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LA MISTAGOGIA DELLE NOZZE

Ultimo Aggiornamento: 05/11/2008 18:59
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05/11/2008 18:59

ANALISI MISTAGOGICA DEL RITO DEL FIDANZAMENTO

I fidanzati si presentano davanti alle porte della chiesa, l’uomo a sinistra e la donna a destra del sacerdote, che va loro incontro col libro dell’Evangelo.
Il sacerdote fa loro baciare il sacro libro significando così che è lo stesso Cristo che li accoglie nella sua casa. Quindi consegna una candela accesa ai fidanzati e ai testimoni e cantando l'inno alla Madre di Dio: Axion estìn (E' degno veramente proclamarti beata...), si avvia verso il soléa.
Lì si ferma e intona la dossologia solita dell'ufficiatura non eucaristica (l’altra: quella eucaristica sarà intonata all'inizio del rito dell'incoronazione, per la connessione del Matrimonio con l'Eucaristia).
Segue una litania di supplica con diverse intenzioni legate alla circostanza: il Fidanzamento, per tanti versi simili a quelle che saranno dette nel rito della Coronazione.
Seguono due brevi preghiere, forse le più antiche, tra quelle del matrimonio a noi pervenute.

La prima preghiera supplica Dio che sia lui stesso a benedire i suoi servi fidanzati, Lui che ha raccolto in unità le cose divise, e che ha benedetto Isacco e Rebecca facendoli eredi della promessa.

La seconda preghiera chiede a Dio la benedizione del fidanzamento e ricorda l’immagine Cristo-sposo e Chiesa-sposa, come si è sopra accennato.

Dopo le due brevi preghiere il sacerdote fa loro congiungere le mani e quindi consegna loro l’anello quale caparra del "futuro" matrimonio.
Che l’anello sia caparra lo dice lo stesso verbo greco: "arrhavonízetai" cioè "si fidanza dando l'arra" ossia il pegno dell’anello quale impegno dell’amore. In altre parole i fidanzati dandosi l'anello si impegnano l’uno con l’altra per il matrimonio e la fedeltà coniugale.
Dopo aver loro consegnato l’anello, il sacerdote glieli scambia per tre volte, e dopo di lui anche i testimoni presenti, quindi recita una lunga preghiera dove si ricorda il significato dell'anello, potestà, glorificazione, fedeltà alla parola data, dignità : "con un anello fu data potestà a Giuseppe in Egitto (Gn 41,42), con un anello fu glorificato Daniele nella città di Babilonia (Gn 6,17), con un anello si svelò la verità di Tamar (Gn 38, 17-26), con un anello il nostro Padre celeste ridiede la dignità di figlio a colui che l'aveva perduta (Lc 5, 2) ".
La preghiera supplica Dio affinché confermi la parola che i fidanzati si scambiano, stabilendoli nell'unione santa che viene da Lui, perché è Lui che benedice e santifica ogni cosa. E' questo l’elemento tipico di ogni celebrazione cristiana: l’invocazione del Signore, affinché con la sua celeste benedizione, trasformi la realtà comune in realtà trasfigurata, celeste, cioè trasformata secondo le esigenze del Regno di Dio.
La preghiera infine fa riferimento alla mano (destra) del Signore che per mezzo di Mosè guidò a salvezza il popolo attraverso il Mar Rosso.
L’anello del fidanzamento nella destra degli sposi (46), è il segno della protezione di Dio attraverso il mare della vita.
La preghiera infine si conclude con l’augurio che la loro vita sia sempre sotto la protezione dell’Angelo del Signore, che cammini davanti a loro tutti i giorni della loro vita.
Il semplice atto dello scambio dell’anello viene così trasformato dalla liturgia bizantina, in un legame essenziale che unisce Dio con la nuova coppia, e il pegno tra i due fidanzati trova il suo modello ultimo nella fedeltà di Dio alla sua promessa in favore del suo popolo.
A questo punto dovrebbe seguire il congedo, ma dovendo continuare, il sacerdote non congeda nessuno e intona il Salmo 127 che è il proemio del rito della Coronazione.

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