È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Benvenuto in Famiglia Cattolica
Famiglia Cattolica da MSN a FFZ
Gruppo dedicato ai Cattolici e a tutti quelli che vogliono conoscere la dottrina della Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica Amiamo Gesu e lo vogliamo seguire con tutto il cuore........Siamo fedeli al Magistero della Chiesa e alla Tradizione Apostolica che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre. Ti aspettiamo!!!

 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Cristiani Copti, Siri, Etiopi, Assiri, Armeni: una comune fede cristologica con la Chiesa Cattolica, dopo le incomprensioni del Concilio di Calcedonia

Ultimo Aggiornamento: 05/11/2008 20:16
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 11.290
Registrato il: 03/10/2008
Registrato il: 01/11/2008
Sesso: Maschile
05/11/2008 20:16

Dichiarazione comune di Giovanni Paolo Il e del catholicos degli Armeni Karekin I

Mentre si accingono a concludere il loro solenne incontro, nella profonda convinzione del suo significato particolare per la continuità delle relazioni tra la Chiesa cattolica e la Chiesa apostolica armena, sua santità papa Giovanni Paolo II, vescovo di Roma, e sua santità Karekin I, patriarca supremo e catholicos di tutti gli armeni, rendono umilmente grazie al Signore e Salvatore Gesù Cristo che ha permesso loro d’incontrarsi nel suo amore, per pregare insieme, per un fecondo dibattito sul loro comune desiderio di ricercare una più perfetta unità nello Spirito Santo, e per uno scambio di vedute sul modo secondo il quale le loro chiese possono dare una più efficace testimonianza al Vangelo in un mondo che va verso un nuovo millennio nella storia della salvezza.
Papa Giovanni Paolo II e il catholicos Karekin I prendono atto della profonda comunione spirituale che già li unisce, e unisce i vescovi, il clero e i fedeli delle loro chiese. Si tratta di una comunione con radici profonde nella comune fede nella Trinità santa e vivificante, fede proclamata dagli apostoli e trasmessa attraverso i secoli dai tanti padri e dottori della chiesa, da vescovi, sacerdoti, martiri alla loro sequela. Essi constatano con gioia che i recenti sviluppi delle relazioni ecumeniche e le discussioni teologiche, condotte in spirito di amore cristiano e di fratellanza, hanno dissipato molti dei malintesi ereditati dalle controversie e dai dissensi del passato. Tali dialoghi e incontri hanno preparato una salubre situazione di comprensione reciproca e il ristabilimento di una più profonda comunione spirituale basata sulla fede comune nella santa Trinità, che le due chiese hanno condiviso e condividono per mezzo del vangelo di Cristo e nella santa tradizione della chiesa.
Essi prendono atto con particolare soddisfazione del grande progresso compiuto dalle loro chiese nella loro comune ricerca dell’unità in Cristo, il verbo di Dio fatto carne. Dio perfetto nella sua divinità, uomo perfetto nella sua umanità, la sua divinità è unita alla sua umanità nella persona dell’unigenito Figlio di Dio, in una unione che è reale, perfetta, senza confusione, senza alterazione, senza divisione, senza forma di separazione alcuna.
La realtà di questa fede comune in Gesù Cristo e nella stessa successione del ministero apostolico è stata a volte oscurata o ignorata. Fattori linguistici, culturali e politici hanno in sommo grado contribuito all’insorgere di quelle divergenze teologiche che hanno trovato espressione nella loro terminologia di formulazione delle loro dottrine. Sua santità papa Giovanni Paolo II e sua santità Karekin I hanno espresso la ferma convinzione che, in virtù della comune e fondamentale fede in Dio e in Gesù Cristo, e quale risultato della presente dichiarazione, le controversie e le deplorevoli divisioni a volte derivate dai modi divergenti di esprimere tale fede, non dovrebbero più continuare a influire negativamente sulla vita e la testimonianza della chiesa oggi. Essi dichiarano umilmente davanti a Dio il loro dolore per queste controversie e dissensi, nella determinazione di estirpare dalla mente e dalla memoria delle loro chiese l’amarezza, le reciproche recriminazioni, e persino l’odio che si sono manifestati in passato, e che possono ancora oggi velare le relazioni veramente fraterne e genuinamente cristiane tra le autorità e i fedeli di entrambe le chiese, specie nel modo in cui tali relazioni sono andate sviluppandosi in tempi recenti. La comunione che già esiste tra le due chiese, la speranza di pervenire alla loro piena comunione, e l’impegno assunto per raggiungere tale scopo, dovrebbero diventare motivo per maggiori contatti, per un dialogo più regolare e più profondo, in modo da giungere a un maggiore grado di reciproca comprensione, e al ristabilimento di una condivisione nella loro fede e nel loro servizio.
Papa Giovanni Paolo Il e il catholicos Karekin I benedicono e offrono il loro sostegno pastorale a un maggiore sviluppo dei contatti esistenti e a nuove manifestazioni di quel dialogo della carità tra i loro rispettivi pastori e fedeli, che sarà fruttuoso nei campi dell’azione comune, ai livelli della pastorale e della catechesi, al livello sociale e al livello intellettuale.
Tale dialogo è quanto mai urgente nel nostro tempo in cui le chiese debbono affrontare nuove sfide alla testimonianza che esse rendono al vangelo di Gesù Cristo, sfide derivanti da situazioni di rapidi cambiamenti nel mondo moderno afflitto da un estremo secolarismo e da un andamento secolarizzante della vita e della cultura. Ciò richiede una più stretta collaborazione, reciproca fiducia e un’attenzione più grande per l’azione comune. Parimenti ciò presuppone e richiede un atteggiamento di servizio che non sia egoista, e che sia caratterizzato da un mutuo rispetto per la fedeltà dei fedeli alle loro proprie chiese e tradizioni cristiane.
Papa Giovanni Paolo II e il catholicos Karekin I fanno appello al loro clero e ai laici affinché essi realizzino più attivamente ed efficacemente la loro piena collaborazione in tutti i campi della diaconia, si facciano promotori di riconciliazione, pace e giustizia, combattano per il vero riconoscimento dei diritti umani e si consacrino al sostegno di tutti coloro che soffrono, che versano in condizioni di bisogno spirituale e materiale in ogni parte del mondo.
Essi esprimono la loro particolare preoccupazione pastorale per il popolo dell’Armenia, quello che vive nella sua storica patria dove la libertà e l’indipendenza sono state ancora una volta recentemente riconquistate e ristabilite con la creazione del nuovo stato indipendente d’Armenia; quello che vive nel Nagorno Karabagh e che ha bisogno di una pace durevole; il popolo che vive disseminato in tutto il mondo, in una situazione di diaspora. Negli sconvolgimenti e nelle tragedie, specie nel nostro secolo, questo popolo si è mantenuto fedele alla fede apostolica, la fede dei martiri e dei confessori, la fede di milioni di credenti sconosciuti, per i quali Gesù Cristo, il Figlio di Dio incarnato e salvatore del mondo, è stato il fondamento della loro speranza, e che sono stati guidati attraverso i secoli dal suo Spirito. Nell’imminenza del diciassettesimo centenario della costituzione ufficiale della chiesa in Armenia, possa questo popolo ricevere dal Dio trino particolari benedizioni per l’avvento della pace nella giustizia, e affinché possa con rinnovato impegno essere testimone fedele del Signore Gesù Cristo.

Roma, 13 dicembre 1996
JOANNES PAULUS PP. II e KAREKIN I
(Il testo è tratto dall’Enchiridion Vaticanum 15, EDB, Bologna, 1999, pp.956-963).

__________________________________________________

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 02:05. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com