondo, la seconda comunione cristiana in ordine di grandezza. La cosa incredibile riguardo a questa molteplicità etnica è la sua unità teologica. Mentre l'Ortodossia ricomincia a risorgere alla fine del ventesimo secolo, udiamo voci dall'Africa del Nord, dal Medio Oriente, dall'Europa dell'Est, dalla Russia e da tutto intorno al mondo: popoli che sono stati privi di comunicazione gli uni con gli altri per lungo tempo, o forse perfino in guerra gli uni con gli altri. Eppure parlano con una singola voce riguardo alla fede. I popoli isolati non hanno introdotto variazioni a proprio arbitrio. Si tratta anche di un'unità morale. Per esempio, il più antico documento che abbiamo che condanna l'aborto è datato circa all'anno 110 dopo Cristo, e questa posizione è rimasta inattaccata attraverso tutto il mondo e i secoli. Noi non abbiamo alcun gruppo come i "Cattolici per una libera scelta" o la "Coalizione religiosa per i diritti dell'aborto" dei protestanti. La Chiesa ha una storia di fedeltà alle sue radici teologiche e morali attraverso i millenni, nella persecuzione o nel potere, e una moda della fine del ventesimo secolo non vi lascerà una grande traccia. Potrete attribuire questa unità a incidenti della storia. Noi la attribuiamo allo Spirito Santo. Perché allora la molteplicità di chiese etniche? Queste designazioni nazionali ovviamente rappresentano realtà geografiche, pertanto in America dovrebbe esserci una chiesa nazionale unificata: una Chiesa Ortodossa Americana. Questo era il piano originale. Poiché i russi che passarono lo Stretto di Bering per giungere in Alaska furono i primi a portare l'Ortodossia sul continente americano, ci si aspettava che continuassero tale missione. Le parrocchie formate in tale processo sono ora note con il nome giurisdizionale di "Chiesa Ortodossa in America", ovvero "O.C.A.". Ma la rivoluzione bolscevica del 1917 interruppe tale piano, e mentre gli immigranti continuavano a giungere nella nuova terra, ogni gruppo cercò il culto nella propria lingua nativa. Dovunque si radunavano, fondavano una chiesa a sé. Questa moltiplicazione di giurisdizioni ortodosse è un grande imbarazzo per i credenti di oggi, e molte preghiere e progetti vengono compiuti per smantellare queste muraglie non necessarie. Attualmente le più ampie giurisdizioni in America sono quella greca, la O.C.A. (radici russe), quella antiochena (radici arabe). Le più grandi differenze tra di loro sono le ricette dei pasticcini serviti all'ora del rinfresco parrocchiale. Vorrei che si potesse dire che ogni parrocchia locale è ansiosa di dare il benvenuto a nuovi arrivati, ma alcune sono ancora così legate alla loro esperienza di immigrati, che si chiedono perché degli "stranieri" dovrebbero interessarsene. Visitare diverse parrocchie ortodosse vi aiuterà a imparare dove vi trovate più a vostro agio. Probabilmente ne cercherete una che usi molte parti nella vostra lingua nelle sue funzioni. Alcune parrocchie, con una alta percentuale di convertiti, avranno funzioni esclusivamente nelle lingue occidentali locali. L'Ortodossia sembra spaventosamente differente a prima vista, ma con il passare delle settimane lo è sempre di meno; per noi convertiti, inizia sempre più a farsi sentire come la nostra casa. Spero che la vostra prima visita a una chiesa ortodossa sia piacevole, e che non sia l'ultima.

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LE CHIESE D'ORIENTE: GLI ORTODOSSI

Oggi più di ieri può capitare, partecipando ad un viaggio turistico in qualche paese che dà sul Mediterraneo orientale, di incontrare chiese e abitanti di quelle regioni che pur dichiarandosi cristiani non sono cattolici bensì si dicono ortodossi. Ne nasce la voglia di saperne di più. Così può avvenire visitando la Grecia con le sue isole, l'Egitto… il fatto è evidentissimo a Gerusalemme, al Santo Sepolcro, alla basilica della Natività di Betlemme. E' vero che in questi paesi la maggioranza della popolazione è di religione islamica, ma esistono pure minoranze cristiane e soprattutto avviene di imbattersi in monumenti d'importanza storica ed artistica eccezionale come S. Sofia a Istanbul che richiamano un passato cristiano. La medesima impressione si ha visitando la Russia, l'Ucraina, la Romania, ecc.

Il termine "ortodosso" proviene dalla lingua greca e significa "fede retta, giusta". Per noi cattolici tale è la fede della Chiesa di Roma, alla quale apparteniamo. Per gli orientali esprime invece la loro fede, tanto che "ortodosso" è diventato sinonimo di "cristiano d'Oriente". Questa designazione geografica, Oriente, non va presa in senso assoluto, tanto da comprendervi l'India o la Cina o il Giappone, ecc., ma indica le popolazioni situate, in modo generico, ad oriente del Mediterraneo e dell'Adriatico fino alle terre occupate in antico dall'impero romano. E' il riferimento alla storia che aiuta a capire l'origine e l'estensione dell'"Ortodossia".

L'imperatore Costantino (280-337), divenuto unico signore dell'immenso impero romano, si trovò nella necessità di avere un centro di comando in una località più spostata verso oriente rispetto a Roma per poter amministrare quelle regioni. Scelse il luogo dove sorgeva già Bisanzio, lo trasformò, eresse una nuova città che dal suo nome venne chiamata Costantinopoli. Quando nel 1453 la conquisteranno gli arabi con Maometto II prenderà il nome di Istanbul, che conserva tuttora. Ma non era l'unica città rilevante del tempo. Oltre a Roma erano di grande importanza Antiochia, attualmente al sud della Turchia, al confine con il nord della Siria, oggi tutta musulmana con una minuscola comunità di cristiani, ed Alessandria d'Egitto, la città più importante di quel paese prima che venisse fondato il Cairo. Se non dimentichiamo Roma e vi aggiungiamo anche, naturalmente, Gerusalemme, abbiamo i cinque nomi di città attorno alle quali si svolse la vita dei cristiani d'Oriente e, per Roma, di noi cattolici ad Occidente e dunque la storia delle nostre radici comuni, della Tradizione Apostolica, di una Fede Comune tanto che già nel primo secolo si usava dire Cattolica, termine derivante dal greco che vuol dire "universale".

Bisogna poi ancora sottolineare, per comprendere quanto stiamo dicendo, che la tendenza regionalista era ed è sempre stata molto viva, non soltanto in Occidente ma anche in Oriente, ed ogni popolo o etnia tendeva a trasmettere e vivere seguendo le proprie tradizioni, che nella religione portano ad avere non soltanto lingue ma anche riti diversi, se pur fino a quando si rimase bene o male uniti, uguali nella sostanza dottrinale.

 Il tutto, è facile immaginarlo, ha come conseguenza una notevole frammentazione di genti, lingue, modi differenti di celebrare la propria liturgia, pur conservando la medesima fede nelle verità fondamentali: Dio uno e trino; Gesù, Figlio di Dio fattosi uomo in Maria, morto e veramente Risorto e che asceso al Cielo, ritornerà gloriosamente per giudicare i vivi e i morti. Questa distinzione tra essenziale e accidentale non va mai dimenticata o sottovalutata.

Tanto noi cattolici quanto i fratelli "ortodossi" siamo cristiani perché professiamo la medesima fede, abbiamo ricevuto il battesimo che ci rende figli di Dio, abbiamo i medesimi sette sacramenti (se pur intesi diversamente nella Liturgia) come mezzi di salvezza, e la medesima "Parola di Dio" trasmessa dalle Sacre Scritture, la Bibbia, nutre la nostra vita cristiana, così come in comune la Tradizione dei Padri della Chiesa.

Ragioni storiche e teologiche ci hanno divisi. L'emergere successivo dell'importanza dei centri politici presenti nelle città sopra ricordate, soprattutto poi di Costantinopoli divenuta col tempo la "seconda Roma", creò località d'interesse storico politico militare religioso, che attrassero a sé le popolazioni gravitanti attorno ad esse. Poi ci furono lunghe e contrastanti discussioni teologiche svoltesi attorno alla persona di Gesù Cristo. Sembra un paradosso, ma propria Gesù di Nazareth, figlio di Maria, fu al centro di dispute teologiche, a volte anche aspre, che contrapposero spesso vescovi e comunità tra di loro, infatti erano preti e vescovi i maggiori eretici eppure, paradossalmente, per risolvere tale questioni, la Chiesa attraverso Sinodi e Concilii finiva per decretare in senso unitario le maggiori dottrine della salvezza.

La cosa non dovrebbe stupire. Gesù, Figlio di Dio, è l'unica persona che è contemporaneamente Dio e uomo. Come concepire ed esprimere con parole umane questa realtà? Come dire il mistero? In Oriente erano fiorite diverse scuole teologiche, fondate sulla cultura greca precedente, e questi filoni culturali orientavano a presentare il mistero di Gesù Cristo con categorie concettuali non sempre coincidenti. Specialmente le scuole di Alessandria e di Antiochia si segnalavano a questo riguardo. Ancora. Lo Stato non veniva concepito come "laico", estraneo a questi problemi, ma la religione era un tutt'uno con la vita di ogni giorno, e l'imperatore era anche il moderatore della vita religiosa, tanto da indire lui stesso i vari concili ecumenici, sette, che si svolsero in Oriente sotto la sua autorità se pur dottrinalmente non ebbe mai voce in capitolo.

Il Concilio di Calcedonia (451) trovò la formula definitiva: Gesù Cristo è "una sola persona", quella del Verbo increato, cioè della seconda persona della SS. Trinità, ma, in quanto fattosi uomo, dotato di "due nature", quella umana e quella divina, per cui, rimanendo Dio, è pure completamente uomo. Il Concilio precedente, quello di Efeso (431), già aveva definito Maria SS. "Madre di Dio", chiamata in greco "Theotòkos"- Genitrice di Dio-. Ricordiamo che gli orientali, gli Ortodossi, hanno tantissima devozione alla Madonna, certamente non meno di noi Occidentali, Cattolici, anzi per certi aspetti forse è anche più profonda in senso di rispetto di quel Mistero che ci lascia senza parole: Gesù si è scelto una Madre!

Non bisogna tuttavia pensare che le Chiese Orientali si siano separate dalla Chiesa di Roma soltanto per questioni teologiche. Sulla separazione hanno influito moltissimo "fatti storici", maturati lungo i secoli che hanno sempre maggiormente distinto fino a contrapporli l'Oriente dall'Occidente. La storia è costellata di tanti momenti di lotta fra fratelli, ed anche le chiese non ne rimasero esenti. Con il 1054, ad opera del patriarca di Costantinopoli Michele Cerulario, si operò lo scisma definitivo che a tutt'oggi divide la Chiesa Cattolica da quella Ortodossa nonostante nel 1967 si siano tolte entrambi le scomuniche.

Oltre a quanto detto, l'elemento fondamentale, almeno sul terreno pratico, che ci separa da loro è il "Primato petrino", cioè il dovere che ha il Vescovo di Roma, il Papa, come successore di Pietro, di presiedere la Chiesa. Le difficoltà possono consistere nel modo dell'esercizio del Primato, e Giovanni Paolo II ha chiesto lui stesso di esaminare il problema, ma non nella sostanza: Gesù non ha fondato più chiese, ma una chiesa sola. Pietro, ed i suoi successori, hanno il dovere di conservare questa unità. Compito difficilissimo, perché come la storia dimostra, le occasioni di conflitto sono sempre tante.

Le chiese d'Oriente sono in genere "autocefale", cioè si comandano ciascuna secondo la propria identità, magari in grado diverso se veri patriarcati o soltanto metropolie. Fra tutte, la più numerosa, con 60.000.000 di fedeli, è quella della Russia, presieduta in questo tempo dal patriarca Alessio II. Ha sofferto tanto nel secolo XX, come tutti sappiamo, ed ha tanti santi. Il Patriarca che coordina, ma senza potere deliberativo, le varie chiese indipendenti, è il Patriarca che ancora oggi risiede a Costantinopoli (=l'odierna Istanbul), nel quartiere del "Fanar", Bartolomeo I.

Giovanni Paolo II non ha mai perso occasione di favorire i buoni rapporti con queste chiese, come abbiamo spesso visto nei suoi viaggi. Nella lettera enciclica "Orientale lumen" (= la Luce dell'Oriente del 2 maggio 1995), ci invita a:

  1. Conoscere l'Oriente cristiano. Un'esperienza di fede;

  2. A passare dalla conoscenza all'incontro.
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Per chi volesse saperne di più su questo

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argomento, insieme interessantissimo ma anche molto complesso, si consiglia: Filippo Carcione, "Le Chiese d'Oriente. Identità, patrimonio e quadro storico generale" San Paolo, 1998.

Giuseppe Marocco

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05/11/2008 18:48

Quali sono i requisiti per diventare prete ortodosso?<O:P></O:P>

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Anche se non esiste una "lista" fissa di requisiti, penso che tu dovresti considerare seriamente quanto segue. <O:P></O:P>

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1. Prega. Cerca di discernere se il Signore ti sta chiamando al presbiterato. L'ordinazione non è qualcosa che dovremmo cercare; piuttosto, dovrebbe essere una risposta a una chiamata del nostro Signore. Senza la preghiera e i momenti di quieta riflessione, non discerneremo mai la "voce sommessa del Signore" che ci chiama a compiere la sua volontà. Naturalmente, tutto questo lo dovresti fare nell'ambito di una regola di preghiera e di frequente partecipazione alle funzioni liturgiche e ai Sacramenti, alle feste e ai digiuni, e alla vita spirituale generale che dovresti sviluppare ed espandere giorno per giorno. Sforzati di focalizzarti su ciò che Dio vuole che tu faccia, non su ciò che tu vuoi fare.<O:P></O:P>

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2. "Metti alla prova" la tua chiamata. Non presumere immediatamente che questo sia ciò che desideri fare per il resto della tua vita. Cerca altre cose. Segui corsi e leggi libri di discipline completamente differenti dal sacerdozio ministeriale, e allo stesso tempo, segui corsi e leggi libri di storia, filosofia, scienze religiose, civilizzazioni, arte, comunicazione, grammatica e scrittura, e cose simili. Considera altre opzioni basate sui tuoi talenti e doni, mentre cerchi di discerne ciò a cui Dio ti chiama - o non ti chiama. Allo stesso tempo, leggi e studia le Sacre Scritture, gli scritti dei Santi Padri, le viite dei santi, la storia della Chiesa, scritti dottrinali e devozionali, e opere generali sul cristianesimo ortodosso. Discuti le tue letture con il tuo parroco/padre confessore, e non avere mai paura di fare domande. Ricorda sempre che non esiste una domanda stupida, ma la paura di fare domande può davvero essere stupida. Dai un taglio all'orgoglio personale con la disponibilità a cercare chiarificazione per quelle cose che sembrano difficili da afferrare. <O:P></O:P>

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3. Fatti coinvolgere nella vita della parrocchia, non solo partecipando alle funzioni - cosa che è di somma importanza - ma anche lavorando con altre persone nei ministeri laicali, offrendo il tuo tempo e i tuoi talenti a vari progetti e programmi, servendo nel consiglio parrocchiale o in altri gruppi, partecipando alla scuola della chiesa, a programmi di istruzione per adulti, alle assmblee diocesane e ad altre riunioni al di fuori della parrocchia, cantando nel coro alle funzioni, visitando i parrocchiani malati o in ospedale, e facendo attività in comune e costruendo amicizie con altri membri della comunità parrocchiale. Queste cose ti aiuteranno a discernere i tuoi punti di forza e di debolezza, i tuoi interessi, e così via. Ti aiuteranno anche a prepararti per cose che non possono sempre essere apprese in un ambiente accademico o in una classe. Dato che la gran parte dei preti passa la propria vita nelle parrocchie, una solida e positiva esperienza di vita parrocchiale come laico - anche una "esperienza positiva" del "lato negativo" della vita parrocchiale - è assolutamente essenziale prima di entrare in un seminario.<O:P></O:P>

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4. Costruisci una solida relazione con il tuo parroco/padre confessore. Permettigli di farti da mentore. Digli che cosa pensi del sacerdozio. Accetta le sue parole sia di incoraggiamento che di scoraggiamento. Cerca la sua guida, direzione e consiglio. Chiedigli di condividere con te le sue esperienze. Offrigli di assisterti in ogni modo che ritenga appropriato. Inoltre, è una buona idea cercare di conoscere il tuo vescovo a livello personale. Parlagli del tuo desiderio di servire la Chiesa. Chiedigli il suo consiglio e la sua guida. Permetti pure al tuo parroco/padre confessore e al tuo vescovo di scoraggiarti, perché questa è una parte importante nel mettere alla prova la tua vocazione. [Quando gli altri cercano di scoraggiarci, questo ci forza spesso a dare uno sguardo più serio a ciò che stiamo cercando o - come detto prima - a ciò a cui stiamo rispondendo. E' anche importante discutere ogni impedimento che possa divenire un ostacolo all'ordinazione.] Sii onesto e aperto con loro riguardo al tuo status coniugale, alla tua provenienza, alle tue aspettative, e a qualsiasi questione morale o etica che possa essere rilevante. Cerca il loro consiglio per superare ogni ostacolo o pericolo o dubbio che possa danneggiare la tua vita o crescita spirituale prima di procedere.<O:P></O:P>

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5. Prendi contatto con i seminari e i centri di studi teologici. Chiedi letteratura sui loro programmi, corsi, vita quotidiana, aspettative. Leggi queste risorse attentamente e in spirito di preghiera. Condividile con la tua famiglia, il tuo parroco/padre confessore, e altri di cui apprezzi il giudizio. <O:P></O:P>

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6. Programma una visita ai seminari. Passaci qualche giorno. Osserva le classi, parla con docenti e studenti, partecipa alle funzioni, e cerca in generale di percepire una "sensazione" della scuola e di tutto ciò che ha da offrire. Partecipa a programmi offerti dai seminari a individui che hanno in programma il sacerdozio. Vi sono seminari che tengono programmi di uno o due giorni per individui interessati agli studi teologici.<O:P></O:P>

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7. Iscriviti a un seminario. Prendi seriamente i tuoi studi, ma non prendere te stesso tanto seriamente quanto ti sentiresti tentato. Assorbi quanta più "informazione" possibile, ma non a spese della "formazione" spirituale. Evita i pettegolezzi e la politica ecclesiastica, riconoscendo che tali cose possono non solo deluderti, ma anche indurirti, non solo nei confronti del sacerdozio, ma anche della Chiesa. Focalizzati su Dio e sui modi di discernere ciò a cui Egli ti sta chiamando. Penso che sia anche importante farsi coinvolgere nell'atmosfera di compagnia che il seminario offre, costruendo amicizie che dovrebbero durare per tutta la vita. Permetti agli insegnarti di seguire i tuoi progressi, e cerca di conoscere il clero delle parrocchie vicine al seminario. Essi, come il parroco/padre confessore "a casa," sono una preziosissima risorsa, soprattutto per comprendere le cose che non si insegnano facilmente in un ambiente accademico.<O:P></O:P>

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8. Mentre la tua "carriera di seminario" si avvicina, considera ancora se hai una chiamata genuina al ministero ordinato. Se senti di averla, discutine con il tuo parroco/padre confessore, il clero del seminario, il tuo vescovo, e la tua famiglia. Essi ti guideranno più avanti, in modo appropriato alla tua situazione in quel punto della tua vita e dei tuoi studi. Se senti che in realtà non dovresti cercare l'ordinazione, considera i molti modi in cui puoi servire la chiesa da laico. Anche se la Chiesa ha sempre bisogno di altri preti e diaconi, ha pure bisogno di laici istruiti che servano in ministeri laicali e giovanili, come insegnanti, direttori di coro, educatori, amministratori, membri di consigli parrocchiali, e così via. Non c'è niente di sbagliato nel frequentare un seminario e quindi nel servire la Chiesa come un ministro laico di cui c'è tanto bisogno, e la Chiesa può certamente trarre beneficio da ministri e direttori laici teologicamente addestrati e spiritualmente formati. Ciò che ho scritto riflette la mia opinione personale in materia, e vi sono certamente molte altre cose che vorrebbero Aggiungere persone ben più esperte di me. Spero comunque che questo ti offra materiale di riflessione, e che cosidererai queste idee con cura, in spirito di preghiera e con serietà, e che cercherai consigli simili da altri. Le decisioni che prenderai ti coinvolgeranno letteralmente per il resto della tua vita.<O:P></O:P>

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Spero che questo ti sia di aiuto.<O:P></O:P>

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Tratto dalle Domande e Risposte sulla Fede Ortodossa, un servizio a cura di Padre John Matusiak, sul sito della Chiesa Ortodossa in America (www.oca.org) 

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