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LA «LECTIO DIVINA» cos'è?

Ultimo Aggiornamento: 13/11/2008 20:09
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13/11/2008 20:09

Il metodo patristico della Lectio divina è semplicissimo. Fondamentalmente prevede tre grandi gradini o momenti successivi.        La Lectio consiste nel leggere e rileggere la pagina della scrittura, mettendo in rilievo gli elementi portanti. Per questo consiglio di leggere con la penna in mano, sottolineando le parole che colpiscono, oppure richiamando con segni grafici i verbi, le azioni, i soggetti, i sentimenti espressi o la parola–chiave. In tal modo la nostra attenzione viene stimolata; l’intelligenza, la fantasia e la sensibilità si muovono facendo sì che un brano, considerato magari arcinoto, appaia nuovo. A me che da tanti anni leggo il vangelo succede, ad esempio, che riprendendolo in mano scopro ogni volta delle cose nuove proprio attraverso il metodo della Lectio.
       Questo primo lavoro può occupare parecchio tempo, se siamo aperti allo Spirito: si colloca il racconto letto nel contesto più vasto, sia dei brani vicini, sia dell’insieme di un libro, sia dell’intera Bibbia, per capire che cosa vuol dire.

       La meditatio è la riflessione sui valori perenni del testo. Mentre nella lectio assumo lecoordinate storiche, geografiche, culturali anche, del brano, qui si pone ladomanda: Che cosa dice a me? Quale messaggio in riferimento all’oggi vieneproposto autorevolmente dal brano come parola del Dio vivente? Come vengoprovocato dai valori che stanno dietro alle azioni, alle parole, ai soggetti?       La contemplatio è difficilmente esprimibile e spiegabile. Si tratta di dimorare con amore nel testo, anzi di passare dal testo e dal messaggio alla contemplazione di colui che parla attraverso ogni pagina della Bibbia: Gesù, Figlio del Padre, effusore dello Spirito. Contemplatio è adorazione, lode, silenzio, davanti a colui che è l’oggetto ultimo della mia preghiera, il Cristo Signore della morte, rivelatore del Padre, mediatore assoluto della salvezza, donatore della gioia del vangelo”.

(Carlo Maria Martini, La gioia del vangelo, Piemme, 1988, pp. 12ss.)

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