È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Benvenuto in Famiglia Cattolica
Famiglia Cattolica da MSN a FFZ
Gruppo dedicato ai Cattolici e a tutti quelli che vogliono conoscere la dottrina della Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica Amiamo Gesu e lo vogliamo seguire con tutto il cuore........Siamo fedeli al Magistero della Chiesa e alla Tradizione Apostolica che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre. Ti aspettiamo!!!

 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

25 Dicembre: una data da riscoprire insieme alla Stella

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2010 17:46
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 11.290
Registrato il: 03/10/2008
Registrato il: 01/11/2008
Sesso: Maschile
15/11/2008 08:15

Perciò il Signore da tutti i popoli della terra scelse Sem. Dalla posterità di Sem scelse la famiglia di Tare. Dai figli di Tare scelse Abramo e la sua discendenza, Isacco e Giacobbe. Dai dodici figli di Giacobbe scelse la tribù di Giuda. Dalla tribù di Giuda scelse la semitribù dei Cainiti con Caleb, con capitale Hebron. Da questa semitribù scelse la famiglia di Iesse e dagli otto figli di Iesse scelse David. Da David finalmente e irreversibilmente discese nella carne, attraverso la sola Maria e senza concorso d'uomo, il Figlio di Dio, Figlio di Abramo, Gesù Cristo, il Redentore


"Problemi liturgici"

La data del Natale ha intorno un nugolo di problemi. Anzitutto viene il fatto che in alcune Chiese si cumulò e talvolta si confuse il 25 dicembre con il 6 gennaio, giorno che cumulava la memoria degli eventi che contornavano la nascita del Salvatore.

Poi, soprattutto, la non chiara distinzione tra memoria di un fatto, che può durare generazioni, la devozione intorno a questo fatto, che si può esprimere con un culto non liturgico, e l'istituzione di una festa "liturgica" con data propria e con una vera e propria ufficiatura, che comprende la liturgia delle ore sante e quella dei divini misteri.

Qui va tenuto conto, come invece in genere si trascura, dell'incredibile memoria delle comunità cristiane quanto a eventi evangelici, e ai luoghi che videro il loro verificarsi.

L'Annunciazione, ad esempio, era entrata nella formulazione di alcuni "Simboli battesimali" più antichi già nel secolo II. Essa nella medesima epoca fu rappresentata nell'arte cristiana primitiva, come nella catacombe di Priscilla. A Nazareth stessa, come ormai ha dimostrato splendidamente l'archeologia, il luogo dell'Annunciazione fu conservato e venerato senza interruzione dalla comunità locale, e fu visitato da un ininterrotto afflusso di pellegrini devoti, che lungo i secoli lasciarono anche graffiti e scritte commoventi, fino ai giorni nostri.

Quando si avviò il culto "liturgico" della Madre di Dio, nel V secolo inoltrato, si ebbe la grande festa "liturgica" dell'Euaggelismós, l'annunciazione a Maria. Questa acquistò tale straordinaria risonanza che in Occidente i Padri la annoverarono tra i "primordi della nostra redenzione" (con il Natale, i Magi e le nozze di Cana), e in Oriente fu considerata così solenne e quasi soverchiante, che la sua data nel rito bizantino abolisce la domenica e perfino il giovedì santo, cede solo al venerdì santo, e se cade alla domenica della Resurrezione divide la celebrazione così che si celebra metà del Canone pasquale e metà del Canone dell'Annunciazione.

A Betlemme già prima della costruzione della Basilica costantiniana (primo trentennio del IV secolo), la comunità cristiana aveva conservata la memoria e la venerazione ininterrotte del luogo della nascita del Signore.
In Egitto la Chiesa copta conserva con ininterrotta devozione la memoria dei luoghi dove la santa famiglia sostò nella sua fuga (Mt 2, 13-18), dove furono costruite chiese ancora officiate.

Si può parlare qui dei luoghi santi della Palestina, in specie quelli di Gerusalemme: dell'Anástasis, la Resurrezione (così riduttivamente chiamato "santo sepolcro") e del Golgota, del Cenacolo, del "Monte della Galilea" che è quello dell'Ascensione, del Getsemani, di Betania, della piscina probatica (Gv 5, 1-9), dove fu costruita una chiesa, del luogo della "Dormizione" della Madre di Dio nel Cedron, e così via. Su tutti questi luoghi esiste una documentazione preziosa, impressionante e ininterrotta lungo i secoli fino a noi, dei pellegrini che li visitarono sempre con gravi sacrifici e pericoli, e lasciarono descrizioni e resoconti scritti della venerazione di cui erano oggetto, e degli usi della devozione degli abitanti e degli altri visitatori.

Il problema di grande interesse qui è la scelta delle date per le celebrazioni "liturgiche" vere e proprie. Quanto alla celebrazione "liturgica", nel senso visto sopra, del Signore, della sua Madre Semprevergine, di Giovanni il Battista, si trattò di scelte arbitrarie, provenienti da ideologie o da calcoli ingegnosi? Non pare. Il 23 settembre e il 24 giugno per l'annuncio e la nascita di Giovanni il Battista, e il 25 marzo e il 25 dicembre per l'annunciazione del Signore e per la sua nascita, non furono arbitrarie, e non provengono da ideologie di riporto. Le Chiese avevano conservato memorie ininterrotte, e quando decisero di renderle celebrazioni "liturgiche" non fecero che sanzionare un uso immemoriale della devozione popolare.

Va tenuto conto anche del fatto poco notato che le Chiese si comunicavano le "date" delle loro celebrazioni, e così ad esempio quelle delle "deposizioni dei martiri", che chiamavano il "natale dei martiri" alla gloria dei cielo. Per le grandi ricorrenze, come le feste del Signore, degli apostoli, dei martiri, dei santi vescovi delle Chiese locali, e dal secolo V anche di quelle della Madre di Dio, le Chiese adottarono volentieri le proposte delle Chiese sorelle. In pratica, pressoché tutte le grandi feste del Signore e della Madre di Dio vengono dall'Oriente palestinese, e, furono accettate con grande entusiasmo dalle Chiese dell'Impero, e prima dei grandi scismi del V secolo, anche dall'immensa cristianità dell'Impero parto. Il Natale, come sembra, venne da Roma, e fu accettato, sia pure con qualche esitazione, da tutte le Chiese.

Con questo, si vuole dire che le Chiese avevano la possibilità di controlli e di verifiche, e va detto che gli antichi padri nostri non erano affatto creduloni, ma spesso giustamente diffidenti, così da respingere ogni tentativo illecito e illegittimo di culto "non provato".

L'evangelista Luca in tutto questo ha una parte non piccola, quando con opportuni e abili accenni rimanda a luoghi ed eventi e date e persone.


Il clan di Caino

La Chiesa madre dei giudeo-cristiani aveva conservato molte altre memorie sul suo Signore, l'ebreo Gesù, il "Diacono della circoncisione" (Rm 15, 8), che la ricerca moderna con pazienza e con fatica si incarica di riportare alla luce dopo tanti secoli di affossamento. Alcune di esse sono intense e splendenti di luce. Una riguarda la scelta della Madre di Dio. Dopo la rovinosa caduta di Adamo, i Tre fecero urgente consiglio. Il Padre comunicò che per ripartire da zero aveva scelto Maria, la Vergine di Nazareth, e aveva deciso di farne la Madre del Figlio, dotandola della Verginità permanente come imitazione della sua Verginità paterna. Il Figlio da parte sua comunicò che anche Lui aveva scelto Maria per farne la sua propria madre, e aveva deciso di farla assistere ai "tre terrificanti Misteri", della Nascita verginale, della Croce e della Resurrezione gloriosa.

Anche lo Spirito Santo comunicò che aveva scelto la medesima Maria, per darle come dote nuziale la sua divina Soavità, per conferirle la sua Paráklêsis, l'Avvocatura potente contro il Nemico, e insieme la sua Consolazione irresistibile. Così venne agli uomini "dallo Spirito Santo e da Maria Vergine" (Lc 1, 32; e il Simbolo apostolico) Cristo Signore, che, "generato nella divina eternità dal Padre senza madre", il Medesimo "fu partorito nel tempo degli uomini dalla Madre senza padre" (i Padri). Così che il Figlio di Dio e Figlio di Maria ebbe come Termine divino della sua esistenza umana lo Spirito Santo, nel quale è consustanziale con il Padre, e come Termine umano la Madre Semprevergine, mediante la quale è consustanziale con tutti gli uomini.

Tutti gli uomini non tanto da "salvare", termine che nell'età moderna si è fatto molto equivoco, quanto da redimere dal peccato. Il peccato di Adamo, che si configura poi anche come peccato di Caino (Gen 4, 1-12). Dopo il fratricidio consumato sull'innocente Abele, Caino ebbe paura della punizione, e non tanto di quella del suo Signore misericordioso, quanto di quella degli uomini (Gen 4, 13). Ma il Signore misericordioso gli concesse un "segno", il "segno di Caino", che per lui fosse di salvezza dalla morte.

Allora il Signore dopo il diluvio, da tutti i discendenti di Noè, operò con sapienza e con pazienza secondo le due irresistibili leggi della redenzione, la "selezione regressiva" o "concentrazione", che è scelta di "uno", un "resto" assunto e posto in favore di tutti gli altri ed è eliminazione degli altri da questa operazione, e per "sussunzione progressiva", che è aggregazione universale di tutti nella salvezza ottenuta dal "resto". Perciò il Signore da tutti i popoli della terra (Gen 10) scelse Sem e la sua posterità (Gen 10, 21-31). Dalla posterità di Sem scelse la famiglia di Tare, padre di Abramo (Gen 11, 27-32). Dai figli di Tare scelse Abramo (Gen 12, 1-3), e la sua discendenza, Isacco e Giacobbe. Dai dodici figli di Giacobbe scelse la tribù di Giuda (Gen 49, 8-12). Dalla tribù di Giuda scelse la semitribù dei Cainiti (o Qainiti, o Qeniti, o Qenizziti) con Caleb, con capitale Hebron (Gios 14, 6-15). Da questa semitribù (o clan) scelse la famiglia di Ishaj (Iesse), e dagli otto figli di Ishaj scelse David (1 Sam 16,1-12), sul quale pose il suo Spirito divino onnipotente e messianico (1 Sam 16, 13).

Da David finalmente e irreversibilmente discese nella carne (Mt 1, 1; Rm 1, 3) attraverso la sola Maria Semprevergine, senza concorso di uomo (Mt 1, 16), il Figlio di Dio, Figlio di Abramo, Gesù Cristo, il Redentore.
Il "segno" che Caino ricevette è la confluenza sua e di tutti i peccatori nella sua posterità peccatrice, riassunta dai Cainiti, il "clan di Caino", il cui Capo divino e umano è il Figlio di Dio, nato dallo Spirito Santo e dalla Semprevergine Maria. Perciò il Figlio di Dio, l'Impeccabile "fatto peccato per noi" (2 Cor 5, 21), "reso maledetto per noi" secondo la Legge perché sospeso sul Legno (Gal 3, 13, che cita Dt 21, 23) per ottenere la Benedizione e la Promessa d'Abramo che è lo Spirito Santo (Gal 3, 14), che "assunse la carne di peccato" carica quindi di morte (Rm 8, 3), che essendo e restando Dio si fece anche schiavo obbediente fino alla morte e morte di croce (Fil 2, 6-8). Portando sulla croce Caino e la sua discendenza, il Figlio di Dio distrusse l'incapacità di Adamo e di Eva di dare figli a Dio, e riaprì in "sussunzione progressiva" illimitata le porte dell'ingresso al Padre nello Spirito Santo.

Questo è anche il contenuto delle liturgie d'Oriente e dell'Occidente alla domenica della Resurrezione e al venerdì santo, ma anche del Natale, dell'Annunciazione, della nascita della Vergine.
Il Natale del Signore nella carne è una fonte inesauribile, che non conosce l'ovvio banale del gelido "albero" cosificante, ma la sorpresa rinnovata, la meraviglia mai sazia, lo stupore adorante davanti a Colui che dall'Oceano infinito della Divinità beata volle approdare alla riva angusta e dolente della storia degli uomini per un unico scopo: "Dio restando quello che era volle farsi anche quello che non era, Uomo creato, vero, limitato, mortale, affinché gli uomini creati, limitati e mortali, restando quello che erano, diventassero finalmente dèi per grazia" dello Spirito Santo. Questa è la "formula di scambio" o "formula della divinizzazione", che viene dalla santa Scrittura, è codificata fedelmente dai Padri e si vive con efficacia infinita nella santa liturgia della Chiesa.

Il "segno" che Caino ricevette è la confluenza sua e di tutti i peccatori nella sua posterità peccatrice, riassunta dai Cainiti, il "clan di Caino", il cui Capo divino e umano è il Figlio di Dio, nato dallo Spirito Santo e dalla Semprevergine Maria... Portando sulla Croce Caino e la Sua discendenza, il Figlio di Dio distrusse l'incapacità di Adamo e di Eva di dare figli a Dio


__________________________________________________

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:30. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com