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La Vergine Maria...3

Ultimo Aggiornamento: 05/11/2008 19:57
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05/11/2008 19:55

La Dormizione di Maria
   

La tradizione copta usa distinguere la morte di Maria (celebrata il 29 gennaio) dalla sua Assunzione in cielo (22 agosto). Per questo il mese mariano dei copti è agosto. Vediamo alcuni testi della liturgia.
  

La festa mariana della Dormizione, intesa come celebrazione, insieme, della fine della vita terrena e inizio di quella al cielo, è la festa maggiore di Maria per tutti gli orientali, che sono concordi nel fare di agosto un vero mese mariano. Ciò è vero anche per la Chiesa copta d’Egitto che, non contenta di avere un’unica festa, ha voluto due celebrazioni distinte: la Dormizione (o morte) e l’Assunzione in cielo. Così per i Copti Maria è morta il 21 tubah (il nostro 29 gennaio); il 16 misri (22 agosto), dopo 206 giorni nel sepolcro, il suo corpo, per opera del Figlio, si è riunito all’anima ed è stato assunto in paradiso dove Maria trionfa, in prossimità del trono di Dio, con grado di gloria che supera tutto ciò che si possa concepire. Questo modo di fare della Chiesa copta è frutto del ricorso a numerosi apocrifi del transitus che illustrano la sorte escatologica di Maria. Se ne trovano indizi e prove anche nei diversi testi liturgici per la celebrazione, ivi compresa l’omiletica mariana, come vedremo.

Il discorso di Teodosio patriarca di Alessandria

Merita attenzione una lunga omelia così intestata: «Sermone pronunciato dal beatissimo nostro padre, l’abba Teodosio, arcivescovo di Alessandria, confessore cristoforo. Lo tenne il 16 misri (22 agosto), per l’assunzione di nostra Signora Maria. Iniziò con l’economia di Cristo, terminando con la consumazione e l’assunzione beata della santa Vergine. Pronunziò il discorso l’ultimo anno di vita, quello stesso in cui si sarebbe riposato nella pace di Dio. Amen».

L’autore del discorso è Teodosio, patriarca di Alessandria dal 536 al 566. Contrastato da Giustiniano che lo tenne in esilio a Costantinopoli per tutto il periodo del suo patriarcato, con l’appoggio di Teodora riuscì a riorganizzare la Chiesa monofisita in Egitto, Siria e Arabia, divenendone il primo capo. Svolse una feconda carriera di scrittore e di teologo. Della sua produzione, tutta in greco, restano pochi frammenti nella redazione originale, una raccolta di opere teologiche e canoniche in traduzione siriaca e alcune omelie (probabilmente "cattedrali") in traduzione copta; tra queste, spicca quella sulla Dormizione e l’Assunzione di Maria.

In questa lunga omelia, pronunciata nel 566 e pervenuta a noi in lingua copta, dopo aver inquadrato la figura di Maria negli avvenimenti che vanno dall’Annunciazione al Natale, egli tratta nella seconda parte della morte e Dormizione di Maria; nella terza parte tratta invece della risurrezione, Assunzione e gloria celeste di Maria. L’autore sostiene di aver attinto le notizie in un manoscritto conservato nella biblioteca di Alessandria e proveniente da Gerusalemme. Secondo l’omelista 206 giorni separano la morte dall’Assunzione della Vergine, spiegando così il fatto che la Chiesa copta e anche quella etiopica festeggiano separatamente la Dormizione e l’Assunzione di Maria (discorso completo in Testi mariani del primo millennio, vol. IV, pp. 53-69).

Basilica della Dormizione a Gerusalemme, costruita nel 1906-10 dai tedeschi.
Basilica della Dormizione a Gerusalemme, costruita nel 1906-10 dai tedeschi.

Il Sinassario del giorno

Per la festa della Dormizione, il 21 tubah, la liturgia copta trova nei suoi numerosi libri liturgici i testi poetici o in prosa da cantare. Si tratta, nella maggioranza dei casi, di veri contrappunti meditativi cantati in coro da tutta la comunità. Si intrecciano lunghe litanie che esaltano Maria con una infinità di titoli tratti dalla Bibbia, dalla storia sacra o dalle bellezze della natura. Per la festa della Dormizione che qui ci interessa, i testi s’incontrano in tre libri diversi: 1) il Sinassario; 2) ilDifnar (o Antifonario); 3) il libro detto Psallie e Turahat.

Il Sinassario, libro che fornisce informazioni storiche ed esegetiche sull’origine e il senso della festa, ci dà un testo relativamente lungo che si sofferma sugli eventi che hanno preceduto e accompagnato la morte della Vergine e l’ordine dato dallo stesso Cristo di custodire il corpo della Madre nel Getsemani. Il racconto si sofferma sui diversi eventi più o meno leggendari, come il gesto sacrilego degli Ebrei che vollero disturbare il corteo funebre, quello dell’apostolo Tommaso giunto in ritardo, ecc. Il racconto si conclude fornendo un calcolo degli anni di vita della Vergine. Eccone il testo.

«Oggi si è riposata la Vergine, la pura Madre di Dio, Mart (Signora) Maria, la Signora di tutte le donne. Mentre la Santa [Vergine] se ne stava presso il santo sepolcro, assorta in assidua preghiera, fu informata dallo Spirito Santo che sarebbe stata portata via da questo mondo caduco. Allora tutte le vergini di Gerusalemme, avvertite dal Signore, si recarono presso di lei. Fecero similmente tutti i discepoli che erano ancora in vita. Tutti si disposero intorno a lei, che giaceva sul letto. Le si avvicinò anche il Cristo Signore, unitamente ad una moltitudine di angeli che scesero a miriadi.

«II Figlio le fece animo, preannunziandole la pace e il riposo che stava per ricevere. E dato che la Vergine aveva timore sia degli angeli addetti ai tormenti, che in quell’ora si aggiravano nell’aria, sia del fuoco, egli la rassicurò che nessuno di essi poteva avere potestà su di lei. Intanto, essendosi avvicinata l’ora della sua traslazione, gli apostoli e le vergini la supplicarono di benedirli. E lei, poste le mani su di loro, li benedisse. Dopo questo, il Signore prese la sua anima beata, l’avvolse in una stola candida, e la portò con sé nella sede eterna.

«Quanto al corpo, [Cristo] ordinò agli apostoli di trasferirlo al Getsemani e di dargli una degna sepoltura. Ma i Giudei, risaputa la cosa e considerando che lei era la santa Mart Maria, andarono incontro al corteo, e uno di loro afferrò il feretro e lo trattenne in modo da ostacolarne la sepoltura. Ma le sue mani furono rescisse e rimasero aderenti al feretro sino a quando, convertitosi al Cristo Signore, si abbandonò a suppliche, emise calde lacrime, e si pentì del suo gesto. Finalmente, intervenendo le preghiere degli apostoli, le sue mani tornarono al proprio posto.

«Dopo che la Vergine fu sepolta, il Signore nascose il suo corpo, dato che era noto al pubblico. Nel frattempo l’apostolo Tommaso era assente. Ma in seguito questi, essendo portato da una nuvola, s’incontrò con il suo corpo circondato e trasportato dagli angeli. Uno di questi gli disse: "Affrettati a baciare il corpo della pura Mart Maria". Ed egli in fretta lo baciò. E allorché pervenne ove erano gli apostoli, questi lo misero al corrente della morte della Vergine. Ma Tommaso disse loro: "Sappiate che io, come dubitai della risurrezione del Cristo Signore, così ora non crederò finché non avrò visto il corpo [della Vergine]". Pervenuti al sepolcro per mostrare a lui il corpo, lo scoprirono e lo trovarono vuoto. Allora Tommaso, vedendoli stupefatti ed atterriti, narrò loro come egli si fosse incontrato con quel corpo. In più, lo Spirito Santo rivelò loro che non era volontà del Signore che il corpo di sua madre restasse sulla terra. Però il Signore aveva promesso ai suoi discepoli di mostrare di nuovo ad essi quel corpo. Così rimasero in attesa di vedere realizzata tale promessa. Poterono rivederlo il giorno del 16 misri.

La Tomba di Maria a Gerusalemme, un'antica cripta risalente al V secolo.
La Tomba di Maria a Gerusalemme, un’antica cripta risalente al V secolo.

«Il totale degli anni della vita terrena della Signora Vergine Maria assomma a 60 anni: 12 li trascorse nel tempio, 34 nella casa di Giuseppe sino all’ascensione del Signore e 14 dopo l’ascensione del Signore nella casa di Giovanni evangelista, secondo quanto raccomandò il Signore che disse a Maria: "Questi è tuo figlio", e a Giovanni: "Questa è tua Madre". Che la sua intercessione e la sua benedizione sia con noi tutti sino all’ultimo respiro, e nei secoli dei secoli. Amen» (G. Giamberardini, Il culto mariano in Egitto, vol. III, pp. 54-56).

Testi liturgici dal Difnar

Il libro liturgico copto del Difnar, nome abbreviato di Antifonario, contiene i due testi che seguono, chiamati il primo Considerazione (valutazione teologica), il secondo Dossologia, una specie di glorificazione che si recita, come indicato nel libro, davanti all’icona della Vergine. Ne diamo qui la traduzione italiana.

Considerazione

«Eva fu ingannata dal serpente sino al punto di mangiare il frutto dell’albero, tanto che contro di lei fu pronunziata la sentenza: "Partorirai figli nel dolore". Ma Dio, vedendo che la forza di Satana si era impossessata del genere umano, inviò il suo Figlio per salvare il mondo e per liberare Adamo e i suoi discendenti. Dimora del Dio Verbo è stata la Vergine, la figlia di Gioacchino, per merito della sua purità e della sua verginità. Nessun eletto poteva rassomigliare a lei: poiché il Figlio di Dio, come ebbe pietà del nostro genere umano, inclinò il cielo e scese sulla terra. Dalla sua divinità emanò come un raggio e prese carne da lei, sua Genitrice. Così il seno di Maria diventò la dimora di Dio. Lei lo partorì al mondo e rimase vergine. Se tutti i sapienti si riunissero, essi non potrebbero esporre lo splendore di Maria. Per questo noi ci prostriamo dinanzi a lei, e la supplichiamo di intercedere per noi e di chiedere al suo Figlio unigenito di usarci misericordia e di perdonare i nostri peccati. Sì, preghiamo e supplichiamo per ottenere pietà, per l’intercessione della Vergine presso l’Amante degli uomini» (Giamberardini, pp. 83-84).

Dossologia

«Ave, o Maria, Vergine santa. Ave alla Madre di Dio, che è Luce vera. / Ave alla Vergine che si è elevata tra cielo e terra. / Ave alla sorgente d’acqua, che ristora gli assetati. / Ave a te, o Maria, Vergine senza macchia. / Ave a colei che è insieme Madre di Dio e sua ancella. / Ave alla seconda cupola, destinata al Figlio. / Ave alla dimora del Dio Verbo. / Ave alla Vergine che ha portato nel suo seno il Salvatore, al fine di liberare noi dai nostri peccati. / Ave al tempio dello Spirito Santo. / Ave alla corona, che è l’onore delle nostre assemblee. / Ave a colei che ha irraggiato sull’universo, e che è stata educata nel tempio di Dio. / Ave al paradiso spirituale e santo. / Ave all’albero della vita, che non conosce la privazione causata dalla morte. / Ave al campo puro, benedetto da Dio. / Ave alla vigna del Signore Sabaot. / Ave allo scettro santo della testimonianza. / Ave all’albero d’ulivo, piantato nella casa del Signore. / Ave all’origine pura della profezia. / Ave alla corona apostolica, che non trapassa. / Ave a colei che ha generato il Dio Verbo, il nostro Signore Gesù Cristo, che è venuto e ci ha salvati. / Noi, o Maria, per la tua intercessione presso l’Amante degli uomini, supplichiamo per ricevere misericordia» (Giamberardini, pp. 83-84).

Psallie e Turuhat

Il libro liturgico che si chiama Psallie e Turuhat (Salmi e glosse), una raccolta di inni sacri per celebrare i misteri cristiani, fornisce per la festa della Dormizione due Psallie che ripetono all’incirca gli stessi concetti. Ecco il testo della prima, tradotto dall’arabo.

Particolare della basilica della Dormizione.
Particolare della basilica della Dormizione.

Psallia per la Signora Santa Vergine Maria

«Guardami, o Signore, e ascoltami, che possa aprire la mia bocca e cominciare con fiducia [...] a proclamare l’onore di colei che è piena di gloria, Maria, Madre del Messia.

«Sì, veramente, il giorno commemorativo della sua morte è il 21 del mese di tubah: per questo è necessario che noi, popolo ortodosso, ci riuniamo per celebrare la gloria di colei che è sposa senza talamo.

«Per lo stesso motivo si riuniscono intorno a lei gli angeli e i patriarchi, ognuno nel proprio ordine. Ecco: il nostro padre Adamo, Abele che fu il primo giusto, Noè, Abramo, Isacco il beniamino. Tutti gli eletti della Chiesa, dal principio alla fine, di generazione in generazione, hanno disposto il loro tempo: per primo viene Giacobbe-Israele, poi Mosè l’iniziatore della legge, Salomone e David suo padre, che è il salmista giusto, e i primi profeti: tutti la circondano in questo giorno, perché di lei hanno proclamato la gloria.

«Ugualmente si riuniscono intorno a lei i nostri santi padri apostoli: in primo luogo il nostro padre Pietro e il vergine Giovanni; poi vengono le vergini, che si trovano sul monte Uliveto; e, ancora, le donne libere, che sono venute presso di lei dalla loro vita.

«Ma prima di ogni altro, ecco il suo Figlio unigenito, Gesù Cristo, il Creatore. Con lui vi è Giovanni, il suo parente.

Subitamente arrivano Elisabetta, Salome ed Anna: e tutte si recano presso la Sposa. Vengono insieme alla madre Eva. Queste unitamente a tutte le schiere dei giusti, prendono un posto a sedere intorno a lei, mentre lei lascia il suo corpo con timore e tremore.

«Il nostro Signore buono dice alla Vergine, sua Madre: "Ave, o paradiso, o tabernacolo puro. O voi tutti, rallegratevi con esultanza nel regno dei cieli, per causa della sua morte, per questo monte spirituale".

«Maria a Gesù: "Ascolta, o mio caro, o Figlio di David: tu che hai esaudito la mia preghiera: perché costoro sono venuti a prendere la mia anima?". In quel momento stesso lei aprì la bocca e rese la sua anima nelle mani del Signore. Così uscì dal suo corpo.

«Tutte le schiere degli angeli, a migliaia e migliaia, cantavano animosamente davanti a lei, in direzione del cielo: mentre i discepoli, l’uno dopo l’altro, portavano il suo corpo verso il Getsemani secondo le parole del Signore, il quale è mirabile nelle sue opere.

«Ave a te, o Vergine, che hai generato per noi colui che è vita! Tu sei morta secondo il mondo, però hai ereditato la vita! Tutte le anime degli ortodossi, passate da questo mondo, implorano te, o Pura, alfine di abitare nel paradiso.

«O Madre di tutti i viventi, prega per chi è umiliato. Donagli consiglio in tutte le sue azioni, sino alla fine della sua vita» (Giamberardini, Il culto mariano in Egitto, vol. III, pp. 95-96).

Dal Libro delle glorificazioni

Il Libro delle glorificazioni, che contiene testi poetici celebranti nei giorni della loro festa la Vergine, gli apostoli, i martiri e altri santi, ci offre per la festa della Dormizione la Dossologia che segue, da dirsi il 21 tubah.

«Questa Vergine oggi ha ricevuto l’onore, oggi questa Sposa ha ricevuto la gloria. È stata rivestita di ornamenti d’oro, con rifiniture di ogni qualità!

«Davide ha mosso la prima corda della sua arpa e ha alzato la voce dicendo: "La Regina, o Re, sta in piedi alla tua destra".

«Poi ha mosso la seconda corda della sua arpa, e ha alzato la voce dicendo: "Ascolta, o Figlia, e porgimi il tuo orecchio, dimentica il tuo popolo e tutta la casa di tuo Padre".

«E ha mosso la terza corda della sua arpa, e ha alzato la voce, dicendo: "Tutta la gloria della figlia del Re è dall’interno. È rivestita di ornamenti d’oro!".

«Poi ha mosso la quarta corda della sua arpa, e ha alzato la voce, dicendo: "Le vergini al suo seguito sono entrate dal Re".

«Ha mosso la quinta corda della sua arpa, e ha alzato la voce, dicendo: "Grande è il Signore, ed è molto benedetto nella città del nostro Dio, nel suo santo monte!".

«Poi ha mosso la sesta corda della sua arpa, e ha alzato la voce, dicendo: "Le ali della colomba sono coperte d’argento, e le sue estremità sono del pallore dell’oro".

«Poi ha mosso la settima corda della sua arpa, e ha alzato la voce, dicendo: "II monte di Dio è monte pingue, monte elevato e monte ferace".

«Poi ha mosso l’ottava corda della sua arpa, e ha alzato la voce, dicendo: "Le sue fondamenta sono sui monti santi, e il Signore ama le porte di Sion".

«E ha mosso la nona corda della sua arpa, e ha alzato la voce, dicendo: "II Signore ha scelto Sion, l’ha scelta ed ha abitato in essa"» (Giamberardini, Il culto mariano in Egitto, III, pp. 114-115).

Segnaliamo infine che i Copti hanno adottato l’abitudine di fare memoria della Dormizione il 21 di ogni mese, «per ordine dei santi padri» (Sinassario). Il fatto, che dà alla celebrazione il valore di una festa anche mensile, è proprio insieme alla Chiesa copta d’Egitto e alla Chiesa etiopica.

George Gharib

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